Le parole difficili delle discipline

La lingua dei docenti

La conquista del parlato

Cosa c’è in cucina?

Che cosa si fa in cucina?

Le parole per descrivere le persone

Per accompagnare efficacemente lo sviluppo delle competenze scolastiche dei nostri allievi dobbiamo adattare di volta in volta le pratiche didattiche alle esigenze e ai bisogni della classe, ponendoci come mediatori tra bambini e materie di studio, selezionando con cura i materiali da impiegare, adottando forme di controllo delle difficoltà e modalità di facilitazione dei testi, nonché uno stile comunicativo che tenga conto anche di quanti hanno difficoltà di comprensione.

Quando, poi, affidiamo a uno studente un testo di studio non richiediamo solamente la comprensione del contenuto, ma anche la comprensione e conseguente memorizzazione di lessico e strutture specifiche, l’appropriazione di concetti, l’identificazione di nessi logici e la rielaborazione personale delle informazioni. Per poter svolgere questi, il bambino deve possedere diverse competenze: <ul><li style="text-align: justify;">conoscere la lingua in cui il testo è scritto, il lessico disciplinare preciso e la sintassi complessa; </li><li style="text-align: justify;">saper comprendere e usare la punteggiatura e avere una lettura fluente; </li><li style="text-align: justify;">saper impiegare diverse strategie di lettura per i diversi testi e scopi di lettura; </li><li style="text-align: justify;">avere competenze testuali, cioè essere in grado di discernere le unità di testo e i loro rapporti, di individuare il tipo di testo e formulare previsioni adeguate; </li><li style="text-align: justify;">essere in grado di ricostruire il messaggio dell’emittente e riconoscere la sua intenzione comunicativa; </li><li style="text-align: justify;">possedere una propria enciclopedia, ossia nozioni generali e nozioni scolastiche specifiche della disciplina in questione. </li></ul>

Attività pre-didattiche Prima ancora di entrare in classe conduciamo diverse attività preparatorie. In particolare, analizziamo i testi da proporre, valutiamo la loro leggibilità e comprensibilità nonché le strategie cognitive e di studio necessarie per comprenderli. Individuiamo le parole-chiave del brano, per renderle comprensibili a tutti, e le eventuali parole non appartenenti al vocabolario di base, che potrebbero richiedere spiegazioni.

L’applicazione di tali tecniche consente di lavorare più efficacemente in classi poco omogenee rispetto alle competenze possedute dagli allievi, permette di includere nel percorso di classe gli studenti che stanno sviluppando le loro competenze in L2 e risulta motivante anche per gli alunni più capaci.

Attività di post-lettura Dopo la lettura attiva del brano, verifichiamo che cosa è stato compreso e che cosa ha presentato una difficoltà, per potere eventualmente condurre attività di recupero e rinforzo. Utilizziamo diverse tecniche: oltre a molte delle attività già utilizzate in fase di lettura (griglie, mappe, scalette), possiamo usare vari tipi cloze, caccia agli errori di contenuto in testi riscritti appositamente dall’insegnante, organizzazione delle informazioni per l’esposizione orale.

La lettura e la comprensione dei testi sono attività cognitive complesse in cui diversi fattori, linguistici e non, concorrono contemporaneamente: <ul><li style="text-align: justify;">leggendo decodifichiamo i segni sulla carta e individuiamo le parole che costituiscono il testo; </li><li style="text-align: justify;">impiegando conoscenze ortografiche, lessicali, sintattiche e semantiche, le parole vengono elaborate in frasi; </li><li style="text-align: justify;">la memoria a breve termine elabora le informazioni del testo; </li><li style="text-align: justify;">quella a lungo termine attiva le conoscenze già disponibili al lettore. </li></ul>In maniera non lineare informazioni vecchie e nuove vengono rielaborate per costruire il significato del testo.

Facilitare la comprensione implica, non tanto la costruzione di percorsi semplici separati da quelli di classe, quanto una riorganizzazione delle attività didattiche di lettura che permetta da un lato di arrivare alla comprensione dei contenuti e dall’altro stimoli ed eserciti le competenze di lettura nel loro complesso. Proviamo a considerare i seguenti macro momenti di un percorso didattico, nei quali si può favorire la comprensione degli alunni.

