Millanta, filastrocche e animali a volontà!

Elogio dello zerbino

Guarda che faccia!

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

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Una scuola verde

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	<li>Facilitiamo i processi inventivi attraverso domande che forniscano una guida: 
	&ndash; predisponiamo spazi e materiali che facilitino l&rsquo;esplorazione e la sperimentazione. Per esempio, invitiamo i bambini a inventare una storia utilizzando materiali naturali come rametti e bastoncini, sassi e pietre, argilla e terra, foglie, fiori ed erbe del prato; 
	&ndash; usiamo fotografie di luoghi visitati, di esperienze in giardino e all&rsquo;aperto. Mostriamole e lasciamo che i bambini esprimano liberamente ricordi, domande e riflessioni; 
	&ndash; trascriviamo le loro parole annotando il nome di chi sta parlando. Leggiamo ai bambini quello che hanno detto e invitiamo a creare una storia motivandoli con un problema: &ldquo;E se tornassimo l&agrave; e non ci fosse pi&ugrave; l&rsquo;albero?&rdquo;; 
	&ndash; distribuiamo i materiali naturali raccolti, riordiniamoli insieme per tipo e riponiamoli in scatole. Facciamo scegliere a ciascuno qualcosa e mostriamo come gli oggetti possono trasformarsi in personaggi di una storia. Iniziamo con una domanda: &ldquo;Facciamo parlare i nostri sassi? Diamo loro un nome? C&rsquo;era una volta un sasso che stava&hellip; un giorno pens&ograve; che&hellip; allora fece, guard&ograve;&hellip; poi arriv&ograve; il suo amico&hellip;&rdquo;; 
	&ndash; filmiamo i vari racconti/interventi dei bambini. Mostriamo loro i video interpretandoli come una storia. Rivediamo insieme ripensando alle azioni e chiediamo che cosa poter aggiungere o modificare; 
	&ndash; invitiamo a disegnare personaggi, ambienti e gesti dei racconti, costruiamo un senso condiviso.</li>
	<li>In alternativa, creiamo una storia a partire da un gioco di finzione o da una storia che gi&agrave; conoscono.</li>
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Narrare per condividere

Inventiamo storie con i materiali naturali raccolti per stimolare il pensiero creativo.

Educare all&rsquo;avventura

L&rsquo;impronta della natura

Affiniamo la percezione attraverso il contatto.

Traguardi di competenza

Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilit&agrave; che il linguaggio del corpo consente.

Il bambino vive pienamente la propria corporeit&agrave;, matura autonomia, comunica, esprime emozioni, racconta con il linguaggio del corpo.

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Contesto 

Poniamoci in ascolto e osserviamo l&rsquo;ambiente scolastico. Spesso siamo sommersi da un eccesso di stimoli: per esempio, l&rsquo;illuminazione al neon o il volume dello stereo e delle voci, la presenza di rumori in sottofondo, le sollecitazioni che offriamo nelle varie proposte di gioco, le immagini e i vari materiali, tutti insieme accalcandosi spesso sortiscono un effetto &ldquo;difensivo&rdquo;, cos&igrave; che la percezione si ritrae, invece di attivarsi.

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Strategie metodologiche 

Condividiamo con le famiglie riflessioni sui diritti e sui motivi che rendono la vita all&rsquo;aperto pi&ugrave; salutare e vicina ai bisogni di crescita dei bambini. Pensiamo insieme a come avvicinarci tutti alla natura, sia a casa sia a scuola.

Accordiamoci sulle azioni da intraprendere per estendere il tempo scolastico trascorso fuori, negli spazi verdi del giardino e del quartiere.

Ripensiamo la progettazione attraverso lo storytelling come pratica per costruire identit&agrave;, autonomia e competenze.

Maggio: il diritto al selvaggio (G. Zavalloni)

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	<li>La natura contamina i pensieri, apre a un ventaglio di possibilit&agrave; impensato, libera emozioni e pone ciascuno a proprio agio nell&rsquo;esprimersi.</li>
	<li>I bambini sono naturalmente in sintonia con il loro corpo e prediligono spazi che permettono lo sprigionarsi della loro energia. Organizziamo per loro: 
	&ndash; esperienze di contatto fisico con piante e animali, per generare scambi energetici reciproci; 
	&ndash; giochi all&rsquo;aria aperta, per mettere in moto capacit&agrave; di organizzare l&rsquo;ambiente, mettere alla prova s&eacute; stessi, inventare i propri giochi.</li>
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	<li>I bambini attribuiscono significati alle esperienze attraverso il pensiero narrativo e logico-scientifico: 
	&ndash; sviluppiamo la capacit&agrave; di organizzare le informazioni sotto forma di storie, creando situazioni in cui esprimersi con il linguaggio orale e del corpo, dei segni grafici e delle immagini; 
	&ndash; utilizziamo anche le nuove tecnologie, che permettono di raccontare storie attraverso musica, immagini e video; 
	&ndash; narrare la propria storia, condividere quelle degli altri, amplia visioni, ipotesi e prospettive, accrescendo la consapevolezza del proprio agire.</li>
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&Egrave; il diritto al tempo libero, a vivere ogni giorno tempi e spazi in cui sperimentare in autonomia capacit&agrave; ludiche e situazioni di gioco non organizzate dagli adulti. 
Sostenere questi diritti, significa risintonizzarsi con i bambini, nel rispetto dei modi e dei tempi di ciascuno; offrire contesti destrutturati rispetto alla sezione &egrave; fondamentale per conoscerli meglio e coinvolgerli nella scoperta delle possibilit&agrave; del corpo e delle sue espressioni creative. 
Per rispondere ai bisogni espressivi dei bambini &egrave; importante interrogarsi: stiamo lavorando secondo lo stile educativo del divieto o quello del possibile?

