Obiettivi, metodologie, competenze: il ruolo dell’insegnante

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Prima volta | Progettazione, come iniziare

1. La progettazione settimanale Per molti docenti, è effettuata in forma di diario di bordo preventivo, un brogliaccio per uso personale, con le attività, i materiali, le domande-chiave per sviluppare determinati obiettivi di apprendimento nel corso di una settimana.

Il senso vero della progettazione per competenze

Questo è il pensiero nuovo che credo debba guidarci. Ed è a questo punto che si innestano le nuove Linee guida per la valutazione scolastica nella scuola primaria (allegate all’ordinanza 172 del 4 dicembre 2020). Non è un caso che già nella sezione introduttiva della Linee si parli di “valutazione per l’apprendimento” e di apprendimenti “osservabili”. È ben vero che alcuni apprendimenti non sono osservabili in modo univoco. Non saremo mai sicuri ad esempio, ed è giusto così, che i nostri alunni abbiano acquisito il concetto di tempo, o che abbiano sviluppato un adeguato senso estetico, o che abbiano maturato un pensiero logico... Ma è proprio su questo aspetto che le Indicazioni nazionali del 2012 possono venirci in soccorso suggerendo un set di obiettivi di apprendimento sensati e, per lo più, verificabili. Alcuni di questi possono servire per focalizzare meglio la nostra progettazione didattica, non solo nella scelta delle attività da portare in classe ma anche nella costruzione di adeguati strumenti per renderci conto se, e in che misura, ogni ragazzo stia sviluppando i traguardi scelti.

Imparare a progettare per “traguardi forti”, cioè puntando sullo sviluppo, in ogni alunno, di competenze non frammentate in un’infinità di nozioni slegate, è un’esigenza antica. È l’intento comune dei migliori insegnanti e delle pedagogie più innovative. Ma oggi abbiamo ulteriori motivi per imparare a puntare sulla solidità dell’apprendimento piuttosto che sull’estensione degli argomenti trattati. Per ridurre l’abbandono scolastico e, nello stesso tempo, fornire a tutti le basi culturali per fronteggiare situazioni non prevedibili (come, ad esempio, quella che tutti noi stiamo vivendo da più di un anno) bisogna puntare ad apprendimenti di base robusti e realmente padroneggiati, e quindi utilizzabili in qualsiasi contesto. Per far questo mi pare che la strada sia abbastanza chiara: riprendere in mano i traguardi delle Indicazioni nazionali 2012 e costruirci la nostra progettazione didattica selezionando con cura le attività didattiche più coinvolgenti e efficaci. Occorre però fare anche un altro passo. Dovremmo imparare a tenere insieme i traguardi scelti e i risultati che ci prefiggiamo di ottenere. In termini semplici e concreti dovremmo porci questo proposito:

3. La progettazione pluriennale Questo livello di progettazione dell’intero percorso, dalla 1a alla 5a classe primaria, potrebbe, e dovrebbe, coincidere con il curricolo di scuola, cioè il documento programmatico, condiviso dall’intero collegio dei docenti, che indica gli argomenti e le attività didattiche, con i quali la scuola si impegna a garantire a tutti i suoi alunni il perseguimento dei traguardi stabiliti nelle Indicazioni nazionali. A questo livello gli apprendimenti attesi non possono che richiamare i traguardi di sviluppo delle competenze e, quando possibile, i comportamenti osservabili sui quali l’intera comunità professionale è impegnata. Ma, anche a questo livello strategico della progettazione didattica, sarà bene indicare esplicitamente quali sono le attività ricorrenti e le attività particolari, o speciali, insieme ai materiali, agli strumenti e agli ambienti attrezzati che caratterizzano il percorso formativo che ogni bambino seguirà lungo i cinque anni di scuola.

Tre livelli di progettazione

2. La progettazione quadrimestrale e annuale Di solito si presenta come documento programmatico pubblico che indica i temi e i traguardi di sviluppo delle competenze su cui, come team docenti, si intende imperniare l’anno scolastico e la sua scansione periodica in due quadrimestri (o in tre trimestri). È a questo livello che andranno selezionati, o formulati, gli obiettivi di apprendimento che vogliamo esplicitare alle famiglie e agli stessi ragazzi sul documento di valutazione e sui quali intendiamo misurare il livello di maturazione raggiunto da ogni alunno.

“voglio fare di tutto per sviluppare questi apprendimenti e mi riterrò soddisfatto se ogni alunno saprà fare queste cose.”

La speranza con cui tutti noi pensiamo al nuovo anno scolastico 2021-2022 è quella di poter di nuovo progettare con cura il nostro lavoro. Nel settembre del 2020 le scuole sono state travolte dalle misure organizzative anti-Covid, e la progettazione dell’anno precedente, quella del 2019-2020, è lontanissima nel tempo, ormai superata da cambiamenti, anche normativi, di non poco momento.

Ovviamente il fare scuola non può e non deve seguire binari e precetti eccessivamente rigidi. Ma penso sia doveroso rendere leggibile il fatto che le diverse esperienze scolastiche che vengono offerte ai bambini hanno in comune i traguardi di competenze e affidabili strumenti di valutazione per verificarne il conseguimento.

Ovviamente la progettazione dei docenti ha caratteristiche diverse a seconda della scala temporale cui si riferisce. L’esperienza professionale degli insegnanti più esperti e la letteratura pedagogica suggeriscono almeno tre unità temporali diverse.

La tragedia della pandemia e le nuove norme sulla valutazione scolastica ci spingono a concentrarci ancora di più su una attenta progettazione didattica che tenga insieme i traguardi e le modalità per valutarne il conseguimento attraverso la scelta di obiettivi di apprendimento sensati e appropriati

La buona vecchia progettazione didattica

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