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La dimensione delle favole ha il potere di stimolare nei bambini lo sviluppo degli aspetti emotivi e di quelli cognitivo-linguistici. Proprio come accade per il gioco, l’ascolto di una storia è un’esperienza vissuta dai bambini in modo completo nella mente e nel corpo.

La dimensione delle favole ha il potere di stimolare nei bambini lo sviluppo degli aspetti emotivi e di quelli cognitivo-linguistici. Proprio come accade per il gioco, l’ascolto di una storia è un’esperienza vissuta dai bambini in modo completo nella mente e nel corpo.

È nel contesto del racconto che le parole acquisiscono significati: sentire narrare di “una montagna altissima, sulla cui cima c’è un ghiacciaio freddissimo” permette ai bambini di imparare nuove parole, per esempio “ghiacciaio”, e metterle in relazione con parole che già conoscono, come “montagna” e “freddissimo”, arricchendo in questo modo la rete dei significati.Supportiamo questo processo di apprendimento chiedendo ai bambini di aggiungere tutte le informazioni che sanno su una parola, realizzando una rete di significati che tutti collaboreranno a costruire. A turno ogni bambino potrebbe aggiungere un termine che ha a che fare per esempio con “montagna”, come “sciare, seggiovia, pini, neve”, e parole più personali come “nonno”, se il nonno di un bimbo dovesse vivere in montagna.Aiutiamo i bambini a elaborare le connessioni tra queste parole, per esempio dicendo “Sì, la neve cade sulla montagna”, oppure “Giusto, in montagna si scia”.Un aiuto aggiuntivo per i bimbi più fragili può essere quello di disegnare su un cartellone la rete di significati con le immagini, rendendo così meno “astratti” i concetti.

Ascoltare una storia è un’attività molto complessa ed è un fondamentale prerequisito per lo sviluppo e per un percorso di scolarizzazione di successo.


 Un buon uso dell’intonazione, alzare e abbassare il volume della propria voce e assegnare diverse vocine ai personaggi della storia è di grande aiuto nel catturare e mantenere l’attenzione dei

Ascoltare una storia è un’attività molto complessa ed è un fondamentale prerequisito per lo sviluppo e per un percorso di scolarizzazione di successo.Un buon uso dell’intonazione, alzare e abbassare il volume della propria voce e assegnare diverse vocine ai personaggi della storia è di grande aiuto nel catturare e mantenere l’attenzione dei piccoli ascoltatori.Per poter favorire l’attenzione anche di chi è in difficoltà, può essere utile insegnare ad “ascoltare per agire”: prima dell’inizio del racconto concordiamo una parola, un evento o un personaggio che i bambini dovranno attendere come segnale per fare qualcosa, come per esempio dire una parola, fare un movimento o alzare un oggetto che tengono in mano. Le risposte possono essere chieste in modo corale, cioè tutti i bambini fanno la stessa cosa, o individuale, dove ognuno ha una parola diversa a cui stare attento e un’azione differente da fare.

AUMENTARE L’ATTENZIONE ALL’ASCOLTO

STRUTTURARE DELLE FRASI

IMPARARE PAROLE E RETI DI SIGNIFICATO

Ascoltare una storia è un’attività molto complessa ed è un fondamentale prerequisito per lo sviluppo e per un percorso di scolarizzazione di successo.Un buon uso dell’intonazione, alzare e abbassare il volume della propria voce e assegnare diverse vocine ai personaggi della storia è di grande aiuto nel catturare e mantenere l’attenzione dei piccoli ascoltatori.Per poter favorire l’attenzione anche di chi è in difficoltà, può essere utile insegnare ad “ascoltare per agire”: prima dell’inizio del racconto concordiamo una parola, un evento o un personaggio che i bambini dovranno attendere come segnale per fare qualcosa, come per esempio dire una parola, fare un movimento o alzare un oggetto che tengono in mano. Le risposte possono essere chieste in modo corale, cioè tutti i bambini fanno la stessa cosa, o individuale, dove ognuno ha una parola diversa a cui stare attento e un’azione differente da fare.

