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Guarda che faccia!

Esperienze al nido

I linguaggi e le esperienze di "Nidi d'infanzia"

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

Tronco di albero sdraiato all’aperto: opportunità per distendersi, strisciare, gattonare, muoversi in diversi modi da soli e in compagnia.

Sezioni di tronco di diverse altezze per osare strategie di spostamento, nuovi movimenti e gesti con il corpo, provare e riprovare equilibri e disequilibri.

Piccoli gradini, panche ed elementi che invitano a essere scavalcati, “arrampicati e saltati”.

CONTESTI CHE INVITANO A MUOVERSI L’adulto ha il compito di costruire un contesto sicuro evitando di mettere il bambino in posizioni per lui ancora innaturali, non ancora acquisite e sperimentate autonomamente. Infatti, rispettando i suoi tempi acquisisce e raggiunge le tappe di sviluppo motorio autonomamente, attraverso tentativi continui fatti di micro-movimenti spontanei, attraverso i quali impara a bilanciarsi, a coordinarsi, a muoversi con sicurezza nell’ambiente. Come organizzare allora un contesto che sostenga lo sviluppo fisiologico del movimento del bambino sin dalla nascita? Offrendo spazio e desiderio al suo movimento, attraverso la presenza di persone affettive e di oggetti e strutture che invitano a essere raggiunte, a essere sperimentate tramite il corpo.

<ul><li>Pikler, E. (2015). Datemi tempo. Lo sviluppo autonomo dei movimenti del bambino nei primi anni di vita. Bologna: Ed. Scientifiche. </li><li>Vitali, B. (a cura di) (2019). I castelli non esistono. Bologna: Fondazione Gualandi edizioni.</li></ul>

COSTRUIRE SPAZI PER SPERIMENTARE Il progetto di questo servizio educativo per l’infanzia è iniziato dal realizzare il giardino, considerato luogo imprescindibile di crescita. Costruito esclusivamente con materiali naturali e con la creazione di “luoghi nei luoghi” per stimolare il gioco e la scoperta dei bambini: alberi, capanne di salici, grandi tronchi, boschi di arbusti ecc. Vivere il giardino ogni giorno e osservare i bisogni di ogni bambino in modo approfondito, ha progressivamente portato a grandi trasformazioni anche negli spazi interni del nido, che si sono così progressivamente svuotati: arredo minimale e inserimento di elementi destrutturati, con strutture specifiche e originali in legno.

Il movimento spontaneo quotidiano è per il bambino un bisogno fisiologico, alla base di una crescita armonica. Lo sviluppo motorio è legato a quello emotivo, relazionale e cognitivo ed è alla base dello sviluppo di ogni abilità e apprendimento. Emmi Pikler, pediatra, ha studiato lo sviluppo motorio dei bambini nei primi anni di vita, in particolare il movimento spontaneo, evidenziando come rispettare il bambino significa focalizzare lo sguardo su ciò che sa fare e non su ciò che ancora non è in grado di fare.

Il movimento spontaneo quotidiano è per il bambino un bisogno fisiologico, alla base di una crescita armonica. Lo sviluppo motorio è legato a quello emotivo, relazionale e cognitivo ed è alla base dello sviluppo di ogni abilità e apprendimento. Emmi Pikler, pediatra, ha studiato lo sviluppo motorio dei bambini nei primi anni di vita, in particolare il movimento spontaneo, evidenziando come rispettare il bambino significa focalizzare lo sguardo su ciò che sa fare e non su ciò che ancora non è in grado di fare.

PROGETTARE LUOGHI INCLUSIVI Il nido Il cavallino a dondolo fa parte, insieme alla scuola dell’infanzia Al cinema!, del polo di infanzia della Fondazione Gualandi di Bologna, ente privato fondato nel 2003, che ha ereditato la missione educativa dell’Istituto Gualandi per sordomuti presente a Bologna dal 1850. Attraverso un processo di ricerca e sperimentazione costanti, la pedagogista del polo, Beatrice Vitali, ha dato vita a luoghi inclusivi in cui tutti i bambini vengono accolti, ognuno con le proprie caratteristiche. Ai bambini viene offerta la possibilità di vivere sin da piccolissimi un ambiente ricco di stimoli plurisensoriali, in ascolto dei bisogni di crescita individuali. “La scelta pedagogica è stata quella di lasciare il più possibile libertà al bambino offrendogli ambienti diversificati in cui fare esperienza insieme agli altri con adulti che li sostengono nei loro interessi senza forzarli o anticiparli”.

