B come benessere. Dizionario del nido

Tempo di progettare e accogliere

Per crescere ci vuole stupore

Alla scoperta di sogni ed emozioni

La Gioia di ricominciare

Rami per giocare e decorare

Bambine e bambini sono i soggetti privilegiati per i nostri sguardi motivati a conoscerli all&rsquo;interno del nido e della scuola, nella loro relazione con i compagni, con noi, mentre stanno vivendo giochi liberi o esperienze di routine e progettate.

Mentre li osserviamo, consideriamo in quale contesto ci troviamo, com&rsquo;&egrave; organizzato, quali sono la frequenza e la durata del gioco o dell&rsquo;esperienza, come &egrave; formato il gruppo, il rapporto numerico adulti/bambini, la qualit&agrave; e la quantit&agrave; dei materiali disponibili.

Questa osservazione &ldquo;ecologica&rdquo;, che tiene insieme le persone e l&rsquo;ambiente educativo, ci permette non solo di osservare quello che viene fatto, ma anche come e con quali interazioni con il contesto, per riflettere poi su:

<ul>
	<li>i comportamenti di bambine e bambini;</li>
	<li>le conoscenze, le abilit&agrave; e le competenze messe in gioco;</li>
	<li>il contesto nelle sue differenti variabili.</li>
</ul>

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ROUTINE DELL&rsquo;ARRIVO

Maurizia Butturini ed Elena Fascinelli fanno parte del gruppo Ricerca azione equipe pedagogica FISM (VR)

ACCOGLIERE CON L&rsquo;ASCOLTO

LE MOTIVAZIONI A OSSERVARE

Ascoltare con attenzione ed empatia &egrave; il nostro modo di essere e stare nella relazione durante ogni esperienza ricorrente della giornata.

Si tratta di un&rsquo;osservazione spesso fluttuante e partecipata che deve avvenire in presa diretta. Teniamo un diario dove scrivere le note relative al singolo con una narrazione fedele che descrive, ma non giudica:

<ul>
	<li>azioni e comportamenti, emozioni e abilit&agrave;;</li>
	<li>interazioni nelle varie situazioni, modi di essere e reagire, preferenze e interessi;</li>
	<li>relazioni con compagni e adulti.</li>
</ul>

Annotiamo anche particolari azioni e reazioni degli adulti per cercare di comprendere se esiste una correlazione tra comportamenti del bambino e modalit&agrave; e gesti dei genitori e di noi insegnanti.

Di seguito proponiamo un esempio nel contesto di una routine quotidiana, molto importante in fase di accoglienza, in modo analogo predisponiamoci a osservare anche in altre routine e contesti di giochi.

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L&rsquo;osservazione, intesa come strategia di ascolto che non misura, ma ascolta e comprende, &egrave; sempre presente nell&rsquo;agire educativo e a settembre diventa ancor pi&ugrave; essenziale.

Per orientare bene il nostro sguardo, in modo empatico, attento, sensibile, chiariamo e condividiamo nel gruppo educativo le motivazioni che ne sostengono l&rsquo;importanza. Osserviamo dunque:

<ul>
	<li>per conoscere i bisogni e le potenzialit&agrave; di ognuno;</li>
	<li>per valorizzare tutti gli aspetti della personalit&agrave; del bambino e della bambina;</li>
	<li>per impostare, cambiare o perfezionare i contesti e le proposte, anche insieme a bambine e bambini;</li>
	<li>per compiere puntuali verifiche e registrare cambiamenti avvenuti;</li>
	<li>per documentare e condividere tra colleghi, con i genitori e anche, quando &egrave; il caso, con i bambini e le bambine.</li>
</ul>

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NON SOLO BAMBINE E BAMBINI

Quando un bambino o una bambina arriva al nido e alla scuola dell&rsquo;infanzia vive la ritualit&agrave; del distacco dal genitore, dell&rsquo;accoglienza da parte dell&rsquo;educatore/insegnante e dell&rsquo;avvicinarsi con fiducia a quanto offre il contesto.

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<ul>
	<li>Osserviamo come avviene il distacco da chi lo accompagna: in che modo arriva, quali rituali compie (come si sveste, come si prepara a entrare, se ha oggetti transizionali, se fa accordi per&hellip;), come si avvicina all&rsquo;educatore/insegnante, quali parole o richieste accompagnano il distacco&hellip;</li>
</ul>

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<ul>
	<li>Notiamo come accetta di passare dalle braccia o dalla mano del genitore a noi: come avviene il saluto tra genitore e figlio, quali emozioni entrambi esprimono, se e come l&rsquo;adulto dimostra fiducia e rassicurazione, se il bambino o la bambina accetta il sorriso, il saluto, l&rsquo;essere preso per mano o in braccio dall&rsquo;educatore/insegnante, se mostra il proprio oggetto, se racconta qualcosa&hellip;</li>
</ul>

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<ul>
	<li>Rileviamo come entra in sezione: se &egrave; autonomo o va accompagnato, come si muove nell&rsquo;ambiente, quali scelte compie rispetto agli spazi organizzati presenti (per esempio: tavolo di manipolazione, costruzioni, casetta, libri, disegno e pittura&hellip;), quali aggregazioni sceglie, quale autonomia di gioco e di tempi manifesta&hellip;</li>
</ul>

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Le osservazioni svolte in questi momenti ci aiutano: a capire e a far evolvere, con l&rsquo;aiuto del genitore, il distacco e le emozioni espresse in vissuti di benessere; a modificare l&rsquo;ambiente, i tempi, le possibilit&agrave; di gioco in relazione ai bisogni di ognuno e i nostri gesti.

Ogni ambiente educativo accoglie bambine e bambini con la loro storia, con caratteristiche personali, comportamenti e competenze sviluppatesi nel contesto di provenienza; tutto questo pu&ograve; emergere dal dialogo con le famiglie, ma, per progettare in modo coerente nuovi gesti educativi ed esperienze efficaci, abbiamo la necessit&agrave; di conoscere profondamente tutti i bambini e le bambine, cos&igrave; come si manifestano al nido e a scuola.

Sono esseri umani reali che accogliamo e accompagniamo nella crescita, sia i nuovi arrivati sia quelli gi&agrave; frequentanti negli scorsi anni. Dedichiamo perci&ograve; del tempo e un costante atteggiamento di ascolto, durante la giornata e in occasioni scelte con cura, a osservare caratteristiche e bisogni di ciascuno.

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L&rsquo;ASCOLTO NEL QUOTIDIANO

Osservare bambini e bambine

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