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Parole per l'intercultura: STEREOTIPI (e PREGIUDIZI)

Attività per allenare al pensiero critico, al decentramento cognitivo e alla capacità di cogliere i diversi punti di vista. Con esercizi utili anche per chi non parla bene italiano

di Maria Frigo26 ottobre 20231 minuto di lettura
Parole per l'intercultura: STEREOTIPI (e PREGIUDIZI) | Giunti Scuola

Nell’ottava tappa del nostro cammino interculturale troviamo le parole stereotipo e pregiudizio. Sono parole connotate negativamente, che definiscono un atteggiamento di chiusura e rigidità nei confronti di altre persone: Non bisogna avere stereotipi!  Basta con i pregiudizi! – si dice. Ma per educare a un pensiero più aperto e flessibile dobbiamo partire dalla consapevolezza che percepire la realtà attraverso pregiudizi e stereotipi è il modo con il quale funziona normalmente il pensiero umano. Il pre-giudizio, cioè l’avere già in mente un’idea, una rappresentazione che guidi rispetto a ciò che si sta per affrontare, ci è necessario per non dover inventare il mondo da capo ogni volta.

La nostra conoscenza precedente, ciò che abbiamo appreso di persona o attraverso gli insegnamenti degli altri, ci orienta quotidianamente. Conosciamo quindi il mondo attraverso l’insieme delle nostre preconoscenze, pre-giudicando e prefigurando anche il nuovo sulla base del già noto. Questo modo di funzionare del nostro sistema cognitivo agisce come un filtro distorsivo che mette in luce ed evidenzia ciò che ci si aspetta di vedere e oscura invece ciò che è meno in linea con le aspettative.

Cerchiamo quindi più conferme che smentite. Con gli stessi principi di semplificazione cognitiva e necessaria prevedibilità si forma lo stereotipo, cioè l’insieme dei tratti che vengono ritenuti più tipici, caratteristici e riconoscibili di un certo oggetto, situazione o persona. Pregiudizi e stereotipi sono dunque prodotti del funzionamento cognitivo umano. Pregiudizi e stereotipi si consolidano poi quando trovano un consenso ripetuto all’interno di una comunità e, in particolare nei nuovi incontri, condizionano la relazione con l’altro. Non è possibile quindi “non avere pregiudizi”, possiamo però educare al pensiero critico e allenare al decentramento cognitivo e alla capacità di cogliere i diversi punti di vista. 

Una proposta didattica 

L’attività ha lo scopo di mostrare in modo divertente che cos’è un pregiudizio basato su una visione stereotipata dell’altro e come ciò condizioni la percezione della realtà. Utilizziamo un video di animazione, Snack Attack (https://youtu.be/Ae4cyphETcM) con due protagonisti, una vecchietta e un ragazzo che con le cuffiette sta ascoltando la sua musica preferita. Proponiamo il video in una visione segmentata, alternando i momenti di visione a quelli nei quali sollecitiamo la riflessione da parte degli alunni. 

a. La vecchietta e il distributore di merendine. (0.00 – 1.00) Mostriamo il primo minuto del video, quando la vecchietta cerca di acquistare i biscotti al distributore automatico e fermiamo l’immagine sul suo disappunto per non essere riuscita nel suo intento. Sollecitiamo l’osservazione con domande come le seguenti. Dove siamo? Chi è la protagonista? Che cosa sta facendo? E’ riuscita nel suo scopo? Come si sente ora? Da che cosa abbiamo capito le sue emozioni? E adesso, che cosa succederà? 

b. Il ragazzo con le cuffiette. (1.00 – 2.15). Proseguiamo nella visione sino al punto in cui entra in scena il secondo protagonista, il ragazzo con le cuffiette che mangia i biscotti. Anche qui poniamo domande che orientino a cogliere l’atteggiamento e il pensiero dei protagonisti: Che cosa sta facendo il ragazzo? Che cosa fa la vecchietta? Come reagisce il ragazzo? Che cosa pensa la vecchietta del ragazzo? Da cosa lo capiamo? 

c. L’ultimo biscotto. (2.15 – 3.15). Attraverso le osservazioni degli alunni cerchiamo di far emergere quale è lo stereotipo dei “giovani d’oggi” che viene rappresentato nella vicenda. Arrivati all’ultimo biscotto, che cosa succede? Cosa fa il ragazzo? Come reagisce la vecchietta? Che cosa pensa la vecchietta di questo ragazzo? Che cosa pensiamo noi di questa situazione? Chi ha subito un torto? E noi da che parte stiamo? Che cosa avremmo fatto noi in quella situazione?  

d. L’altro punto di vista. (3.15 – fine). Completiamo la visione e scopriamo com’è andata in realtà la storia dei biscotti. Perché la vecchietta ha reagito pensando di aver subito un torto? Quale era la sua convinzione sui giovani d'oggi? Spieghiamo che questo è un esempio di pregiudizio basato su uno stereotipo. Allarghiamo poi la riflessione chiedendo agli alunni di raccontare altre situazioni da loro vissute o osservate nelle quali si sono sentiti giudicati sulla base di un pregiudizio e analizziamo insieme i punti di vista dei diversi protagonisti. 

Attività linguistica

Sul sito del Centro COME è possibile scaricare gratuitamente un utilissimo materiale didattico per l’italiano L2 basato proprio sul video presentato in questa attività. Il materiale è stato realizzato nell’ambito del progetto “Scambiamo, percorso di formazione per docenti e dirigenti” condotto nel 2021. Il materiale è scaricabile qui

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