CONTESTI CHE INVITANO A MUOVERSI
 


 L’adulto ha il compito di costruire un contesto sicuro evitando di mettere il bambino in posizioni

CONTESTI CHE INVITANO A MUOVERSI L’adulto ha il compito di costruire un contesto sicuro evitando di mettere il bambino in posizioni per lui ancora innaturali, non ancora acquisite e sperimentate autonomamente. Infatti, rispettando i suoi tempi acquisisce e raggiunge le tappe di sviluppo motorio autonomamente, attraverso tentativi continui fatti di micro-movimenti spontanei, attraverso i quali impara a bilanciarsi, a coordinarsi, a muoversi con sicurezza nell’ambiente. Come organizzare allora un contesto che sostenga lo sviluppo fisiologico del movimento del bambino sin dalla nascita? Offrendo spazio e desiderio al suo movimento, attraverso la presenza di persone affettive e di oggetti e strutture che invitano a essere raggiunte, a essere sperimentate tramite il corpo.

DOCUMENTAZIONE DELLE ESPERIENZE Il movimento dei bambini nel polo 0-6 osservato in questo servizio, è stato raccontato nel libro I castelli non esistono, composto da una serie di illustrazioni che testimoniano istanti di quotidianità dove il focus è sulla tipologia di gioco e su gesti e singoli movimenti. Si evidenzia come “i bambini sono corpo e ogni gesto rivela l’originalità di ogni istante” e come la sicurezza e le competenze, che i bambini acquisiscono attraverso l’esperienza corporea, li sostengono nella costruzione della loro identità.

DARE SPAZIO AL MOVIMENTO Nella costruzione dei contesti è stato necessario condividere nel gruppo di lavoro l’importanza del movimento e la capacità di dare valore a ciò che si osserva, al fine di realizzare un ambiente dove è possibile sperimentare una vasta gamma di possibilità di movimento. Significa tempo, attesa e confronto tra colleghi per essere capaci di osservare i movimenti dei bambini e tutte le sperimentazioni e variazioni che mettono in atto.

<ul><li>Per creare spazi e contesti di sperimentazione ed esperienze è necessario rivolgersi a professionisti che possono costruire e certificare complementi di arredo secondo la normativa vigente. </li><li>I complementi di arredo di questa esperienza sono stati realizzati da Alberto Rabitti, ingegnere artigiano che, oltre ad aver realizzato il giardino, ha ideato, anche insieme a Beatrice Vitali, numerosi elementi di gioco sia per l’interno che per l’esterno.</li></ul>

AMBIENTI DIVERSIFICATI PER PROVARE E RIPROVARE I bambini, sia all’interno che all’esterno trovano situazioni, ambienti e superfici diversificate, con altezze diverse, in cui sperimentare l’equilibrio, correre, mettersi alla prova, arrampicarsi, saltare, in uno spazio sgombro da tavoli e sedie a favore di molto spazio libero a terra per potersi muovere. Le osservazioni del gruppo di lavoro evidenziano come nella quotidianità i bambini hanno bisogno di questo più che di ogni altra tipologia di attività, sottolineando come, se lasciati liberi di agire, si concentrano in quello che fanno, sperimentandolo innumerevoli volte fino ad acquisire competenze sempre più specifiche e solide. Inoltre, misurano la loro forza, modificano lo spazio, collaborano insieme agli altri, provano e riprovano in un meccanismo di gioco continuo.

Si ringrazia per l’esperienza e alcune immagini Beatrice Vitali, coordinatrice pedagogica del Nido Cavallino a dondolo Fondazione Gualandi di Bologna. <a data-cke-saved-href="https://www.fondazionegualandi.it/alcinema" target="_blank" href="https://www.fondazionegualandi.it/alcinema">https://www.fondazionegualandi.it/alcinema</a>

Dare spazio al desiderio di movimento

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