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Separare i bambini dalla natura vuol­ dire allontanarli dalle emozioni e renderli incapaci di coniugare le mani alla mente e al cuore. È urgente allora favorire la loro scoperta del mondo attraverso proposte didattiche­ flessibili.L’esplorazione dovrebbe essere, prima di tutto, un atteggiamento mentale dell’insegnante capace di prestare attenzione, porsi in ascolto, lasciare spazio all’intelligenza e alle abilità di ciascuno. L’approccio esplorativo ha bisogno di un tempo lento e calmo, in grado di accogliere uno sguardo profondo sulle cose, includere la possibilità di sostare, riflettere, a volte di ritornare sui propri passi.Nell’educare non è facile trovare un equilibrio tra competenze e saperi. Occorre ripartire da ciascun bambino, dalla sua voglia innata di scoprire il mondo e dalla libertà di esplorarlo con gioia. Sono i bambini stessi a chiedercelo, se li sappiamo ascoltare, ancora oggi, dalle pagine di Antoine de Saint-Exupéry, il Piccolo principe ci direbbe: “Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi”.

FAVORIRE L’ESPLORAZIONE DEL MONDO

A Soave (Verona), borgo medioevale in cui vivo, durante l’estate hanno preso forma alcune proposte di educazione diffusa, con l’obiettivo di offrire ai bambini esperienze da vivere all’aperto in un tempo idoneo a un fare attivo, gioioso e naturale. Bosco urbano Un’esperienza di cittadinanza attiva, vissuta da bambini, genitori, insegnanti e volontari di alcune associazioni, ha permesso la creazione di un bosco urbano. A primavera sono state messe a dimora settanta piante e arbusti e a ciascun bambino è stato donato un albero come primo gesto di un progetto che prevede di trasformare il verde in uno spazio di gioco spontaneo e in un laboratorio di natura. Festival della Scienza In un parco ogni bambino ha sperimentato l’intelligenza della mente e delle mani scoprendo la bellezza della biodiversità attraverso i giochi proposti dal Festival della Scienza di Verona che ha coinvolto i più piccoli in esperienze interattive di natura scientifica. Nel giocare con l’acqua e la terra, pasticciare con i colori, ascoltare letture, intrecciare fili di lana per costruire i mandala degli indiani Huicholes, ciascuno ha utilizzato alcuni dei suoi cento linguaggi.

Il bambino è per sua natura un esploratore attento e curioso che conosce il mondo attraverso i sensi: osserva, tocca, sente, annusa, assapora. Mario Lodi affermava: “Tutti i linguaggi del bambino hanno pari dignità, ma occorre imparare a usare quelli giusti nei momenti giusti per dire e farsi capire meglio. Bisogna crescere senza perdere né la testa, né le mani, né le gambe”. L’invito ad apprendere con il corpo intero è di stringente attualità, soprattutto dopo l’isolamento fisico vissuto dai bambini durante la pandemia che ha rubato loro gli incontri, gli abbracci e il gioco necessario alla socializzazione. La separatezza fisica ha accentuato la distanza sociale ed emotiva tra i bambini stessi e con il mondo esterno, distanza purtroppo presente anche in precedenza. Abituati a vivere in città di asfalto e cemento, trascorrono gran parte del tempo dentro “scatole chiuse”: casa, scuola, auto e davanti agli schermi affascinati da immagini spesso virtuali. Lontani dalla natura, non possono più correre il rischio di mettere in gioco la propria capacità di affrontare gli imprevisti e crescere con un buon grado di autonomia e autostima.

I DIRITTI NEGATI AI BAMBINI

Il bambino è per sua natura un esploratore attento e curioso che conosce il mondo attraverso i sensi: osserva, tocca, sente, annusa, assapora. Mario Lodi affermava: “Tutti i linguaggi del bambino hanno pari dignità, ma occorre imparare a usare quelli giusti nei momenti giusti per dire e farsi capire meglio. Bisogna crescere senza perdere né la testa, né le mani, né le gambe”.
 


 L’invito ad apprendere con il corpo intero è di stringente attualità, soprattutto dopo l’isolamento fisico vissuto dai bambini durante la pandemia che ha rubato loro gli incontri, gli abbracci e il gioco necessario alla socializzazione. La separatezza fisica ha acce

Il bambino è per sua natura un esploratore attento e curioso che conosce il mondo attraverso i sensi: osserva, tocca, sente, annusa, assapora. Mario Lodi affermava: “Tutti i linguaggi del bambino hanno pari dignità, ma occorre imparare a usare quelli giusti nei momenti giusti per dire e farsi capire meglio. Bisogna crescere senza perdere né la testa, né le mani, né le gambe”. L’invito ad apprendere con il corpo intero è di stringente attualità, soprattutto dopo l’isolamento fisico vissuto dai bambini durante la pandemia che ha rubato loro gli incontri, gli abbracci e il gioco necessario alla socializzazione. La separatezza fisica ha accentuato la distanza sociale ed emotiva tra i bambini stessi e con il mondo esterno, distanza purtroppo presente anche in precedenza. Abituati a vivere in città di asfalto e cemento, trascorrono gran parte del tempo dentro “scatole chiuse”: casa, scuola, auto e davanti agli schermi affascinati da immagini spesso virtuali. Lontani dalla natura, non possono più correre il rischio di mettere in gioco la propria capacità di affrontare gli imprevisti e crescere con un buon grado di autonomia e autostima.

Come fare della ricerca un approccio metodologico aperto che accolghi&nbsp;e solleciti le domande dei bambini?

Nella scuola, così come nella società, si è diffusa la cultura di una sicurezza eccessiva, che confonde il rischio con il pericolo. L’iperprotezione degli adulti limita la libertà di movimento e sottrae ai piccoli occasioni per vivere esperienze e acquisire competenze necessarie a confrontarsi con i fattori di rischio.Ne consegue una perdita dei saperi essenziali alla vita, di sensibilità e responsabilità verso sé stessi e gli altri. L’essere umano acquisisce competenze senso-motorie di base soltanto attraverso l’interazione con l’ambiente in cui vive ed è noto che le sue abilità aumentano in relazione alla complessità che affronta.Gianfranco Zavalloni, nel “Manifesto dei diritti naturali di bimbi e bimbe”, denunciava i diritti negati ai bambini, incapaci di esercitare l’ozio creativo, sporcarsi con la terra e l’acqua, percepire i rumori e il silenzio durante una passeggiata sulla spiaggia o tra i sentieri di un bosco, gustare i sapori di un cibo semplice, avvertire i profumi e gli odori, giocare con gli amici in ambienti naturali.

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