Avanguardia didattica in pratica: flipped classroom e integrazione CDD/libri di testo

Nuovi spazi educativi tra pedagogia e architettura

Intessere trame: l'ambiente di apprendimento

Come gestire gli spazi, le riflessioni di Tania Pasquali

Speciale: un mondo di libri

• Organizziamo lo spazio con un tappeto, dei materassini, un piccolo tavolino… in modo da permettere a ogni bambino seduto di vedere sia l’insegnante che i propri amici. Possiamo utilizzare a piacere anche cuscini e coperte: tutti devono poter trovare una seduta comoda e avvolgente. • Prevediamo la presenza di candele e la possibilità di ridurre la luminosità e il rumore della stanza; proponiamo una musica di sottofondo. • Sia per la lettura partecipata che per la narrazione del bambino è necessario attivarsi per rendere l’ambiente accogliente e pulito dagli elementi di distrazione. Si tratta di predisporre con cura un luogo speciale che sia contenitore di un momento speciale. • Offriamo spunti-stimolo alla conversazione partendo dal mostrare ai bambini un albo, offrendo un oggetto, chiedendo a loro come vogliono aprire la conversazione. • Possiamo proporre un rito iniziale, scelto in base alla nostra formazione e al percorso dei bambini: l’importante è offrire uno spazio psicologico, relazionale ed emotivo dove partecipare, esprimersi e dove vivere il confronto di cui parlavo poco più sopra.

LO SPAZIO DELL’ASCOLTO E DELLA NARRAZIONEI bambini che si raccontano durante i momenti di cura, che narrano storie durante il gioco simbolico, che ripetono una storia, stanno leggendo e traducendo il mondo per poterlo capire ogni giorno di più.Certo è fondamentale avere una libreria piena di libri, ma “indispensabile” è avere davanti persone che sanno prestare ascolto e sanno tacere per lasciare all’altro lo spazio per il proprio dire, persone che sanno accogliere le parole, i pensieri, le opinioni e sono disponibili al dialogo e alla partecipazione, all’interno di una relazione emotiva fatta di rispetto e di accoglienza.

Le storie non sono solo parole scritte: “I maiali in viaggio sull’aereo”.

Tante sono le proposte attive che sostengono la lettura e la narrazione: • <a data-cke-saved-href="https://www.leggerepercrescere.it/" target="_blank" href="https://www.leggerepercrescere.it/">Leggere per crescere</a> • <a data-cke-saved-href="http://www.natiperleggere.it/" target="_blank" href="http://www.natiperleggere.it/">Nati per leggere</a>

I libri permettono gli approfondimenti e sostengono gli interessi.

UN’ESPERIENZA DI LETTURA PARTECIPATAUna mattina arriva a scuola un elefante: lo troviamo seduto su di una sedia con tra le zampe un libro. Sulla copertina del libro un pesce con le corna.I bambini appaiono già sospettosi: “Perché c’è quell’elefante? Davvero esiste un pesce con le corna?”.Apriamo il libro ed ecco perché un elefante e le corna: la prima immagine che incontriamo è quella di un elefante disegnato in modo realistico. I bambini notano che le corna sulla testa del pesce escono dalla bocca dell’elefante: “Ma se escono dalla bocca si possono chiamare corna? Mmmh… e avranno un nome? Mmmh…?”.“Tranquilli bambini, se non ci viene in mente il nome di queste corna possiamo usare Internet e cercare come si chiamano questi denti. Ma ora leggiamo il libro (lasciamo un po’ di suspence).”Il libro è divertente e molto fantasioso. “Chi l’ha scritto?” Il nome dell’autore lo abbiamo letto all’inizio guardando la copertina: Bruno Munari!“Poi vorrei farvelo conoscere, ma prima dobbiamo dare un nome a quelle corna che escono dalla bocca dell’elefante”. Le ipotesi sono molte e disparate… zanne, ci viene in aiuto Google. In uno dei tre gruppi di bambini, invece, accade diversamente: “Adesso vediamo come si chiamano, sono delle ossa molto speciali, non sono corna, le corna sono…”. “Sulla testa… sono denti?” propone un bambino. “Io lo so! Io lo so… sono zanne!” esclama un altro saltando in piedi.Insieme, sono arrivati, attraverso una strada fatta degli interventi di ciascuno, all’illuminazione. Questo processo avviene in numerosi momenti della giornata: l’altro allarga la zona di sviluppo di ciascuno e accompagna oltre il confine.

LO SPAZIO FISICOMolte scuole, all’interno delle sezioni o nelle zone comuni, hanno angoli con ripiani che conservano i libri per la lettura e per il prestito a casa, di cui i bambini condividono le regole.È uno spazio che parla chiaramente della sua funzione: • i libri sono esposti e riconoscibili, valorizzati e organizzati per argomenti; • ci sono comodi posti a sedere per la consultazione; • è un luogo che assicura la possibilità di concentrazione; • è organizzato per favorire la lettura partecipata e lo scambio nella conversazione all’interno del gruppo.Si tratta di uno spazio da ricavare assolutamente, perché la sua presenza esplicita il valore che il collegio educativo dà ai libri, alla lettura, alla narrazione, all’autoformazione… Ma bisogna andare anche oltre…

Non solo biblioteca

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