Millanta, filastrocche e animali a volontà!

Elogio dello zerbino

Guarda che faccia!

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

Strumenti per favorire l’esplorazione

Uno sguardo cercatore, curioso, paziente, sa andare oltre ciò che è manifesto per scoprire quello che è più nascosto in ogni cosa.

<ul><li>Lo “scaffale dei tesori” favorisce la relazione conoscitiva con gli oggetti in tanti modi, anche con la “loro matematica”: i bambini li raggruppano per materiale, per forma o per colore, mentre costruiscono un modo soggettivo di rapportarsi con i dati della realtà che sono a loro disposizione.</li><li>Sosteniamo il modo di provare a conoscere dei bambini mettendo a loro disposizione strumenti per acuire lo sguardo e andare oltre quello che l’occhio può aver visto: specchi, cornici, lenti di ingrandimento, ma anche carta velina o d’alluminio, lucida o opaca.</li><li>I bambini, in questo loro provare e riprovare a conoscere le cose, hanno la possibilità di comprendere quello che appartiene veramente all’oggetto indagato e che cosa invece è frutto di ciò che loro stessi gli stanno attribuendo.</li></ul>

G. (5 anni) ha portato una scatolina con piccoli resti di lava vulcanica che suscita molto interesse, favorendo la formulazione di ipotesi per stabilire l’origine dei sassi: “Sono i sassi che ha bruciato il drago, sono i carboni della luna o di Marte! Ho capito sono i sassi di Saturno, sono rossi come il pianeta!”. A casa G. chiede spiegazioni alla nonna che glieli ha dati e il giorno dopo racconta che sono pezzetti di lava del Vesuvio raccolti durante una gita. I bambini iniziano a porsi domande sui vulcani, cercano di capire cosa sono e come funzionano, parlano a lungo da soli, fino a che non sentono la necessità di chiedere aiuto. Nasce allora il pretesto per fare la scatola con le fotografie dei vulcani in eruzione e su alcune foto vengono anche attaccati i pezzetti di lava.

<ul><li>Nell’atto di osservare si sviluppa la conoscenza della vita e l’appartenenza a essa. Fra le cose esposte nello scaffale i bambini oziano, con a disposizione un tempo lungo e calmo, per scoprirle con agio, lasciandosi andare all’attrazione suscitata da quelle che appartengono loro e da quelle proposte dai compagni che hanno “sapore di diversità”.</li><li>In questo clima di quiete la mente fa spazio a nuove conoscenze e nel fermento cognitivo si integrano e ampliano fra loro. I bambini trovano opportunità per renderle reali attraverso altri modi di ordinare le piccole cose, separarle, rimetterle insieme. Per esempio: raggruppano tutte le pigne in una scatola; le ordinano per grandezza, separano quelle complete da quelle che hanno perso qualche squama; inventano nuove forme come mandala di sassi e rametti.</li></ul>

Traguardi di competenza
 


 Il bambino prova piacere nell’esplorare, racconta esperienze e si confronta, osserva e raggruppa g

Traguardi di competenzaIl bambino prova piacere nell’esplorare, racconta esperienze e si confronta, osserva e raggruppa gli oggetti secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, li rappresenta in modo personale e attraverso simboli.ContestoUno scaffale dove mettere gli oggetti, un tavolo, un tappeto per osservare le cose per il tempo necessario e alcuni strumenti utili (lenti di ingrandimento, matite, fogli).Strategie metodologiche I bambini raccolgono i piccoli oggetti che attirano la loro attenzione: li toccano, li osservano, li indagano con propria intenzionalità scoprendo le caratteristiche che li differenziano.Incoraggiamoli, rispondiamo alle loro richieste, osserviamo i processi di esperienza, l’elaborazione della conoscenza e la condivisione che ciascuno di loro fa con gli altri. Riconosciamo gli interessi di ognuno e il modo di raccontare e interpretare le cose.

<ul><li>Allo stesso modo, sosteniamo ognuno a costruire racconti sulle cose interessanti della propria scatola.</li></ul>

I bambini hanno occasione di costruire il proprio sapere attraverso un dialogo di senso personalizzato con il mondo e le cose.

Oziare nell’esplorazione, fare nuove scoperte

Costruiamo un leporello gigante, un libro a fisarmonica, dedicato ai diritti naturali dei bambini: ogni mese realizziamo una pagina, annotiamo le riflessioni dei bambini o inseriamo foto ed elaborati. Usiamo un cartoncino robusto, in modo che sia facile da maneggiare, ma solido, e lasciamolo a disposizione dei bambini perché lo possano guardare ogni volta che vogliono. Condividiamolo con i genitori (anche in formato digitale) e avviamo con loro una riflessione.

I bambini raccontano gli oggetti

Un viaggio di conoscenza con gli oggetti che hanno attirato la curiosità e l’interesse.

