La relazione allievo-scuola-genitore

“Per valutare  bisogna partire dalla relazione con i bambini”

L’importanza della sintonia dei punti di vista

Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

La scuola sta ricevendo in modo sempre pi&ugrave; pressante la richiesta di fornire alle allieve e agli allievi educazione emotiva e affettiva. Ma quanto &egrave; davvero possibile? Si tratta infatti di un compito grandioso, che chiama in causa aspetti complessi della nostra umanit&agrave;:

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	<li style="text-align:justify">riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri;</li>
	<li style="text-align:justify">rispondere con empatia alle situazioni interpersonali, governando l&rsquo;eventuale disagio che possono suscitare e dando corso alla simpatia e alla prosocialit&agrave;;</li>
	<li style="text-align:justify">accettare regole di convivenza e principi morali che, senza pregiudizi, riconoscano in ogni altra persona un proprio pari, al di l&agrave; di ogni diversit&agrave;.</li>
</ul>

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Collaborazione con le famiglie

Personalmente sono convinta che la responsabilit&agrave; primaria dell&rsquo;assenza nei bambini di un&rsquo;educazione emotiva e affettiva ricada sui genitori, sia in ordine cronologico, perch&eacute; le basi di una socialit&agrave; responsabile si pongono sin dai primi giorni di vita (Bombi, 2021), sia come grado di influenza, perch&eacute; i modelli comportamentali e i valori/disvalori della famiglia hanno un peso difficile da contrastare. In questa chiave, il primo passo per la scuola &egrave; quello di guadagnarsi una reale collaborazione delle famiglie, il che &egrave; tutt&rsquo;altro che semplice; anzi, si assiste facilmente a mancanza di rispetto e dimostrazioni di sfiducia dei genitori nei confronti degli insegnanti. Occorre dunque trovare la strada per riaffermare il ruolo trainante della scuola sul piano educativo e a questo scopo ritengo necessari per i docenti percorsi di formazione sulle strategie di gestione delle relazioni con le famiglie.

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Strategie di sottrazione e di somma

Se la scuola ha come compito principale quello di istruire, ovvero fornire conoscenze e strumenti di conoscenza, &egrave; vero che nel migliorare la didattica, in modo da raggiungere efficacemente anche gli alunni pi&ugrave; deboli, si fa un grande passo avanti anche per la crescita emotiva di bambini e bambine, perch&eacute; si crea un clima di agio e rispetto che va a beneficio di tutti (Bombi, 2022). A questo si aggiunga la gestione efficace della classe, un microcosmo sociale in cui far convivere autorevolezza e fratellanza, e che costituisce di per s&eacute; una palestra per lo sviluppo emotivo e sociale di allieve e allievi. A sostegno della loro crescita emotiva e affettiva, proporrei alcune &ldquo;strategie di sottrazione e di somma&rdquo; (Bombi, 2022) che facilitino buone pratiche educative: si tratta di strategie basate sull&rsquo;eliminazione di &ldquo;fattori di disturbo&rdquo;, prima ancora che sull&rsquo;aggiunta di attivit&agrave; specifiche in classe.

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La scuola sta ricevendo in modo sempre più pressante la richiesta di fornire alle allieve e agli allievi educazione emotiva e affettiva. Ma quanto è davvero possibile? Si tratta infatti di un compito grandioso, che chiama in causa aspetti complessi della nostra umanità:

riconoscere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri;
rispondere con empatia alle situazioni interpersonali, governando l’eventuale disagio che possono suscitare e dando corso alla simpatia e alla prosocialità;
accettare regole di convivenza e principi morali che, senza pregiudizi, riconoscano in ogni altra persona un proprio pari, al di là di ogni diversità.

 
Collaborazione con le famiglie
Personalmente sono convinta che la responsabilità primaria dell’assenza nei bambini di un’educazione emotiva e affettiva ricada sui genitori, sia in ordine cronologico, perché le basi di una socialità responsabile si pongono sin dai primi giorni di vita (Bombi, 2021), sia come grado di influenza, perché i modelli comportamentali e i valori/disvalori della famiglia hanno un peso difficile da contrastare. In questa chiave, il primo passo per la scuola è quello di guadagnarsi una reale collaborazione delle famiglie, il che è tutt’altro che semplice; anzi, si assiste facilmente a mancanza di rispetto e dimostrazioni di sfiducia dei genitori nei confronti degli insegnanti. Occorre dunque trovare la strada per riaffermare il ruolo trainante della scuola sul piano educativo e a questo scopo ritengo necessari per i docenti percorsi di formazione sulle strategie di gestione delle relazioni con le famiglie.
 
Strategie di sottrazione e di somma
Se la scuola ha come compito principale quello di istruire, ovvero fornire conoscenze e strumenti di conoscenza, è vero che nel migliorare la didattica, in modo da raggiungere efficacemente anche gli alunni più deboli, si fa un grande passo avanti anche per la crescita emotiva di bambini e bambine, perché si crea un clima di agio e rispetto che va a beneficio di tutti (Bombi, 2022). A questo si aggiunga la gestione efficace della classe, un microcosmo sociale in cui far convivere autorevolezza e fratellanza, e che costituisce di per sé una palestra per lo sviluppo emotivo e sociale di allieve e allievi. A sostegno della loro crescita emotiva e affettiva, proporrei alcune “strategie di sottrazione e di somma” (Bombi, 2022) che facilitino buone pratiche educative: si tratta di strategie basate sull’eliminazione di “fattori di disturbo”, prima ancora che sull’aggiunta di attività specifiche in classe.
 


Educazione emotiva e affettiva

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