Anticipo scolastico? Una novità vecchia

Cubomania

Il passaggio dai suoni ai segni

Momenti speciali

Adesso siamo grandi!

Percorso continuità parte I: Prepariamo la festa

<ul><li>Parazzoli, P. Aiuto che paura! Filastrocche scacciamostri. 2020. Fabbri&nbsp;</li></ul>Quanti brutti babau e mostri orrendi popolano la nostra fantasia. Leggiamo una filastrocca e scacciamoli tutti via.&nbsp;<ul><li>Corinne, C. Filastrocche per giocare alla paura. 1998. Motta Junior&nbsp;</li></ul>I lupi, i temporali, le streghe, i mostri e i vampiri! Che terrore! Ma si può anche fare una risata delle proprie paure e scoprire che avere un po’ di brividi a volte è divertente. Tante filastrocche divertenti e fantasiose per giocare con le rime e le parole.&nbsp;<ul><li>Tognolini, B. &nbsp;Mal di pancia calabrone. 1995. Salani</li></ul>Nel libro ci sono cinquanta formule magiche: funzionano tutte, ancora meglio se le canti. Fanno accadere le cose belle e cacciano via quelle noiose. Ma attento: le formule magiche vanno usate solo quand'è necessario e non tutte in una volta.&nbsp;<ul><li>Feroldi, M. Come il piccolo re imparò a volare. 2018. Lavieri</li></ul>Oltre al viaggio come metafora della vita, anche il volo è pieno di significati. Volare significa essere liberi. Per volare, bisogna essere leggeri. E per essere leggeri bisogna lasciare andare il peso. Lasciare andare un peso vuol dire fare delle scelte, guardare dentro sé stessi, avere forza e consapevolezza.<ul><li>Ballesteros, C,N. Cosa c’è nella tua valigia. 2019. Terre di mezzo&nbsp;</li></ul>Un giorno uno strano animale, stanco e spaventato, arriva trascinando con sé una grossa valigia. La volpe, il coniglio e la gallina sono curiosi: cosa potrà mai esserci li dentro? L'epilogo della storia è di una dolcezza disarmante che vi lascerà con la bocca aperta! Un albo delicato e pieno di saggezza, che parla con semplicità e forza ai bambini (e non solo) di gentilezza e accoglienza. &nbsp;<ul><li>Bickford Smith, C. La Volpe e la Stella. 2015. Salani</li></ul>Qui godiamo di una storia semplice, ma immensamente umana, in cui ognuno potrà facilmente riconoscersi e, altrettanto facilmente, scorgere mille cose diverse: amicizia, paura, solitudine, appartenenza, coraggio, amore, lutto, tristezza, fiducia, sconforto, felicità, cambiamento, crescita, speranza, morte, abbandono, nostalgia.<ul><li>Luyken, C. Il mio cuore. 2019. Fatatrac</li></ul>Il mio cuore, nella sua grande semplicità, mostra quali forme possa avere un cuore. A volte è piccolo, buio. Altre volte è una finestra, aperta e luminosa. A volte è uno scivolo su cui corrono le emozioni, mentre altre&nbsp;è una pozzanghera. Va in pezzi, ma si rimette insieme.<ul><li>Alemagna, B. Le cose che passano. &nbsp;2019. Topipittori</li></ul>Nella vita, sono molte le cose che passano. Si trasformano, se ne vanno. Il sonno finisce. In questa metamorfosi delle piccole cose, qualcosa resterà per sempre. Beatrice Alemagna torna in catalogo con un piccolo libro illustrato, raffinato, ironico, delicatissimo dedicato a tutti i lettori, dagli zero ai duecento anni.<ul><li>Pintadera, F. Perchè piangiamo? 2020. Fatatrac</li></ul>Perchè piangiamo? Da dove arrivano le lacrime? Un album poetico e divertente che ci ricorda che le lacrime ci inondano molto lentamente aiutandoci a crescere, ci calmano lenendo le ferite dell’anima. Una carrellata di immagini che alla fine danno vita a un vero e proprio "dizionario della lacrima".

Nel periodo di chiusura delle scuole abbiamo contato molto sui genitori per mantenere un legame con i bambini; di fatto sono stati loro a fare da tramite per le proposte che abbiamo attivato con la “
 
 didattica della vicinanza
 
 ”.
 
 Questo, in molte realtà ha avvicinato insegnanti e famiglie in una
 
 relazione più collaborativa e comprensiva
 
 del valore della scuola, della qualità delle esperienze che i bambini vi compiono e del nostro lavoro educativo.
 
