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Essere educatori oggi, le riflessioni di Laura Fumi

La prima questione su cui riflettere e confrontarsi riguarda la sperimentazione di nuove modalità organizzative, specifiche per ogni contesto educativo, che permettano di conciliare il rispetto delle regole sanitarie stabilite, con l’attenzione al benessere psicologico dei bambini, che significa non rinunciare ad accogliere i loro bisogni emotivi e a sostenere l’autonomia e la socialità.&nbsp;Sostenersi a vicendaLa cura e il sostegno alla crescita richiedono, di per sé, un forte impegno emotivo al quale, in questo momento, si aggiunge la preoccupazione per la situazione sanitaria. Gli educatori potrebbero sentire come particolarmente gravoso gestire le proprie emozioni e, al tempo stesso, essere di supporto ai bambini e alle famiglie. È perciò fondamentale poter contare sull’ascolto e sul sostegno reciproco, riservando del tempo al gruppo per accogliere e contenere l’ansia e alleggerire il carico emotivo personale.&nbsp;Pensare collettivamenteNelle attuali condizioni, che impongono una riduzione della compresenza e quindi minori occasioni di condivisione della pratica educativa nel quotidiano, diventa ancor più vitale mantenere salde la riflessione e la condivisione delle scelte nel team, continuando a progettare insieme e a scambiarsi le buone pratiche. Quando le competenze professionali acquisite non sono più sufficienti e tutto è da reinventare, è fondamentale non perdere la consapevolezza che la collegialità è uno degli aspetti fondanti della professionalità educativa, anche per non regredire verso modelli pedagogici dipendenti dalla variabilità degli stili professionali dei singoli. Un contesto educativo può continuare a crescere, anche e soprattutto in situazioni di crisi, se il team di lavoro, a prescindere dai vincoli organizzativi e dai ruoli istituzionali, condivide la responsabilità educativa verso tutti i bambini e si pone con spirito di ricerca nei confronti delle circostanze sempre mutevoli.&nbsp; &nbsp;

La prima questione su cui riflettere e confrontarsi riguarda la
 
 sperimentazione di nuove modalità organizzativ
 
 e, specifiche per ogni contesto educativo, che permettano di conciliare il rispetto delle regole sanitarie stabilite, con l’attenzione al benessere psicologico dei bambini, che significa non rinunciare ad accogliere i loro bisogni emotivi e a sostenere l’autonomia e la socialità.


 Sostenersi a vicenda


 La cura e il sostegno alla crescita richiedono, di per sé, un forte impegno emotivo al quale, in questo momento, si aggiunge la preoccupazione per la situazione sanitaria.
 


 Gli educatori potrebbero sentire come particolarmente gravoso

La prima questione su cui riflettere e confrontarsi riguarda la sperimentazione di nuove modalità organizzative, specifiche per ogni contesto educativo, che permettano di conciliare il rispetto delle regole sanitarie stabilite, con l’attenzione al benessere psicologico dei bambini, che significa non rinunciare ad accogliere i loro bisogni emotivi e a sostenere l’autonomia e la socialità. Sostenersi a vicendaLa cura e il sostegno alla crescita richiedono, di per sé, un forte impegno emotivo al quale, in questo momento, si aggiunge la preoccupazione per la situazione sanitaria. Gli educatori potrebbero sentire come particolarmente gravoso gestire le proprie emozioni e, al tempo stesso, essere di supporto ai bambini e alle famiglie. È perciò fondamentale poter contare sull’ascolto e sul sostegno reciproco, riservando del tempo al gruppo per accogliere e contenere l’ansia e alleggerire il carico emotivo personale. Pensare collettivamenteNelle attuali condizioni, che impongono una riduzione della compresenza e quindi minori occasioni di condivisione della pratica educativa nel quotidiano, diventa ancor più vitale mantenere salde la riflessione e la condivisione delle scelte nel team, continuando a progettare insieme e a scambiarsi le buone pratiche. Quando le competenze professionali acquisite non sono più sufficienti e tutto è da reinventare, è fondamentale non perdere la consapevolezza che la collegialità è uno degli aspetti fondanti della professionalità educativa, anche per non regredire verso modelli pedagogici dipendenti dalla variabilità degli stili professionali dei singoli. Un contesto educativo può continuare a crescere, anche e soprattutto in situazioni di crisi, se il team di lavoro, a prescindere dai vincoli organizzativi e dai ruoli istituzionali, condivide la responsabilità educativa verso tutti i bambini e si pone con spirito di ricerca nei confronti delle circostanze sempre mutevoli.   

Il gruppo, un valore aggiunto

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