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"Poesie della neve", viaggio incantato dentro a una nevicata

Psicologia e scuola di Novembre-Dicembre: la scuola è #cittadinanza

Impariamo a rilassarci

Ad alta voce

Tutti insieme nel gruppo classe

L’esordio alla regia dell’attore candidato al premio Oscar Chiwetel Ejiofor ci porta a scoprire la storia vera di William Kamkwamba, giovane ragazzo che, durante la carestia del 2001 in Malawi, sfida la natura e le tradizioni armato solo del suo ingegno e della “fede” nella scienza. William ha poco più di 13 anni, vive con la sua famiglia in un villaggio del Malawi, ripara le radio degli abitanti e aiuta il padre nella coltivazione del granturco in attesa di poter iniziare la scuola, momento atteso da tutta la famiglia, che crede nella cultura per elevare una persona e migliorarne la qualità di vita. Ma, con l’arrivo della pioggia torrenziale e della siccità subito dopo, il raccolto è così scarso da dover razionare il cibo, e i soldi messi da parte non possono essere usati per saldare la retta della scuola. William riesce così a frequentare le lezioni solo per poche settimane. Con il protrarsi della siccità il Paese viene colpito da una grave carestia, il governo non ha grano a sufficienza per tutti e, dopo il furto delle limitate scorte di cibo, William cerca un modo per aiutare la famiglia. Nella discarica in cui cerca pezzi di ricambio trova una pompa per l’acqua: se solo riuscisse a farla funzionare potrebbe “far piovere” tutto l’anno. Tenace e determinato, sicuro di poter trovare un modo per usare quella pompa, convince l’insegnante di scienze a farlo ammettere, con l’inganno, in biblioteca. Lì trova un vecchio libro sull’energia eolica e capisce che costruire un generatore eolico permetterebbe di far funzionare la pompa per l’acqua, che, estratta dal pozzo, irrigherebbe i campi con un percorso di canaline di legno. È certo che, se qualcuno è riuscito a farlo – pur nella lontana America –, anche lui può farlo. Studia, sperimenta e crea un modellino per verificarne la fattibilità, lo progetta nella sua mente e cerca i materiali. Ma per renderlo funzionante gli servono delle parti della bicicletta del padre: carico di entusiasmo e con il modello a riprova della sua idea, cerca di spiegargli che cosa vuole fare. Ma il padre è demoralizzato e sfinito dal lavoro e dal prolungato digiuno, non lo ascolta davvero, non vuole sostenerlo in quello che gli sembra un gioco da bambini e si rifiuta di dargli la bicicletta. William non demorde, cerca di farsi aiutare da altri ragazzi, sfida il padre, prova a ottenere la bici con velate minacce. Tutto è vano, finché la madre interviene e riesce a persuadere il marito a credere nel progetto del figlio. Inizia così la costruzione del generatore eolico, coinvolgendo ogni persona non fuggita dal villaggio: quello che sembra un sogno irrea­lizzabile, un gioco, diventa realtà. William dà avvio al cambiamento: il suo ingegno, la fiducia nella scienza e nell’“aver studiato”, la determinazione e il coraggio con cui si batte per le sue convinzioni gli permettono di realizzare qualcosa che consente a tutti di sopravvivere. La storia di William ci fa riflettere sul valore della conoscenza e dell’impegno quotidiano, sull’importanza di essere sostenuti, sullo scontro fra tradizione e modernità, tra fuggire da un Paese devastato dalla carestia e restare e ingegnarsi sfruttando ciò che si ha a disposizione. E ci ricorda come, realmente, studiare e conoscere facciano la differenza, non solo per sopravvivere, ma per vivere meglio. Paola A. Sacchetti, Psicologa

L’esordio alla regia dell’attore candidato al premio Oscar Chiwetel Ejiofor ci porta a scoprire la storia vera di William Kamkwamba, giovane ragazzo che, durante la carestia del 2001 in Malawi, sfida la natura e le tradizioni armato solo del suo ingegno e della “fede” nella scienza.
 