 Con la ripresa della scuola in presenza abbiamo dialogato molto sulle modalità per la sicurezza e sul patto di corresponsabilità: tutti abbiamo avuto bisogno di fiducia reciproca e di cooperazione p

Nel periodo di chiusura delle scuole abbiamo contato molto sui genitori per mantenere un legame con i bambini; di fatto sono stati loro a fare da tramite per le proposte che abbiamo attivato con la “didattica della vicinanza”.Questo, in molte realtà ha avvicinato insegnanti e famiglie in una relazione più collaborativa e comprensiva del valore della scuola, della qualità delle esperienze che i bambini vi compiono e del nostro lavoro educativo.Con la ripresa della scuola in presenza abbiamo dialogato molto sulle modalità per la sicurezza e sul patto di corresponsabilità: tutti abbiamo avuto bisogno di fiducia reciproca e di cooperazione per il rispetto delle norme ma anche per l’affidamento dei bambini senza poter entrare a scuola, da parte dei genitori.Continuiamo la via del dialogo e della collaborazione, fondamentali sempre e ancor più in questo periodo così impegnativo.Come prendersi cura della continuità con le famiglie?Condividiamo pensieri e proposte tra docenti e con i genitori attraverso una documentazione - condivisa mediante vari canali, telematici e visivi - che possa sostenere le relazioni e agganciare le proposte future alle esperienze vissute per chi aveva già frequentato, approfondendo invece la relazione e la conoscenza della scuola per i nuovi genitori;Scegliamo strumenti e modalità di tipo qualitativo: il nostro scopo è avere testimonianze da condividere che parlino di noi e delle nostre esperienze, in grado di farci conoscere meglio reciprocamente e riflettere. Piattaforme, social videoregistrazioni? Foto, immagini? Parole dei bambini?Organizziamo la documentazione seguendo dei criteri; teniamo un filo della memoria in senso temporale, ma anche per tematiche e argomenti.Creiamo uno spazio di ascolto per i genitori, in modo da prevenire le problematiche che potrebbero presentarsi. Confrontiamoci in collegio/gruppo di intersezione su come fare: gruppo whatsapp di sezione? Con aiuto del rappresentante, quali rischi e quali vantaggi? Stabiliamo con i rappresentanti un protocollo di comportamenti da seguire nel caso vi siano segnalazioni e chiariamo bene i ruoli di ciascuno.Organizziamo l’assemblea, le riunioni di sezione e di intersezione (insegnanti/ rappresentanti dei genitori), la presentazione della nostra scuola ai nuovi iscritti, on line. Pensiamo a dei momenti di comunicazione fatti in modo leggero e significativo, tenendo conto che i genitori non possono entrare a scuola, quindi per loro sarà importante conoscere spazi, esperienze e vedere i propri bambini durante i vari momenti vissuti nell’ambiente scolastico. Utilizziamo un linguaggio chiaro, soffermiamoci sul senso educativo e evitiamo la presentazione di documenti formali che si possono leggere in modo autonomo sul sito della scuola. Attiviamo il dialogo e la partecipazione, con modalità dirette durante i collegamenti e indirette, utilizzando questionari e altre modalità per raccontare la vita di scuola e per raccogliere pensieri, idee, aspettative.Diamo la possibilità di colloqui telefonici e online, seguendo dei criteri decisi collegialmente. Anche se si svolgono attraverso una piattaforma, si tratta di momenti di dialogo, scambio, confronto e accordo tra scuola e famiglia e occorre predisporre quanto serve perché tutto funzioni bene: il modo di comunicare, di presentare i punti di forza del bambino e eventuali traguardi ancora da raggiungere, come noi stiamo aiutando il bambino, aprendo un confronto e ascoltando quanto ci raccontano i genitori.Valutiamo la possibilità di organizzare colloqui in presenza per bambini in difficoltà e con disabilità. Un contatto più frequente è necessario: troviamo il modo per cooperare, per far sapere cosa facciamo a scuola e come possiamo integrarci. Usiamo tutti i canali possibili, in collaborazione con gli esperti che seguono il bambino. Chiediamoci: quali altri modi possiamo attivare per portare avanti alcuni traguardi (di autonomia, relazione, sviluppo di competenze)? Quali materiali possiamo condividere con i genitori? Come affrontare eventuali periodi di chiusura mantenendo una continuità su alcuni aspetti essenziali.Qui troviamo alcune idee da attivare in caso di chiusura o non frequenza:La continuità educativa: come possiamo sostenerla a distanza? Prima parte, seconda parte, terza parte.

