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Webinar del 30/10/24 
&nbsp;<a href="https://www.giuntiscuola.it/materiali/parole-al-centro-italiano-l2-bussole-e-riferimenti-di-base-partire-dalle-cinque-domande" target="_blank">Italiano L2: bussole e riferimenti di base a partire dalle cinque domande</a>&nbsp;| Graziella Favaro

L&rsquo;Italiano L2 e le bussole di riferimento per iniziare a orientarsi: a partire dalle cinque domande fondamentali (chi, cosa, perch&eacute;, quando, e dove), Graziella Favaro ci accompagna nella formazione di <a href="https://www.giuntiscuola.it/parole-al-centro-ii-edizione" target="_blank">Parole al centro</a> (edizione 2024/2025), quest&rsquo;anno dedicata a Italiano L2, plurilinguismo e ludicit&agrave;.

Le cinque domande

1. Chi &ndash; Gli alunni NAI, neo-arrivati in Italia, includono anche chi &egrave; arrivato negli ultimi due anni, tempo stimato per acquisire la lingua di comunicazione di base. Raccogliere le biografie linguistiche dei ragazzi aiuta a conoscere la loro storia e le loro competenze in italiano.

2. Cosa &ndash; Distinguiamo tra italiano di base, per comunicare nel quotidiano, e italiano dello studio, che riguarda i contenuti scolastici e il lessico disciplinare. La lingua dello studio &egrave; fondamentale per la riuscita scolastica e richiede tempi di apprendimento pi&ugrave; lunghi.

3. Quando &ndash; L&rsquo;italiano si apprende sia a scuola che fuori, ma l&rsquo;esposizione alla lingua &egrave; inferiore per i non italofoni. Una ricerca trentina mostra che i ragazzi nati in Italia da genitori migranti, rispetto ai coetanei italiani, cumulano un&rsquo;esposizione all&rsquo;italiano di un anno inferiore ogni tre anni scolastici. Il processo di apprendimento passa attraverso tre fasi: la lingua per comunicare;: la fase di avvio alla lingua dello studio; gli apprendimenti comuni.

4. Dove &ndash; L&rsquo;italiano viene appreso a scuola, ma anche nei contesti extrascolastici. &Egrave; utile per le scuole mappare le risorse del territorio, come doposcuola e associazioni, per supportare l&rsquo;apprendimento.

5. Perch&eacute; &ndash; Imparare una seconda lingua &egrave; un&rsquo;avventura che porta orgoglio ma anche fatica emotiva. &Egrave; importante creare un clima che riduca il &ldquo;filtro affettivo&rdquo;, ovvero l&rsquo;ansia e la paura di sbagliare. &Egrave; utile leggere storie autobiografiche di chi ha appreso una seconda lingua, come La lingua di Ana di Elvira Mujčić, per comprendere meglio questa sfida.

Dieci parole chiave per l&rsquo;educazione linguistica inclusiva

1. Precocit&agrave; &ndash; Iniziare presto, gi&agrave; dai 3 ai 6 anni.

2. Narrazione &ndash; Utilizzare testi emotivamente coinvolgenti.

3. Qualit&agrave; &ndash; Sfruttare i metodi di insegnamento consolidati.

4. Glottodidattica attiva e ludica &ndash; Impiegare giochi, racconti e musica.

5. Accompagnamento extrascolastico &ndash; Particolarmente per la lingua dello studio.

6. Motivazione &ndash; Curare gli aspetti emotivi dell&rsquo;apprendimento.

7. Formazione docenti &ndash; Una formazione partecipativa e condivisa.

8. Risorse plurilingue &ndash; Valorizzare le competenze linguistiche degli alunni.

9. Conoscenza del territorio &ndash; Mappare le risorse extrascolastiche.

10. Educazione inclusiva &ndash; Promuovere il plurilinguismo e la didattica bilingue.

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Per questo webinar creiamo una mappa con riferimenti teorici, metodologici e terminologici, esigenza emersa dai questionari alla fine della edizione precedente di Parole al centro

Contesto e diversit&agrave; linguistica nelle classi

La diversit&agrave; linguistica &egrave; una realt&agrave; concreta nelle nostre classi, con tante differenze culturali e linguistiche. In pedagogia si parla di &ldquo;super-diversit&agrave;&rdquo;, un termine che rende il senso di una pluralit&agrave; di storie, culture e lingue. Ognuno porta con s&eacute; un mondo di emozioni e paesaggi interiori.

Per rappresentare la diversit&agrave; linguistica, Graziella Favaro ha scelto immagini di biografie linguistiche: ragazzi che si disegnano con le lingue che parlano, che ascoltano, che usano con i familiari. Ad esempio, una bambina indiana si rappresenta divisa tra l&rsquo;italiano e l&rsquo;hindi, e un&rsquo;altra disegna l&rsquo;italiano nella pancia, l&rsquo;inglese nelle gambe e la lingua madre nel cuore.

Nelle nostre classi si parlano 80 lingue madri ufficiali, escludendo i dialetti e le varianti locali. I livelli di competenza in italiano variano molto, dipendendo dall&#39;et&agrave;, dall&#39;esposizione alla lingua, e dal contesto familiare.

Cambiamenti demografici nelle scuole italiane

Secondo i dati 2023 del Ministero dell&rsquo;Istruzione, si registra un nuovo aumento degli alunni NAI (neo-arrivati in Italia), con 42.500 ragazzi in pi&ugrave; rispetto all&rsquo;anno precedente. Questo richiede accoglienza e attenzione particolare per l&rsquo;apprendimento linguistico. Vi &egrave; una crescente percentuale di nati in Italia e aumentano le scuole con pi&ugrave; del 30-40% di alunni provenienti da contesti migratori, rendendo la scuola italiana sempre pi&ugrave; multiculturale. C&rsquo;&egrave; stato anche un aumento di materiali, testi e strumenti, anche digitali, per insegnare l&rsquo;italiano a bambini e ragazzi non italofoni, suddivisi per et&agrave; e per tipo di lingua.

Sfide ancora presenti

Permangono delle criticit&agrave;, come la ridotta frequenza nella scuola dell&rsquo;infanzia per i bambini stranieri, con un 83% di inseriti contro il 95% degli italiani. Inoltre, i dati Invalsi mostrano un divario di rendimento tra alunni italiani e stranieri. La richiesta di formazione da parte dei docenti di ogni ordine &egrave; alta, segno della necessit&agrave; di orientarsi meglio per gestire la diversit&agrave; linguistica.

Riferimenti normativi

Nel 2022 sono stati pubblicati gli Orientamenti interculturali, un documento che delinea cinque priorit&agrave; per l&rsquo;apprendimento dell&rsquo;italiano per i neo-arrivati, incluso lo sviluppo della lingua dello studio e la formazione dei docenti. La legge del luglio 2024 prevede, a partire dall&rsquo;anno scolastico 2025-2026, potenziamento linguistico extrascolastico e un docente dedicato per le classi con almeno il 20% di alunni stranieri neo-arrivati.

Italiano L2: bussole e riferimenti di base | Parole al centro

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