Aiutare la comprensione dei testi

Competenze di studio

Attività di lettura Anche la lettura del brano deve essere attivamente sostenuta, invece di ridursi a un processo passivo e solitario. Invitiamo a risolvere i problemi di comprensione, per esempio consultando il dizionario o formulando ipotesi interpretative e confrontandole con il testo nel suo complesso. Chiediamo di sottolineare le parti del testo più importanti e, in un formato diverso, quelle che presentano difficoltà. Gli alunni devono cercare le catene anaforiche, cioè i diversi luoghi in cui si parla dello stesso oggetto e come questo viene di volta in volta menzionato. Durante la lettura completiamo griglie per la raccolta di informazioni, costruiamo mappe concettuali, creiamo scalette e riassunti per la schematizzazione dei contenuti, fornendo titoli a diverse sezioni e sotto-sezioni dei brani.

Imparare a comunicare in situazioni contestualizzate e relative alla propria esperienza personale richiede meno tempo rispetto a quello

Imparare a comunicare in situazioni contestualizzate e relative alla propria esperienza personale richiede meno tempo rispetto a quello necessario per poter utilizzare la lingua decontestualizzata dello studio, formale e con un lessico specifico. È stato dimostrato che per raggiungere le abilità di comunicazione di base sono necessari uno o due anni, mentre per sviluppare le abilità di studio in L2 il tempo varia dai cinque ai sette anni. Durante questo periodo gli studenti hanno difficoltà a comprendere lezioni e utilizzare i manuali delle varie materie. Per questo è importante organizzare interventi di supporto di lunga durata e fare in modo di essere mediatori tra testi/lezioni e allievi e guidandoli gradualmente nel percorso verso l’indipendenza nello studio. Raggiungere gli obiettivi disciplinari anche con studenti con limitate competenze in italiano L2 significa spesso rivedere le metodologie didattiche classicamente impiegate e applicare strategie di insegnamento capaci di dar spazio ai bisogni di ciascun bambino. 

Attività di pre-lettura In classe, prima ancora di iniziare a leggere, facciamo emergere tutte le conoscenze che gli alunni già possiedono, in modo da attivare gli schemi cognitivi che risultano indispensabili nella comprensione del testo. Infatti, secondo i modelli cognitivisti della comprensione, essa avviene anzitutto in modalità top-down, cioè è guidata da ciò che uno già sa, dagli schemi pre-esistenti, che servono per analizzare e immagazzinare le nuove informazioni. In questa fase proponiamo dunque un brainstorming sull’argomento, domande per stimolare gli alunni a recuperare le conoscenze pregresse. Forniamo, inoltre, le conoscenze fondamentali necessarie per la comprensione anche con la visione di immagini e video che instaurino uno sfondo di conoscenze senza richiedere particolari abilità linguistiche.

Accompagnare i bambini verso l’autonomia nella comprensione e studio dei testi significa sviluppare ed esercitare tutte queste competenze contemporaneamente. Dobbiamo in altre parole costruire la fase ponte di graduale approccio ai testi lavorando per lo sviluppo di tre componenti: <ul><li style="text-align: justify;">le competenze linguistiche in L2; </li><li style="text-align: justify;">le strategie di apprendimento; </li><li style="text-align: justify;">i contenuti del curriculum e delle aree disciplinari della classe di appartenenza. </li></ul>

L’applicazione di tali tecniche consente di lavorare più efficacemente in classi poco omogenee rispetto alle competenze possedute dagli allievi, permette di includere nel percorso di classe gli studenti che stanno sviluppando le loro competenze in L2 e risulta motivante anche per gli alunni più capaci. 

