Costruiamo il viaggio 0-6

Fili di relazione

Scuola dell'infanzia di giugno: Mente, corpo, life skills

Progetto accoglienza parte I: gli animali amici

Progetto accoglienza parte II: nuove scoperte

Progetto accoglienza parte III: raccontiamo l’amicizia

DENTRO L&rsquo;ESPERIENZA

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SPUNTI DI ATTIVIT&Agrave;

Le parole che ascoltiamo e usiamo ci riportano a mondi altri, a volte simili al nostro e in altri casi con caratteristiche del tutto peculiari

In quest&rsquo;ottica l&rsquo;inglese diventa una lingua viva usata per cantare e mimare, giocare e imparare a stare con gli altri, manipolare materiali e fare scoperte, prendersi cura dell&rsquo;ambiente.

&Egrave; importante non fare ai bambini richieste troppo alte dal punto di vista linguistico e cognitivo e facilitare il processo di apprendimento con strategie di sostegno e supporto che Jerome Bruner ha definito scaffolding.

A tale scopo pu&ograve; essere utile:

<ul>
	<li>usare un linguaggio semplice e ripetitivo;</li>
	<li>accentuare i toni di voce e le espressioni del viso;</li>
	<li>far ricorso a gesti, mimo, immagini e oggetti reali.</li>
</ul>

Dal punto di vista cognitivo, risulta facilitante:

<ul>
	<li>far ricorso a conoscenze ed esperienze pregresse;</li>
	<li>scegliere situazioni motivanti, legate agli interessi dei bambini e alla vita quotidiana;</li>
	<li>far ricorso al modelling, ovvero offrire un modello di quello che si chiede di fare e dire;</li>
	<li>smontare il lavoro in piccole unit&agrave;.</li>
</ul>

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UNA LINGUA DA SPERIMENTARE

<ul>
	<li>Attraverso i giochi, consolidiamo il linguaggio ed enfatizziamo il rispetto delle regole durante le attivit&agrave; svolte. Utilizziamo attivit&agrave; con le carte come memory o domino per imparare meglio il nome di colori, animali, giocattoli e mettere in atto abilit&agrave; cognitive e abituiamo a rispettare i turni segnalandoli verbalmente: &ldquo;My turn&rdquo;,&ldquo;Your turn&rdquo;. </li>
	<li>Presentiamo giochi tradizionali anglosassoni da cortile come Hide and seek, 1,2,3 Freeze, Flag e scopriamo le somiglianze con i nostri giochi. Quando &egrave; necessario stabilire chi sta sotto, o fa il leader, discutiamo insieme su come fare per evitare litigi e cogliamo lo spunto per introdurre qualche conta in inglese.</li>
	<li>Coltiviamo il rispetto degli altri e dell&rsquo;ambiente: 
	&ndash; invitiamo a tenere puliti e in ordine gli spazi: &ldquo;Please tidy up: put the toys in the box, the felt-tip pens in the jar.&rdquo;; 
	&ndash; utilizziamo una tipica clean up o tidy up song per rendere questa pratica quotidiana pi&ugrave; divertente; 
	&ndash; introduciamo la raccolta differenziata e prepariamo contenitori di colori diversi per paper, plastic, organic waste&hellip;; 
	&ndash; partecipiamo a eventi speciali e giornate internazionali per la tutela dell&rsquo;ambiente e della biodiversit&agrave; (aiutiamo a pulire un giardino o un parco del quartiere, prepariamo disegni e poster).</li>
	<li>In occasione di uscite all&rsquo;aperto proponiamo attivit&agrave; ludiche per soffermarci sulla variet&agrave; di colori ed elementi presenti nella natura: point to/find something green, yellow, brown, grey. Utilizziamo tecniche di T.P.R. (Total Physical Response) per mimare i movimenti di alcuni animali intorno a noi: &ldquo;You&rsquo;re an ant; you&rsquo;re very little; you walk fast, very fast. You&rsquo;re a little bird; spread your wings; fly and fly&rdquo;.</li>
	<li>Proponiamo di costruire, utilizzando anche materiali di riciclo, una birdhouse per offrire ospitalit&agrave; e protezione agli uccellini. Diventiamo piccoli eroi della gentilezza: verso gli altri, gli animali e l&rsquo;ambiente.</li>
</ul>

What&rsquo;s your name? 

Una delle prime cose che i bambini imparano in lingua straniera &egrave; dire il proprio nome e presentarsi, creiamo una situazione stimolante dove il bisogno di dire il proprio nome, tra bambini che gi&agrave; si conoscono, abbia un senso.

<ul>
	<li>Portiamo a scuola un pupazzo, da usare come oggetto mediatore, che si presenta e chiede il nome ai bambini &ldquo;Hello, I&rsquo;m Doris. What&rsquo;s your name?&rdquo;.</li>
	<li>Quando tutti avranno interagito, passiamo a un&rsquo;attivit&agrave; successiva con lo scopo di consolidare il linguaggio, valorizzare ogni partecipante e la sua appartenenza al gruppo. Mettiamoci in cerchio e introduciamo un nuovo pupazzo, questa volta dal nome maschile &ldquo;Hello, I&rsquo;m Tom&rdquo;. Sollecitiamo ad accogliere e salutare insieme il nuovo personaggio con &ldquo;Hello Tom!&rdquo;. Sar&agrave; poi il turno di ogni bambino di fare un passo avanti, presentarsi ed essere salutato calorosamente da tutti, in modo da ricevere una sorta di abbraccio vocale.</li>
	<li>Prendiamo entrambi i pupazzi, facciamo finta di andare via e diciamo &ldquo;Bye, bye children!&rdquo;. Sottolineiamo la differenza tra le parole inglesi usate per salutare quando ci si incontra e quando ci si lascia.</li>
	<li>Proponiamo un gioco dove tutti camminano liberamente nello spazio a disposizione e ogni volta che incontrano un compagno lo salutano in inglese. Di tanto in tanto utilizziamo un campanellino o un battito di mani per segnalare il commiato e invitare a lasciarsi con bye, bye.</li>
	<li>Discutiamo infine su come rappresentare la differenza tra i due termini con un semplice disegno.</li>
	<li>Facciamo entrare i saluti nella routine giornaliera, arricchendoli con altre espressioni. Introduciamo parole gentili che possono aiutarci a stare meglio: thank you, please, sorry, welcome. Troviamo occasioni per far scambiare piccoli doni e disegni: &ldquo;This is for you,!&rdquo;,&ldquo;Thank you&rdquo;.</li>
</ul>

Come fare a potenziare, anche con i pi&ugrave; piccoli, lo sviluppo di una competenza plurilingue e pluriculturale? Pu&ograve; il lavoro linguistico aiutare a scoprire l&rsquo;altro da s&eacute; e concorrere, insieme ad altri campi d&rsquo;esperienza, a &ldquo;porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell&rsquo;ambiente e della natura&rdquo;?

Riferimenti importanti, per muoverci in questa direzione, sono la metodologia attiva centrata sul compito e l&rsquo;approccio olistico che, come sottolinea Earl Stevick, tiene conto dell&rsquo;interdipendenza tra the thinking mind, the body and the heart.

L’inglese per diventare cittadini

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