UNA PROPOSTA DI ATTIVITÀ: CAPPUCCETTO ROSSO

A chi è rivolto: gruppo sezione con bambini di 5 anni o misti per età.Che cosa serve: la nostra voce e la fantasia dei bambini.Livello: la storia può essere semplificata o arricchita in base al livello dei bambini, anche usando immagini. Come si fa<ol><li>Aumentiamo l’attenzione all’ascolto: i bambini, tutti insieme, devono dire a voce alta la parola “rosso” ogni volta che diciamo il nome di “Cappuccetto Rosso”.</li><li>Impariamo nuove parole e le reti di significati associate: chiediamo ai bambini di dire tutte le cose che sanno delle parole “cestino, ciambelle, bosco, nonna, lupo”.</li><li>Supportiamo la strutturazione delle frasi: fermiamoci sulle frasi “Cappuccetto rosso prese il cestino e…” e “Il lupo, che…” e i bambini potranno completare la frase in modo buffo, ma corretto dal punto di vista sintattico.</li><li>Cause, conseguenze e previsioni: chiediamo ai bambini di ipotizzare il perché la nonna viva nel bosco, a che cosa sarebbe potuto succedere se Cappuccetto Rosso fosse andata con l’autobus o se il lupo si fosse fermato lungo la strada a mangiare un piatto di spaghetti in un ristorante.</li></ol>

Come le parole, anche la struttura delle frasi si impara attraverso l’esperienza che si fa del linguaggio. L’esposizione al linguaggio delle narrazioni, essendo diverso da quello della conversazione, può aiutare lo sviluppo di frasi più complesse.Possiamo decidere di concentrarci su frasi coordinate come per esempio “Paolino ha cucinato e ha lavato i piatti” oppure su frasi subordinate come “Paolino, che è un bravissimo cuoco, ha cucinato”.Prima di leggere la storia ai bambini, scegliamo e sottolineiamo nel testo alcune frasi che lasceremo in sospeso durante la lettura e che i bambini proveranno a completare. Per esempio, potremmo dire “Paolino ha cucinato e …” e i bambini potrebbero completare in molti modi diversi e fantasiosi dicendo per esempio “… gli è piaciuto molto”, “… ha mangiato tutto”, “… ha bruciato il sugo”, oppure potremmo dire “Paolino, che …” invitando i bambini a completare con risposte del tipo “… è bravo”, “… è dormiglione” o “… è piccolo”.Supportiamo chi ne ha bisogno fornendo noi due opzioni di completamento tra cui scegliere, alleggerendo così l’ideazione delle frasi.

<ul><li>Caligari, C. e altri (2018). Prima, partenza... via! Firenze: Giunti EDU.</li><li>Stella, G. (a cura di) (2020). Pappagallo Lallo. Identificazione precoce di difficoltà fonologiche e laboratori per lo sviluppo linguistico da 3 a 5 anni. Firenze: Giunti EDU.</li></ul>

INDIVIDUARE CAUSE, DEDURRE CONSEGUENZE E FORMULARE PREVISIONI

In modo similare possiamo chiedere ai bambini di individuare le cause di un evento o dedurne le conseguenze. Se per esempio Paolino ha bruciato il sugo, potremmo chiedere ai bambini “Secondo voi perché Paolino ha bruciato il sugo?” e i bambini potrebbero dire “Perché era distratto”, “Perché si era addormentato”, “Perché ha messo il fornello troppo alto”; “Secondo voi cosa potrebbe fare ora Paolino?” e i bambini potrebbero rispondere “Potrebbe cucinare un altro sugo”, oppure “Potrebbe ordinare una pizza”.Allo stesso modo possiamo proporre ai bambini di formulare previsioni sulla sequenza successiva del testo che stiamo leggendo o sul finale della storia.In caso di difficoltà presentiamo un possibile finale e chiediamo ai bambini di valutarne la verosimiglianza rispetto al resto della storia già raccontato.

Potenziamo il linguaggio con le storie

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