<div>Percorsi didattici <ul><li>I quaderni didattici di Parma <a data-cke-saved-href="http://www.glottonaute.it/materiali/i-quaderni-didattici-di-parma/" href="http://www.glottonaute.it/materiali/i-quaderni-didattici-di-parma/" target="_blank">http://www.glottonaute.it/materiali/i-quaderni-didattici-di-parma/</a> </li><li>I quaderni didattici di IPRASE Trentino <a data-cke-saved-href="http://www.glottonaute.it/materiali/i-quaderni-didattici-di-iprase-trentino/" href="http://www.glottonaute.it/materiali/i-quaderni-didattici-di-iprase-trentino/" target="_blank">http://www.glottonaute.it/materiali/i-quaderni-didattici-di-iprase-trentino/</a> </li><li>Testi ad alta comprensibilità <a data-cke-saved-href="http://www.glottonaute.it/materiali/testi-semplici-2/" href="http://www.glottonaute.it/materiali/testi-semplici-2/" target="_blank">http://www.glottonaute.it/materiali/testi-semplici-2/</a> <a data-cke-saved-href="http://www.glottonaute.it/materiali/testi-semplici/" href="http://www.glottonaute.it/materiali/testi-semplici/" target="_blank"> http://www.glottonaute.it/materiali/testi-semplici/</a></li></ul><div>Riferimenti bibliografici<ul><li style="text-align: justify;">Bosc F. (2006). Andare a spasso per il testo: tra teoria e pratica. In F. Bosc, C. Marello, S. Mosca (a cura di), Saperi per insegnare. Torino: Loescher. </li><li style="text-align: justify;">Colombo A. (2002). Leggere. Capire e non capire. Bologna: Zanichelli.  </li><li style="text-align: justify;">Ellero P. (1999). L’italiano per studiare. In G. Favaro (a cura di) Imparare l’italiano, imparare in italiano. Milano: Guerini. </li><li style="text-align: justify;">Ferrari S., Pallotti G. (2005). Favorire lo studio delle discipline scolastiche da parte di alunni con limitate competenze in Italiano. In B. Iori (a cura di), L’Italiano e le altre lingue. Apprendimento della seconda lingua e bilinguismo dei bambini e dei ragazzi immigrati. Milano: Franco Angeli. </li><li style="text-align: justify;">Grassi R., Valentini A. e Bozzone Costa R. (a cura di) (2003). L’italiano per lo studio nella scuola plurilingue: tra semplificazione e facilitazione. Perugia: Guerra. </li><li style="text-align: justify;">Pallotti G. (2000). Favorire la comprensione dei testi scritti. In P. E. Balboni (a cura di), ALIAS. Approccio alla lingua italiana per allievi stranieri. Torino: Petrini. </li></ul></div></div>

Imparare a comunicare in situazioni contestualizzate e relative alla propria esperienza personale richiede meno tempo rispetto a quello necessario per poter utilizzare la lingua decontestualizzata dello studio, formale e con un lessico specifico. È stato dimostrato che per raggiungere le abilità di comunicazione di base sono necessari uno o due anni, mentre per sviluppare le abilità di studio in L2 il tempo varia dai cinque ai sette anni. Durante questo periodo gli studenti hanno difficoltà a comprendere lezioni e utilizzare i manuali delle varie materie. Per questo è importante organizzare interventi di supporto di lunga durata e fare in modo di essere mediatori tra testi/lezioni e allievi e guidandoli gradualmente nel percorso verso l’indipendenza nello studio. Raggiungere gli obiettivi disciplinari anche con studenti con limitate competenze in italiano L2 significa spesso rivedere le metodologie didattiche classicamente impiegate e applicare strategie di insegnamento capaci di dar spazio ai bisogni di ciascun bambino.

L’allievo impiega poi competenze cognitive di vario tipo, deve: <ul><li style="text-align: justify;">essere in grado cioè di ricostruire relazioni logiche, saper generalizzare, contestualizzare ed esemplificare; </li><li style="text-align: justify;">avere competenze meta-cognitive, essere in grado in altre parole di impiegare il testo per un proprio scopo, rielaborando in maniera opportuna le informazioni presenti; </li><li style="text-align: justify;">essere motivato allo studio, non solo sulla base della necessità, studiare è ciò che dovrebbe fare ogni studente, ma anche del piacere e della soddisfazione, lo studio è stimolante soprattutto quando si riesce bene. </li></ul>

Guidare gli studenti alla comprensione dei testi disciplinari

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