Leggere e scrivere, finestre sul pensiero

Una Storia viva

Uno sguardo sulla Geografia

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 Leggere e scrivere sono inscindibili come la sistole e la diastole del battito del cuore, entrambi molto importanti. Ma per cominciare, che cosa vuol dire davvero leggere? Il termine “leggere” è strettamente legato all’etimologia della parola “intelligente”, cioè comprendere ciò che sta tra una parola e l’altra. Si può insegnare alle bambine e ai bambini a leggere “bene” mentre imparano a scrivere in maniera espressiva, attraverso attività che guardano alla tradizione e al tempo stesso ai materiali e agli strumenti che offrono le nuove tecnologie. Ci vuole tempo e pazienza, ma il lavoro ripaga, come ho sperimentato in tanti anni di atti
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Leggere e scrivere sono inscindibili come la sistole e la diastole del battito del cuore, entrambi molto importanti. Ma per cominciare, che cosa vuol dire davvero leggere? Il termine “leggere” è strettamente legato all’etimologia della parola “intelligente”, cioè comprendere ciò che sta tra una parola e l’altra. Si può insegnare alle bambine e ai bambini a leggere “bene” mentre imparano a scrivere in maniera espressiva, attraverso attività che guardano alla tradizione e al tempo stesso ai materiali e agli strumenti che offrono le nuove tecnologie. Ci vuole tempo e pazienza, ma il lavoro ripaga, come ho sperimentato in tanti anni di attività.
 
Tanti modi di leggere
Sono varie le modalità del leggere: si legge da soli o insieme, in silenzio o ad alta voce. Io insegno a leggere i grandi scrittori per imparare a scrivere. Mi soffermo sui modi e le forme della scrittura: i grandi scrittori possono essere infatti una fonte straordinaria per imparare a scrivere in maniera espressiva, e questo vale anche per le bambine e i bambini. Per esempio, amo leggere Andersen perché insegna che le favole si possono iniziare non solo con il “C’era una volta” ma almeno in dieci modi diversi.
Un’altra attività che si può fare è ricopiare un testo. L’ho fatto per anni, raccogliendo e riordinando il lavoro di tanti scrittori tra cui Giovannino Guareschi e Cesare Zavattini. Nel trascrivere un testo, dovevo soffermarmi su tanti particolari che mi sfuggivano a una prima lettura.
Perché non proporre la stessa pratica anche ai bambini con qualche difficoltà di comprensione o di ortografia? Possono esserci delle ottime ricadute didattiche.
 
Fra tradizione e innovazione
Nelle mie esperienze di scrittore e illustratore – che ho condiviso con gli insegnanti in tanti laboratori, progetti e corsi di aggiornamento – ho fatto tesoro anche della didattica dei grandi maestri e di poeti insegnanti elementari, come Giorgio Caproni: una miniera di attività talvolta passate di moda o che non vengono più frequentate, ma che sono ancora utili ed efficaci. Ho messo questi strumenti in dialogo con tutto ciò che offrono oggi le nuove tecnologie (archivi, libri digitali, documentari, pubblicità, video, audiolibri, cartoni animati) costruendo una didattica per molti aspetti tradizionale ma capace di usare l’immensa biblioteca del web. Una didattica aperta al mondo e alla tradizione, senza dimenticare che il fine ultimo è quello di insegnare a leggere e a scrivere.
Si impara a scrivere se si impara a decodificare il mondo che ci circonda. Allora perché non usare, per fare un esempio, la pubblicità che veicola tanti messaggi “sotto traccia”, pensata da grandi creativi? Prima di essere girata una pubblicità viene scritta; a scuola facciamo il processo inverso: invitiamo i bambini a immaginare come è stato ideato e scritto un messaggio pubblicitario. Sarà un esercizio stimolante e didatticamente utile.


FAQ 11. Quale differenza c'è tra PEI e PDP? Al bambino con DSA serve un PEI o un PDP? (ed. PLUS)

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

La scrittura creativa alla primaria | Giunti EDU

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