 William ha poco più di 13 anni, vive con la sua famiglia in un villaggio del Malawi, ripara le radio degli abitanti e aiuta il padre nella coltivazione del granturco in attesa di poter iniziare la scuola, momento atteso da tutta la famiglia, che crede nella cultura per elevare una persona e migliorarne la qualità di vita. Ma, con l’arrivo della pioggia torrenz

L’esordio alla regia dell’attore candidato al premio Oscar Chiwetel Ejiofor ci porta a scoprire la storia vera di William Kamkwamba, giovane ragazzo che, durante la carestia del 2001 in Malawi, sfida la natura e le tradizioni armato solo del suo ingegno e della “fede” nella scienza.William ha poco più di 13 anni, vive con la sua famiglia in un villaggio del Malawi, ripara le radio degli abitanti e aiuta il padre nella coltivazione del granturco in attesa di poter iniziare la scuola, momento atteso da tutta la famiglia, che crede nella cultura per elevare una persona e migliorarne la qualità di vita. Ma, con l’arrivo della pioggia torrenziale e della siccità subito dopo, il raccolto è così scarso da dover razionare il cibo, e i soldi messi da parte non possono essere usati per saldare la retta della scuola. William riesce così a frequentare le lezioni solo per poche settimane. Con il protrarsi della siccità il Paese viene colpito da una grave carestia, il governo non ha grano a sufficienza per tutti e, dopo il furto delle limitate scorte di cibo, William cerca un modo per aiutare la famiglia.Nella discarica in cui cerca pezzi di ricambio trova una pompa per l’acqua: se solo riuscisse a farla funzionare potrebbe “far piovere” tutto l’anno. Tenace e determinato, sicuro di poter trovare un modo per usare quella pompa, convince l’insegnante di scienze a farlo ammettere, con l’inganno, in biblioteca. Lì trova un vecchio libro sull’energia eolica e capisce che costruire un generatore eolico permetterebbe di far funzionare la pompa per l’acqua, che, estratta dal pozzo, irrigherebbe i campi con un percorso di canaline di legno. È certo che, se qualcuno è riuscito a farlo – pur nella lontana America –, anche lui può farlo. Studia, sperimenta e crea un modellino per verificarne la fattibilità, lo progetta nella sua mente e cerca i materiali. Ma per renderlo funzionante gli servono delle parti della bicicletta del padre: carico di entusiasmo e con il modello a riprova della sua idea, cerca di spiegargli che cosa vuole fare. Ma il padre è demoralizzato e sfinito dal lavoro e dal prolungato digiuno, non lo ascolta davvero, non vuole sostenerlo in quello che gli sembra un gioco da bambini e si rifiuta di dargli la bicicletta. William non demorde, cerca di farsi aiutare da altri ragazzi, sfida il padre, prova a ottenere la bici con velate minacce. Tutto è vano, finché la madre interviene e riesce a persuadere il marito a credere nel progetto del figlio.Inizia così la costruzione del generatore eolico, coinvolgendo ogni persona non fuggita dal villaggio: quello che sembra un sogno irrea­lizzabile, un gioco, diventa realtà. William dà avvio al cambiamento: il suo ingegno, la fiducia nella scienza e nell’“aver studiato”, la determinazione e il coraggio con cui si batte per le sue convinzioni gli permettono di realizzare qualcosa che consente a tutti di sopravvivere.La storia di William ci fa riflettere sul valore della conoscenza e dell’impegno quotidiano, sull’importanza di essere sostenuti, sullo scontro fra tradizione e modernità, tra fuggire da un Paese devastato dalla carestia e restare e ingegnarsi sfruttando ciò che si ha a disposizione. E ci ricorda come, realmente, studiare e conoscere facciano la differenza, non solo per sopravvivere, ma per vivere meglio.Paola A. Sacchetti,Psicologa

Film | Il ragazzo che catturò il vento

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