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Esami universitari

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&ldquo;Si lancia lontano la voce, in gioiosa emanazione

di s&eacute;, in larga semina. I semi parola, i semi sillaba (&hellip;).&rdquo;

Mariangela Gualtieri
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Fateci sapere che ne pensate degli articoli di ottobre, raccontateci la vostra esperienza.

Questo &egrave; il tema del mese di ottobre sulla rivista Scuola dell&rsquo;infanzia. Ci fa subito pensare a quanto sia essenziale il linguaggio, del quale il bambino si appropria con la gradualit&agrave; che consentono le fasi di sviluppo e con un progredire personale che avviene in relazione ai potenziali individuali e alle esperienze possibili nel contesto familiare, sociale, educativo...

Il nido e la scuola dell&rsquo;infanzia entrano pienamente in questi processi e li accompagnano, li sostengono, li nutrono sia attraverso un&rsquo;azione indiretta, con l&rsquo;immersione costante nelle relazioni di reciprocit&agrave; vissute, negli scambi, negli stimoli che fan parte della vita quotidiana&hellip;; sia attraverso azioni pensate e predisposte, intenzionali, che si modulano a seconda dell&rsquo;et&agrave; dei bambini e che possono fare la differenza nell&rsquo;espansione e nella padronanza del linguaggio, nelle capacit&agrave; di esprimersi, interagire, comunicare e pensare.

Vi sono tanti bambini che vivono parecchio tempo in solitudine, non avendo fratelli e sorelle e non potendo frequentare amici, con genitori s&igrave; disponibili ma spesso stanchi e impegnati; telefono, tablet, televisione sostituiscono &ldquo;l&rsquo;altro&rdquo; ma non allo stesso modo, manca la reciprocit&agrave; della relazione e ben sappiamo ormai quali problemi possano presentarsi lasciando i bambini per ore e precocemente davanti ai media (sembra un gioco di parole) senza mediazioni degli adulti.

Altri bambini si trovano a vivere tra due mondi e due o pi&ugrave; lingue e devono attraversare questa fatica (ma che pu&ograve; essere anche una opportunit&agrave; grande) per conquistare crescita e comprensione; altri, vivono in un contesto ricco di relazioni affettuose e culturalmente significative, sperimentano la bellezza di essere ascoltati e di ascoltare, di avere molte interazioni partecipate con coetanei e adulti, fino a consolidare fiducia, sicurezza, facilit&agrave; a interagire col linguaggio in molteplici forme.

Oggi, come in passato, in una realt&agrave; diversa ma che ancora pone ostacoli, &egrave; necessario attuare la pedagogia del dialogo e della parola, come ci insegna Don Milani. La deprivazione non viene solo da condizioni di povert&agrave; in senso stretto ma dalla povert&agrave; di interazioni interpersonali che ci aiutino a prenderci cura di noi stessi e degli altri e a fare esperienza continua e sensata del mondo, del reale e del possibile. I bambini, tutti, hanno diritto alle parole e hanno diritto a conoscere e comprendere, a orientarsi, a costruire nel modo migliore gli strumenti che realizzano il nostro essere umani, il divenire capaci di stare in maniera attiva nei diversi contesti sociali e di vita.

Gli ambienti educativi per la prima infanzia sono luoghi insostituibili per coltivare incontri, gesti di cura, pensieri e parole, anche in lingue differenti avvicinando cos&igrave; pi&ugrave; culture; in sostanza sono pregni di occasioni da vivere assieme per crescere e comprendere.

Parole per crescere e comprendere

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