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Nella pagina del leporello di questo mese, raccogliamo esperienze sul &ldquo;diritto al selvaggio&rdquo; come disegni e foto che mostrano momenti in cui i bambini inventano e costruiscono liberamente propri luoghi di gioco.

Trascriviamo i loro dialoghi, mentre giocano si esprimono nelle attivit&agrave; preferite. Inseriamo le immagini di una storia inventata da loro con materiali naturali.

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	<li>La percezione si acuisce e si perfeziona, in relazione alla possibilit&agrave; di esercitarla consapevolmente. La campagna, il mare e gli spazi verdi riattivano la sensibilit&agrave; sensoriale attenuata dagli ambenti artificiali che ci disconnettono dalla natura.</li>
	<li>Condividiamo nel gruppo degli adulti i benefici dello stare in natura e le motivazioni che ci aiutano a sostenere la comunicazione con i genitori di un patto pedagogico. Mettiamo al centro il dialogo, i bisogni e il benessere dei bambini stabilendo obiettivi comuni e modalit&agrave; di realizzazione. Per esempio: 
	&ndash; ripensiamo, con le famiglie, gli spazi della scuola a partire dal giardino mostrando quello che vorremmo fare, coinvolgendoli in una formazione comune; 
	&ndash; progettiamo per gli ambienti interni angoli di piante nelle zone pi&ugrave; illuminate; 
	&ndash; coinvolgiamo aziende ed enti che possano collaborare al progetto, per esempio con la fornitura di semi e piante da mettere a dimora con i bambini.</li>
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	<li>Lo sviluppo dell&rsquo;intelligenza &ldquo;naturalistica&rdquo; facilita la sensibilit&agrave;, l&rsquo;apprezzamento e la cura verso le specie animali e vegetali. Imparare a interagire con esse, predispone all&rsquo;ascolto di s&eacute; e degli altri, facendo emergere qualit&agrave; empatiche fondamentali per un&rsquo;autentica educazione ambientale.</li>
	<li>A scuola, piante e animali sono una presenza importante, non solo dal punto di vista ecologico, ma sono anche un vivo interesse che i bambini amano coltivare.</li>
	<li>Possiamo partire da alcuni allestimenti-base, da attuare parallelamente alla riduzione dei grandi giochi di plastica da esterno, per esempio realizzando: 
	&ndash; angoli all&rsquo;aperto dove osservare e curare piccoli animali, aiuole e piante; 
	&ndash; una zona buca in giardino con una zona scavo; 
	&ndash; la cucina di fango e la zona impasti; 
	&ndash; l&rsquo;angolo agor&agrave; per dialogare e leggere libri; 
	&ndash; dei nascondigli tra le piante e delle capanne; 
	&ndash; delle micro-foreste e dei semenzai interni alla scuola, nelle zone pi&ugrave; illuminate.</li>
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	<li>A volte non conosciamo abbastanza i bambini del gruppo. Conosciamo meglio le autonomie di ciascuno, per esempio, la capacit&agrave; di comprendere il pericolo e valutare i rischi nei vari contesti, le abilit&agrave; motorie e le qualit&agrave; che gi&agrave; possiedono, a volte vengono sottostimate.</li>
	<li>Osserviamoli e ampliamo gradualmente le possibilit&agrave; di fare da soli e mettersi alla prova, diminuiamo divieti e regolamentiamo situazioni condividendo i pericoli oggettivi.</li>
	<li>Riflettiamo su fatiche e paure degli adulti rispetto al saper fare dei bambini: 
	&ndash; teniamo un quaderno comune, nel quale annotare sensazioni, difficolt&agrave;, problemi che rileviamo; 
	&ndash; programmiamo incontri per condividerli e intraprendere azioni e valutare le soluzioni migliori; 
	&ndash; lasciamo maggiore libert&agrave; di fare esperienze motorie, senza tralasciare gli aspetti inerenti la sicurezza, dando ai bambini la possibilit&agrave; di imparare a padroneggiare il proprio corpo in diverse situazioni e di esprimersi con fiducia.</li>
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Spazi di gioco all&rsquo;aperto

per documentare

Il contatto con gli alberi sprigiona energie positive.

Storytelling in natura

Ripensiamo il giardino: allestiamo cucine del fango, creiamo percorsi con materiali naturali e predisponiamo spazi per scavare.

Dentro la natura

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