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Parole per l'intercultura: RISPETTO
Fondamentale per la convivenza, deriva principalmente dall’esempio e dall’educazione. Un video e un gioco per lavorare in classe

Ed eccoci alla seconda tappa del nostro percorso sulla competenza interculturale.
Dopo l’empatia, cioè l’immedesimarsi emotivamente nell’altro, un secondo atteggiamento che è alla base della competenza interculturale è il rispetto, cioè il considerare le altre persone degne di rispetto anche quando non riusciamo a comprendere e a condividere ciò che dicono o fanno.
Se è abbastanza semplice accogliere chi ci piace e ci somiglia, non è così immediato rimanere aperti di fronte a comportamenti che non capiamo o che magari ci infastidiscono.
Essere rispettosi dell’altro non significa accettare qualsiasi azione, opinione o credenza, significa piuttosto sospendere il giudizio ed essere disponibili a capire le ragioni dell’altro, a confrontarsi e a negoziare. Un atteggiamento di rispetto e apertura verso gli altri, fondamentale per la convivenza, deriva principalmente dall’esempio e dall’educazione. La scuola è perciò uno dei principali luoghi dove far crescere la cultura del rispetto.
Un video per comprendere attraverso l’immedesimazione
Che cosa succede quando il rispetto manca e non ci sentiamo apprezzati e riconosciuti dagli altri? Ce lo racconta un breve video animato, Fragmentos: https://youtu.be/V-rXgE_ZDLg, dove la mancanza diventa ferita che guarisce però quando c’è attenzione e cura.
Per utilizzare il video in classe è utile farne una visione segmentata che permetta di riflettere rispetto ai diversi momenti della storia. Nella prima parte la ragazza protagonista incontra varie situazioni di derisione, rifiuto, trascuratezza che le causano delle “crepe” visibili. Fermiamo il video al minuto 1.30 e chiediamo agli alunni di descrivere ciò che hanno visto con domande simili a queste: Che cosa è successo? Come si sente la ragazza? Da che cosa lo capiamo? Facciamo notare che anche le persone rappresentate, come i compagni e i genitori, hanno “le crepe” sul volto. Completiamo la visione e chiediamo ai bambini di trovare quale messaggio, secondo loro, ci vuole comunicare il video. Sollecitiamoli poi a raccontare le loro esperienze chiedendo ad ognuno di individuare una situazione in cui non si sono sentiti rispettati e una in cui invece hanno ricevuto rispetto e di individuare le emozioni che hanno provato in entrambe le situazioni.
Se il clima della classe lo consente chiediamo di raccontare una situazione vissuta a scuola in cui qualcuno è stato non rispettato e cerchiamo di portare l’attenzione sulle emozioni dei protagonisti. Per chi ha subito emergeranno sentimenti di tristezza, rabbia, fallimento, delusione, abbandono, umiliazione, mentre per chi ha compiuto l’azione ci saranno sensazioni contrastanti, anche positive, di soddisfazione, divertimento, senso di potenza miste a quelle negative come disagio, rammarico, senso di colpa, vergogna.
Come alternativa più neutra, possiamo leggere e commentare un racconto. Cerchiamo però di far emergere la complessità delle emozioni, negative o positive che siano, frenando la prevedibile corsa verso il giudizio e il prendere posizione a favore di uno o dell’altro dei protagonisti.
Educare al rispetto con il gioco
Il progetto Agente 0011 – missione inclusione ha coinvolto gli studenti di due istituti superiori a orientamento pedagogico di Bergamo e Milano. I ragazzi hanno partecipato a incontri formativi sui temi dell’inclusione e in seguito, guidati dagli esperti, hanno elaborato e sperimentato vari laboratori con alunni di scuola primaria e secondaria di primo grado. Il risultato del loro lavoro è raccolto in Educare giocando, kit didattico sull’inclusione creato dagli studenti per altri studenti, pubblicato a cura del CESVI e scaricabile a questo link https://www.cesvi.org/wp-content/uploads/2018/08/Educare-Giocando-Kit-Didattico-Agente0011.pdf
Nel kit didattico sono indicate le istruzioni per 22 giochi. Il percorso parte dai giochi di conoscenza iniziale per poi sviluppare i temi dell’identità e delle differenze sino a concludersi con i giochi finalizzati alla collaborazione nel gruppo. Si tratta quindi di un percorso completo, adattabile alle diverse classi, che aiuta a riflettere e a prendere consapevolezza di come il rispetto reciproco sia necessario per vivere bene nel gruppo e crescere insieme con fiducia.