Matematica/Italiano - Problemi in cucina

Geografia/Italiano - Il fiume

Una festa di rime intrecciate

Dalle didascalie alle prime forme di racconto

Prime forme di racconto

Dal resoconto al racconto

Per guidare la riflessione dei bambini sugli effetti dei vari modi di realizzare un atto linguistico, partiamo da situazioni vicine alle loro esperienze.
 
 Apriamo una discussione in classe proponendo il seguente tema:
 
 Cosa fate con le parole?
 
 Probabilmente i bambini faranno riferimento all’uso comunicativo della lingua riportando espressioni come salutare, richiedere, accettare o rifiutare, litigare.
 
 Portiamo poi gli allievi a riflettere su due parole:
 
 cortesia
 
 e
 
 scortesia linguistica
 
 .
 
 Proviamo a definirle insieme condividendo esperienze. Chiediamo per esempio:

<ul>
 <li>
 
 Quali strategie linguistiche utilizzate per risultar
 
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Per guidare la riflessione dei bambini sugli effetti dei vari modi di realizzare un atto linguistico, partiamo da situazioni vicine alle loro esperienze.Apriamo una discussione in classe proponendo il seguente tema: Cosa fate con le parole? Probabilmente i bambini faranno riferimento all’uso comunicativo della lingua riportando espressioni come salutare, richiedere, accettare o rifiutare, litigare.Portiamo poi gli allievi a riflettere su due parole: cortesia e scortesia linguistica.Proviamo a definirle insieme condividendo esperienze. Chiediamo per esempio:Quali strategie linguistiche utilizzate per risultare cortesi?Vi è capitato invece di parlare con persone che sono risultate scortesi?Cosa fate quando qualcuno vi parla in modo scortese?Si può essere scortesi senza usare parolacce o gergo rude?Ci sono persone che possono “permettersi” di essere scortesi?

Per guidare la riflessione dei bambini sugli effetti dei vari modi di realizzare un atto linguistico, partiamo da situazioni vicine alle loro esperienze. Apriamo una discussione in classe proponendo il seguente tema: Cosa fate con le parole? Probabilmente i bambini faranno riferimento all’uso comunicativo della lingua riportando espressioni come salutare, richiedere, accettare o rifiutare, litigare. Portiamo poi gli allievi a riflettere su due parole: cortesia e scortesia linguistica. Proviamo a definirle insieme condividendo esperienze. Chiediamo per esempio:<ul><li>Quali strategie linguistiche utilizzate per risultare cortesi?</li><li>Vi è capitato invece di parlare con persone che sono risultate scortesi?</li><li>Cosa fate quando qualcuno vi parla in modo scortese?</li><li>Si può essere scortesi senza usare parolacce o gergo rude?</li><li>Ci sono persone che possono “permettersi” di essere scortesi?</li></ul>

Cortesi quando serve

Proponiamo ai bambini le prime battute di un dialogo tra amici.

Discutiamo insieme:<ul><li>Come valutiamo le parole di Giacomo?</li><li>Avreste fatto anche voi la richiesta allo stesso modo a un vostro amico?</li><li>Come valutiamo invece le parole di Andrea?</li><li>Avreste risposto anche voi allo stesso modo?</li><li>Come continuereste il dialogo? Raccogliamo le proposte dei bambini e confrontiamole con la seconda parte del dialogo.</li></ul>

Cosa diresti?

Commentiamo insieme ciò che dicono i bambini. Domandiamo: siete d’accordo su ciò che dicono? Rileggiamo le parole di Riccardo e Sofia. Con chi siete d’accordo? Perché?

Concentriamo l’attenzione sulle parole utilizzate per rifiutare. Organizziamo la classe in coppie e chiediamo poi ai bambini di provare a rimettere in scena i dialoghi prima rifiutando in modo cortese e poi reagendo adeguatamente al rifiuto scortese. Proponiamo ad alcune coppie di presentare i propri dialoghi alla classe, invitandoli a motivare le proprie scelte linguistiche.

Attività 2

Nel LABORATORIO, rappresentiamo con un fumetto alcune situazioni di conflitto e proviamo a vedere in quanti modi diversi può essere gestita una stessa situazione comunicativa.

Giacomo sta chiedendo ad Andrea di poter usare il suo nuovo videogioco. Giacomo: Andre, posso guardare io adesso? Andrea: No.

Leggiamo insieme la SCHEDA Parole per rifiutare, che riporta alcuni dialoghi tra amici a scuola o a casa.

Riflettiamo insieme sulla relazione tra contesto comunicativo, interlocutori e lingua. Infine proponiamo ai bambini un estratto da una discussione sulla cortesia linguistica tra bambini della scuola primaria:

Riflettiamo insieme sull’effetto comunicativo delle parole di Giacomo e Andrea.

