Star bene a scuola: l'empatia dell'insegnante

Come funziona il cervello emotivo dei bambini?

Che cosa comunica il nostro sguardo? - “Pillole” per star bene a scuola

Il valore di educare nella scuola dell'infanzia

La Gioia di ricominciare

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Proporre ai bambini esperienze di mindufulness porta benefici nella gestione e nel clima all’interno del gruppo

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Il termine mindfulness è stato utilizzato per la prima volta all’interno di un contesto terapeutico nel 1979 dal biologo statunitense Jon Kabat-Zinn. Proprio in quegli anni nasceva il protocollo chiamato Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), un programma ideato per la gestione e il trattamento dello stress generato da condizioni patologiche varie. LE BASI DELLA CONSAPEVOLEZZAMindfulness è stato tradotto in italiano con la parola “consapevolezza”, ma il termine che maggiormente definisce questo stato mentale è “sati” in lingua pali (lingua indiana ancora oggi usata nella pratica buddista), che contiene in sé il significato più profondo di questa pratica.Per Jon Kabat-Zinn indica uno stato mentale particolare caratterizzato da tre elementi specifici: 1. l’attenzione al momento presente, 2. l’intenzionalità, 3. l’astinenza dal giudizio.Con consapevolezza infatti si intende il prestare attenzione in un modo peculiare: di proposito, nel momento presente e senza presunzione. Queste tre caratteristiche hanno costituito la base del programma MBSR formato da 8 incontri di gruppo, uno a settimana, in cui i partecipanti vengono condotti alla conoscenza delle principali pratiche di consapevolezza derivate dall’antica tradizione meditativa buddista. LA DIFFUSIONE E I BENEFICIDopo questa prima pionieristica iniziativa, la mindfulness si è diffusa a macchia d’olio generando numerosi protocolli innovativi, che hanno sfruttato la consapevolezza nei più svariati contesti di cura così come in quelli educativi.Dagli studi scientifici presenti in letteratura è emerso come i praticanti mindful presentino numerosi benefici, sia in relazione alla salute fisica che mentale.Questa grande diffusione delle pratiche di consapevolezza ha coinvolto anche i più piccoli spingendo psicologi ed educatori a trovare nuovi modi di integrare mindfulness ed educazione.Negli Stati Uniti e nel Regno Unito moltissime scuole hanno già incluso nei loro piani formativi l’insegnamento di tecniche meditative per fornire ai bambini gli strumenti necessari a gestire le sfide di un mondo sempre più stressato. Da alcuni piccoli studi è emerso come l’introduzione di pratiche di consapevolezza in contesti di scuola primaria sia capace di produrre nelle classi differenti benefici.

Siegel, D.J., Payne Bryson, T. (2012). 12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino. Milano: Cortina Raffaello Editore.Snel, E. (2015). Calmo e attento come una ranocchia. Milano: Red Edizioni.<a data-cke-saved-href="https://www.mindful.org/mindfulness-for-kids/" target="_blank" href="https://www.mindful.org/mindfulness-for-kids/">Mindfulness for kids</a>

COME PRATICARE LA MINDFULNESS A SCUOLAL’applicazione della mindfulness in contesti educativi scolastici può avvenire su due livelli differenti. • Per i docenti e i genitoriSu un primo livello possiamo considerare gli effetti positivi che una classe può ottenere da un insegnante che pratica la consapevolezza personalmente. Daniel Siegel, neuropsichiatra statunitense, nei suoi testi sottolinea l’importanza della pratica personale nello svolgimento del ruolo educativo, sia per la figura genitoriale che per i docenti.L’università del Wisconsin ha valutato scientificamente che cosa succede alla classe quando è l’insegnante a praticare la consapevolezza attraverso specifici training. I risultati dimostrano come l’insegnante mindful abbia maggiori capacità nel gestire il comportamento della classe, regolare meglio le proprie emozioni e le proprie risposte alle reazioni dei bambini. Inoltre, questi insegnanti sono più empatici e più abili nel rivolgersi pensieri e atti di compassione, elementi fondamentali per conservare la propria salute in contesti scolastici non sempre facili. • Per i bambiniIl secondo livello è costituito da tutti quegli interventi scolastici che hanno lo scopo di insegnare ai più piccoli pratiche di consapevolezza. Esistono numerose strategie per introdurre e coinvolgere i bambini e molte di queste sono strutturate attraverso attività e giochi semplici, capaci di portare gli alunni a un’attenzione focalizzata e libera da giudizi.È possibile, per esempio, far vivere ai piccoli esperienze sensoriali orientate al momento presente ponendo domande quali: «Che cosa sentono le tue orecchie in questo momento? Quale dei due oggetti che hai in mano ti sembra più ruvido? È più buona questa caramella se invece di mangiarla in fretta la lasci sciogliere in bocca?».Così come esistono pratiche specificatamente adattate ai bambini come la <a data-cke-saved-href="https://www.youtube.com/watch?v=dzyAf7l47R4" target="_blank" href="https://www.youtube.com/watch?v=dzyAf7l47R4">meditazione della barchetta</a>.Infine, è possibile reperire libri e storie che, grazie all’utilizzo di personaggi di fantasia, possono aiutare i piccoli a comprendere il significato di consapevolezza e la reale natura dei pensieri, delle emozioni e delle sensazioni fisiche.Secondo gli studi i bambini che praticano questo tipo di meditazione sono più abili nel prestare attenzione, nel regolare i loro comportamenti, e sviluppano maggiori capacità di empatia e compassione nei confronti di sé stessi e dei propri coetanei, riducendo la autoreferenzialità.