Nel periodo di chiusura delle scuole abbiamo contato molto sui genitori per mantenere un legame con i bambini; di fatto sono stati loro a fare da tramite per le proposte che abbiamo attivato con la “didattica della vicinanza”. Questo, in molte realtà ha avvicinato insegnanti e famiglie in una relazione più collaborativa e comprensiva del valore della scuola, della qualità delle esperienze che i bambini vi compiono e del nostro lavoro educativo. Con la ripresa della scuola in presenza abbiamo dialogato molto sulle modalità per la sicurezza e sul patto di corresponsabilità: tutti abbiamo avuto bisogno di fiducia reciproca e di cooperazione per il rispetto delle norme ma anche per l’affidamento dei bambini senza poter entrare a scuola, da parte dei genitori. Continuiamo la via del dialogo e della collaborazione, fondamentali sempre e ancor più in questo periodo così impegnativo.Come prendersi cura della continuità con le famiglie?<ul><li>Condividiamo pensieri e proposte tra docenti e con i genitori attraverso una documentazione - condivisa mediante vari canali, telematici e visivi - che possa sostenere le relazioni e agganciare le proposte future alle esperienze vissute per chi aveva già frequentato, approfondendo invece la relazione e la conoscenza della scuola per i nuovi genitori;</li><li>Scegliamo strumenti e modalità di tipo qualitativo: il nostro scopo è avere testimonianze da condividere che parlino di noi e delle nostre esperienze, in grado di farci conoscere meglio reciprocamente e riflettere. Piattaforme, social videoregistrazioni? Foto, immagini? Parole dei bambini?</li><li>Organizziamo la documentazione seguendo dei criteri; teniamo un filo della memoria in senso temporale, ma anche per tematiche e argomenti.</li><li>Creiamo uno spazio di ascolto per i genitori, in modo da prevenire le problematiche che potrebbero presentarsi. Confrontiamoci in collegio/gruppo di intersezione su come fare: gruppo whatsapp di sezione? Con aiuto del rappresentante, quali rischi e quali vantaggi? Stabiliamo con i rappresentanti un protocollo di comportamenti da seguire nel caso vi siano segnalazioni e chiariamo bene i ruoli di ciascuno.</li><li>Organizziamo l’assemblea, le riunioni di sezione e di intersezione (insegnanti/ rappresentanti dei genitori), la presentazione della nostra scuola ai nuovi iscritti, on line. Pensiamo a dei momenti di comunicazione fatti in modo leggero e significativo, tenendo conto che i genitori non possono entrare a scuola, quindi per loro sarà importante conoscere spazi, esperienze e vedere i propri bambini durante i vari momenti vissuti nell’ambiente scolastico. Utilizziamo un linguaggio chiaro, soffermiamoci sul senso educativo e evitiamo la presentazione di documenti formali che si possono leggere in modo autonomo sul sito della scuola. Attiviamo il dialogo e la partecipazione, con modalità dirette durante i collegamenti e indirette, utilizzando questionari e altre modalità per raccontare la vita di scuola e per raccogliere pensieri, idee, aspettative.</li><li>Diamo la possibilità di colloqui telefonici e online, seguendo dei criteri decisi collegialmente. Anche se si svolgono attraverso una piattaforma, si tratta di momenti di dialogo, scambio, confronto e accordo tra scuola e famiglia e occorre predisporre quanto serve perché tutto funzioni bene: il modo di comunicare, di presentare i punti di forza del bambino e eventuali traguardi ancora da raggiungere, come noi stiamo aiutando il bambino, aprendo un confronto e ascoltando quanto ci raccontano i genitori.</li><li>Valutiamo la possibilità di organizzare colloqui in presenza per bambini in difficoltà e con disabilità. Un contatto più frequente è necessario: troviamo il modo per cooperare, per far sapere cosa facciamo a scuola e come possiamo integrarci. Usiamo tutti i canali possibili, in collaborazione con gli esperti che seguono il bambino. Chiediamoci: quali altri modi possiamo attivare per portare avanti alcuni traguardi (di autonomia, relazione, sviluppo di competenze)? Quali materiali possiamo condividere con i genitori? Come affrontare eventuali periodi di chiusura mantenendo una continuità su alcuni aspetti essenziali.</li></ul> Qui troviamo alcune idee da attivare in caso di chiusura o non frequenza:La continuità educativa: come possiamo sostenerla a distanza? <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/la-continuita-educativa-come-possiamo-s/" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/la-continuita-educativa-come-possiamo-s/">Prima parte</a>, <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/la-continuita-educativa-come-possiamo-s-14218/" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/la-continuita-educativa-come-possiamo-s-14218/">seconda parte</a>, <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/la-continuita-educativa-come-possiamo-s-14219/" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/la-continuita-educativa-come-possiamo-s-14219/">terza parte</a>.

La continuità orizzontale