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Molti vantaggi legati al bilinguismo sono correlati alla capacit&agrave; di leggere e scrivere in entrambe le lingue del repertorio. Nel caso degli studenti con background migratorio, con biliteracy si intende, quindi, la capacit&agrave; di leggere e scrivere sia in lingua di origine sia in lingua italiana.&nbsp;

Dopo l’attività traduttiva, a cui hanno collaborato anche i mediatori linguistici, la classe ha messo in scena il libro tramite la creazione di una splendida coreografia e modellando i personaggi e gli eventi utilizzando il patplume, una plastilina vegetale senza glutine ed ecologica.&nbsp;

In questo video (<a data-cke-saved-href="https://youtu.be/YmhRO4zjel4" href="https://youtu.be/YmhRO4zjel4">https://youtu.be/YmhRO4zjel4</a> ) “Piccolo blu e piccolo giallo” prende vita: i bambini narrano la storia utilizzando le lingue del repertorio della classe. Spesso, durante la progettazione, i bambini hanno scelto di “scambiarsi” le lingue e quindi talvolta possiamo sentire bambini italofoni interpretare una parte della narrazione in arabo o altre lingue.La narrazione e l’interpretazione si snodano in una modalità non semplicemente traduttiva, ma plurilingue, in cui il passaggio da una lingua all’altra è accompagnato dai gesti, che facilitano la comprensione globale. Questo lavoro ha anche offerto la possibilità di un ascolto plurilingue, stimolando quindi gli studenti a prendere coscienza della realtà plurilingue della classe, a maturare curiosità verso le lingue dei compagni o a sciogliere resistenze rispetto il proprio repertorio bilingue.&nbsp;Come raccontano i docenti, l’attività ha rappresentato un momento di crescita e di confronto anche con alcuni “problemi” nella realizzazione completa, di natura non solo linguistica, ma anche di coordinazione motoria e realizzazione creativa.&nbsp;La costruzione di un prodotto finale, condiviso con le famiglie, rappresenta, infine, il punto di arrivo di un percorso di scoperta individuale e collettiva, in cui tutte le lingue, le identità e le competenze degli alunni hanno contribuito attivamente.&nbsp;

Nonostante l&rsquo;alfabetizzazione in lingua di origine sia spesso un tema di pianificazione linguistica familiare, anche la scuola pu&ograve; contribuire offrendo delle opportunit&agrave; di confronto con testi narrativi nelle lingue degli studenti.

Ne &egrave; un esempio il percorso realizzato dalle maestre Rita Repetto e Valeria Balbi dell&rsquo;I.C. &ldquo;Martiri della Benedicta&rdquo; di Serravalle Scrivia (AL) entro il progetto L&rsquo;AltRoparlante.&nbsp;

Gli alunni di una classe seconda della scuola primaria hanno incontrato il celebre album illustrato &ldquo;Piccolo blu e piccolo giallo&rdquo; di Leo Lionni. Il libro &egrave; facilmente reperibile in diverse lingue, ma le docenti hanno chiesto agli studenti di creare le proprie traduzioni individuali.

Piccolo blu e piccolo giallo: una storia plurilingue

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