Il passaggio dei saperi: il ricambio generazionale degli educatori

Un’esperienza sul corpo

Il contesto che aiuta

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

Saper stare insieme non è automatico, ma è necessario un lavoro ben pensato e programmato. Nel progettare un laboratorio che rinforzi le relazioni è indispensabile non partire dagli adulti di riferimento.
 


 Dedicare tempo al confronto dei valori che guidano il lavoro educativo è fondamentale per poter proporre un laboratorio relazionale anche ai bambini.


 


 Come nutrire le relazioni


 Come ci insegna la teoria dell’attaccamento noi siamo fatti per toccarci e questi mesi di dieta tattile, probabilmente lasceranno il segno. Per questo non possiamo dimenticarcene nel programmare le attività e i

Saper stare insieme non è automatico, ma è necessario un lavoro ben pensato e programmato. Nel progettare un laboratorio che rinforzi le relazioni è indispensabile non partire dagli adulti di riferimento. Dedicare tempo al confronto dei valori che guidano il lavoro educativo è fondamentale per poter proporre un laboratorio relazionale anche ai bambini.Come nutrire le relazioniCome ci insegna la teoria dell’attaccamento noi siamo fatti per toccarci e questi mesi di dieta tattile, probabilmente lasceranno il segno. Per questo non possiamo dimenticarcene nel programmare le attività e i giochi da proporre ai bambini.1. Giochi cooperativiNei giochi cooperativi non ci sono vincitori né vinti, rappresentano una sorta di vaccino naturale che crea gli anticorpi per affrontare anche gli “eccessi di competizione” della nostra società, rinforzati anche dai giochi virtuali che hanno accompagnato le giornate di migliaia di bambini, soprattutto in questo periodo e, cosa non meno importante, permettono di muoversi scaricando la tensione accumulata in questi mesi di forti restrizioni.• Il laboratorio può essere proposto settimanalmente, per tutta la durata dell'anno.• Iniziamo la sessione di gioco con una poesia/filastrocca (per esempio Il giuramento dell’amicizia  di Bruno Tognolini).• Proponiamo in uno spazio all'aperto (o in un salone) alcuni giochi cooperativi, come quelli proposti dal movimento pacifista New Games Foundation (per esempio il cieco e la guida, lo specchio, giochi ritmici e ballati...) o nell'articolo Giochi cooperativi, in pratica.• Dopo aver giocato, coinvolgiamo i bambini in un momento di elaborazione dell'esperienza (a volte grafica, a volte verbale-iconica): in cerchio ciascuno racconta con chi ha giocato di più, può ringraziare i compagni per qualche gesto vissuto durante la sessione di gioco o fare un gesto per esprimere gratitudine.

2. La scatola azzurraUn'altra grande opportunità per i bambini è quella di poter partecipare a un percorso di lettura animata con storie che raccontano le relazioni nelle diverse sfumature (tra amici, tra genitori e bambini, tra fratelli, tra nonni...) per poi continuare il lavoro di elaborazione, espressione e confronto nella scatola azzurra.• Il progetto può essere strutturato su 8 incontri, presentando pertanto 8 libri differenti. Suggerimenti di lettura disponibili nella raccolta <a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/raccolte/leggere-e-raccontare-storie-nido-e-scuola-infanzia" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/raccolte/leggere-e-raccontare-storie-nido-e-scuola-infanzia">Leggere e raccontare storie: nido e scuola infanzia</a>.• Dopo ogni lettura, chiediamo ai bambini di giocare insieme, in piccolo gruppo (4/5), &nbsp;all’interno di una scatola azzurra con il materiale proposto (preferibilmente materiale naturale come legnetti, sassi, foglie, corteccia, fiori, conchiglie, sabbia, acqua...). Questo gioco mette in moto la capacità di raccontare e di esprimere il proprio mondo interiore, il proprio immaginario, potendo condividere paure, ma anche antidoti.

Saper stare insieme non è automatico, ma è necessario un lavoro ben pensato e programmato. Nel progettare un laboratorio che rinforzi le relazioni è indispensabile non partire dagli adulti di riferimento. Dedicare tempo al confronto dei valori che guidano il lavoro educativo è fondamentale per poter proporre un laboratorio relazionale anche ai bambini. Come nutrire le relazioniCome ci insegna la teoria dell’attaccamento noi siamo fatti per toccarci e questi mesi di dieta tattile, probabilmente lasceranno il segno. Per questo non possiamo dimenticarcene nel programmare le attività e i giochi da proporre ai bambini. 1. Giochi cooperativiNei giochi cooperativi non ci sono vincitori né vinti, rappresentano una sorta di vaccino naturale che crea gli anticorpi per affrontare anche gli “eccessi di competizione” della nostra società, rinforzati anche dai giochi virtuali che hanno accompagnato le giornate di migliaia di bambini, soprattutto in questo periodo e, cosa non meno importante, permettono di muoversi scaricando la tensione accumulata in questi mesi di forti restrizioni.• Il laboratorio può essere proposto settimanalmente, per tutta la durata dell'anno.• Iniziamo la sessione di gioco con una poesia/filastrocca (per esempio Il giuramento dell’amicizia&nbsp; di Bruno Tognolini).• Proponiamo in uno spazio all'aperto (o in un salone) alcuni giochi cooperativi, come quelli proposti dal movimento pacifista <a data-cke-saved-href="http://www.newgamesfoundation.org/" target="_blank" href="http://www.newgamesfoundation.org/">New Games Foundation</a> (per esempio il cieco e la guida, lo specchio, giochi ritmici e ballati...) o nell'articolo&nbsp;<a data-cke-saved-href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/giochi-cooperativi-in-pratica" target="_blank" href="https://www.giuntiscuola.it/articoli/giochi-cooperativi-in-pratica">Giochi cooperativi, in pratica</a>.• Dopo aver giocato, coinvolgiamo i bambini in un momento di elaborazione dell'esperienza (a volte grafica, a volte verbale-iconica): in cerchio ciascuno racconta con chi ha giocato di più, può ringraziare i compagni per qualche gesto vissuto durante la sessione di gioco o fare un gesto per esprimere gratitudine.

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