Avventure in città

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Che cosa scegliamo?

Apprendisti matematici

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 Non c’è un unico modo per proporre le filastrocche: l’importante, però, è sapere che sono una risorsa da non dimenticare. Prima ancora del lavoro sulle sillabe o sui singoli suoni delle parole, è importante offrire un’immersione nella
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Non c’è un unico modo per proporre le filastrocche: l’importante, però, è sapere che sono una risorsa da non dimenticare. Prima ancora del lavoro sulle sillabe o sui singoli suoni delle parole, è importante offrire un’immersione nella sonorità globale della lingua, popolata di rime e suoni ripetuti.
Le caratteristiche linguistiche proprie del genere “filastrocca” rendono questi testi adatti a essere impiegati in molti contesti e con finalità diverse: iniziare la giornata, imparare qualcosa, dire una formula, dare una regola o un’indicazione…
Le filastrocche permettono di concentrarsi sulle parole come “oggetti sonori”, facilitando il percorso di astrazione necessario all’alfabetizzazione, che porta a comprendere che le parole non coincidono con le cose, ma sono sequenze di suoni e segni (se pensiamo alla lingua scritta) autonomi dalla realtà.
Anche il percorso di avvicinamento alla matematica è un complesso percorso di astrazione: dal concreto si passa pian piano a ragionare in termini simbolici e astratti. Per accompagnare in questa dimensione complessa, le filastrocche sono uno strumento utile attraverso cui proporre contenuti matematici, esercitando varie competenze insieme, anche di tipo linguistico. Il formato “filastrocca”, infatti stimola l’attenzione e la memoria e rende più incisivo l’apprendimento.

 


Dal concreto all&rsquo;astratto

Geometria in rima

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