Il termine
 
 mindfulness
 
 è stato utilizzato per la prima volta all’interno di un contesto terapeutico nel 1979 dal biologo statunitense Jon Kabat-Zinn. Proprio in quegli anni nasceva il protocollo chiamato
 
 Mindfulness-Based Stress Reduction
 
 (MBSR), un programma ideato per la gestione e il trattamento dello stress generato da condizioni patologiche varie.


 
 LE BASI DELLA CONSAPEVOLEZZA


 
 Mindfulness
 
 è stato tradotto in italiano con la parola “consapevolezza”, ma il termine che maggiormente definisce questo stato mentale è “sati” in lingu

Il termine mindfulness è stato utilizzato per la prima volta all’interno di un contesto terapeutico nel 1979 dal biologo statunitense Jon Kabat-Zinn. Proprio in quegli anni nasceva il protocollo chiamato Mindfulness-Based Stress Reduction (MBSR), un programma ideato per la gestione e il trattamento dello stress generato da condizioni patologiche varie.LE BASI DELLA CONSAPEVOLEZZAMindfulness è stato tradotto in italiano con la parola “consapevolezza”, ma il termine che maggiormente definisce questo stato mentale è “sati” in lingua pali (lingua indiana ancora oggi usata nella pratica buddista), che contiene in sé il significato più profondo di questa pratica.Per Jon Kabat-Zinn indica uno stato mentale particolare caratterizzato da tre elementi specifici:1. l’attenzione al momento presente,2. l’intenzionalità,3. l’astinenza dal giudizio.Con consapevolezza infatti si intende il prestare attenzione in un modo peculiare: di proposito, nel momento presente e senza presunzione. Queste tre caratteristiche hanno costituito la base del programma MBSR formato da 8 incontri di gruppo, uno a settimana, in cui i partecipanti vengono condotti alla conoscenza delle principali pratiche di consapevolezza derivate dall’antica tradizione meditativa buddista.LA DIFFUSIONE E I BENEFICIDopo questa prima pionieristica iniziativa, la mindfulness si è diffusa a macchia d’olio generando numerosi protocolli innovativi, che hanno sfruttato la consapevolezza nei più svariati contesti di cura così come in quelli educativi.Dagli studi scientifici presenti in letteratura è emerso come i praticanti mindful presentino numerosi benefici, sia in relazione alla salute fisica che mentale.Questa grande diffusione delle pratiche di consapevolezza ha coinvolto anche i più piccoli spingendo psicologi ed educatori a trovare nuovi modi di integrare mindfulness ed educazione.Negli Stati Uniti e nel Regno Unito moltissime scuole hanno già incluso nei loro piani formativi l’insegnamento di tecniche meditative per fornire ai bambini gli strumenti necessari a gestire le sfide di un mondo sempre più stressato. Da alcuni piccoli studi è emerso come l’introduzione di pratiche di consapevolezza in contesti di scuola primaria sia capace di produrre nelle classi differenti benefici.

Investire nell’educazione alla consapevolezza è un gesto importante per contribuire alla crescita di adulti più resistenti, più resilienti e più compassionevoli

Mindfulness ed educazione

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