<ul><li>Le possibilità di indagare e osservare si ampliano ulteriormente quando i bambini passano dall’esperienza al racconto.</li></ul>

Ottobre: il diritto all’ozio (G. Zavalloni)

Ottobre: il diritto all’ozio (G. Zavalloni)

Una relazione conoscitiva preziosa per il significato soggettivo che ognuno può dare all’esperienza, che ha bisogno di tempi distesi, di indugio nell’esplorazione, e per il valore educativo che questa può assumere nel contesto in cui si realizza. Ad arricchirla contribuisce anche la passione con cui gli adulti la accolgono e il loro interesse a condividere la scoperta delle cose, sostenuti dalla convinzione di poter imparare sempre tanto, proprio con il contributo dei bambini.

Una relazione conoscitiva preziosa per il significato soggettivo che ognuno può dare all’esperienza, che ha bisogno di tempi distesi, di indugio nell’esplorazione, e per il valore educativo che questa può assumere nel contesto in cui si realizza. Ad arricchirla contribuisce anche la passione con cui gli adulti la accolgono e il loro interesse a condividere la scoperta delle cose, sostenuti dalla convinzione di poter imparare sempre tanto, proprio con il contributo dei bambini.

Racconti e storie personali

La scatolina delle cose trovate

I bambini osservano, indagano e fanno nuove scoperte.

<ul><li>Esponiamo le scatoline nello “scaffale dei tesori”, insieme ad altre cose: in questo modo diventano un “libro” che ogni giorno i bambini possono aprire e leggere.</li><li>Guardiamo la nostra scatola, scambiamola con quelle dei compagni, osserviamo e commentiamo gli oggetti per dare spiegazioni, raccontiamo fatti di vita reale e inventiamone altri.</li></ul>

<ul><li>Nasce così un albo personale, il “diario delle mie scoperte”: in ogni pagina il bambino può “rileggere” la storia del suo prezioso lavoro e di come è cambiato nel corso del tempo.</li></ul>

Traguardi di competenzaIl bambino prova piacere nell’esplorare, racconta esperienze e si confronta, osserva e raggruppa gli oggetti secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, li rappresenta in modo personale e attraverso simboli. ContestoUno scaffale dove mettere gli oggetti, un tavolo, un tappeto per osservare le cose per il tempo necessario e alcuni strumenti utili (lenti di ingrandimento, matite, fogli). Strategie metodologiche I bambini raccolgono i piccoli oggetti che attirano la loro attenzione: li toccano, li osservano, li indagano con propria intenzionalità scoprendo le caratteristiche che li differenziano.Incoraggiamoli, rispondiamo alle loro richieste, osserviamo i processi di esperienza, l’elaborazione della conoscenza e la condivisione che ciascuno di loro fa con gli altri. Riconosciamo gli interessi di ognuno e il modo di raccontare e interpretare le cose.

<ul><li>Seguiamo i bambini nel loro atteggiamento di curiosità verso le cose del mondo, cominciando noi per primi a esplorare e porci domande per comprendere e formarci.</li><li>Per avviare la raccolta, prepariamo una scatolina e presentiamola ai bambini: “Oggi vi ho portato una cosa a cui tengo tanto: la scatolina delle cose trovate. Dentro c’è il cappello di una ghianda, un ditale per cucire, un rocchetto senza filo. Mi piace guardare questi oggetti perché ogni volta vedo qualche particolare in più, mi sembrano tesori nascosti. Vorreste avere anche voi una scatolina dei tesori?”</li><li>Chiediamo il contributo dei genitori per trovare una scatolina per ciascuno e realizzare uno scaffale dove poter esporre i loro tesori.</li><li>Parliamo con i bambini delle cose che trovano e che a loro piacciono; condividiamo che il mondo è nei nostri occhi, così come ognuno di noi è capace di guardarlo.</li></ul>

M. (6 anni) porta a scuola il frottage di una foglia che ha realizzato a casa. La curiosità dei bambini viene sollecitata e tutti vogliono provare a realizzarne uno. Sui ripiani dello scaffale vengono messi fogli, lapis, matite colorate: i bambini iniziano a sfregare le matite sul foglio appoggiato sopra gli oggetti. Dal dialogo dell’occhio e della mano, impegnati a rappresentare l’oggetto, nascono forme che raccontano come ogni bambino “vede, guarda e osserva” le cose senza dover eseguire consegne che possono condizionare i suoi elaborati. I bambini fotografano l’oggetto e incollano la stampa della fotografia nella stessa pagina dove l’hanno rappresentato.

La pagina “Diritto all’ozio” Avete mai avuto una scatola dei tesori? Di legno, di cartone, di latta… Io ne ho una meravigliosa. Certamente adesso avrai tanti piccoli tesori più belli e rari che mai che ora tu ci mostreraiDalla canzone di M. Deu e A. Valeri Manerai.

Lo scaffale dei tesori

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