Distribuiamo ai bambini la SCHEDA Dialogare senza litigare, che contiene la trascrizione di alcuni dialoghi tra loro coetanei, e chiediamo di riflettere sull’effetto delle risposte che i parlanti danno alle richieste di un compagno di classe.

Attività 1

Riflettiamo

Paolo: Se chiedi qualcosa devi usare parole gentili. Maestra: Parole gentili (cenno di assenso) e quali sono le parole gentili? Luca: Grazie. Anna: Per favore. Paolo: Non devi chiedere in modo cattivo, perché se no l’altro si arrabbia. Sara: Però la mamma può anche chiedere senza gentilezza come quando la mattina lei ti chiama e rimani a letto può anche parlare forte e arrabbiarsi. Paolo: ALZATI! Luca: La mamma non mi dice sempre per favore. Maestra: Perché la mamma ha il diritto di arrabbiarsi? Riccardo: Perché non la stai ascoltando. Sofia: Perché è un adulto.

Carta, matita e colori o un tool per fumetti digitali (per es. <a data-cke-saved-href="http://www.storyboardthat.com" target="_blank" href="http://www.storyboardthat.com">www.storyboardthat.com</a>).

Attività 4

Chiediamo: vi siete trovati in situazioni simili? Come avreste reagito voi se foste i protagonisti del dialogo? Riflettiamo sulla scortesia e sull’importanza di riconoscerla, poi condividiamo alcune delle possibili strategie per gestirla nella comunicazione quotidiana: che parole si possono usare quando non si vuole arrivare allo scontro? Quali quando invece si vuole correre il rischio di litigare?

Giacomo: Andre, posso guardare io adesso? Andrea: No. Giacomo: Andre spostati adesso è il mio turno! Andrea: No non mi rompere. Giacomo guarda con un’espressione di rimprovero Andrea. Giacomo: Dai per favore almeno metà e metà ti prego... Andrea: Ok! Giacomo: Pace fatta. Andrea: Ok.

Riformuliamo

Attività 3

L’alunna/o:<ul><li style="text-align: justify;">riconosce la cortesia e scortesia linguistica; </li><li style="text-align: justify;">gestisce la scortesia linguistica.&nbsp; </li></ul>In modo completo, sicuro e autonomo, con tempi rapidi e spunti personali (Avanzato); con qualche incertezza soprattutto in situazioni non note (Intermedio); in modo incerto e non del tutto autonomo (Base); in modo incompleto e solo se guidato (In via di prima acquisizione).Per il quaderno della documentazione: conserviamo le schede e i fumetti prodotti nel laboratorio.

1. Selezioniamo insieme agli allievi una delle situazioni comunicative su cui abbiamo lavorato durante il percorso.2. Invitiamo i bambini a confrontarsi sulle possibili strategie linguistiche per gestire la situazione. Insieme proviamo a usare le risorse linguistiche a nostra disposizione per essere cortesi o viceversa le strategie utili a gestire la scortesia linguistica.3. Nel caso in classe ci siano allievi che parlano altre lingue oltre l’italiano, invitiamoli a condividere le strategie che avrebbero usato nella loro lingua madre per gestire quelle stesse situazioni.4. Realizziamo poi una serie di brevi storie a fumetti rappresentando diverse situazioni di conflitto.

Per riflettere e approfondire il tema della gestione verbale possiamo fare riferimento all’<a data-cke-saved-href="https://mediazioni.sitlec.unibo.it/index.php/no-24-2019/121-dossier-la-scortesia-linguistica/414-riflettere-sulla-scortesia-nella-scuola-primaria-un-percorso-di-formazione-e-sperimentazione-educativa-dedicato-alla-pragmatica-linguistica.html" href="https://mediazioni.sitlec.unibo.it/index.php/no-24-2019/121-dossier-la-scortesia-linguistica/414-riflettere-sulla-scortesia-nella-scuola-primaria-un-percorso-di-formazione-e-sperimentazione-educativa-dedicato-alla-pragmatica-linguistica.html" target="_blank">ARTICOLO&nbsp;Riflettere sulla (s)cortesia alla scuola primaria. Un percorso di formazione e sperimentazione educativa dedicato alla pragmatica linguistica</a>.

<ul><li class="heading5">Riflettere su cortesia e scortesia linguistica.</li><li class="heading5">Confrontare contesti e relative formulazioni linguistiche. </li><li class="heading5">Riflettere sui modi di gestire la scortesia linguistica.</li></ul>

<ul><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att1" href="#att1">Cortesi quando serve</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att2" href="#att2">Cosa diresti?</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att3" href="#att3">Riformuliamo</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att4" href="#att4">Riflettiamo</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att6" href="#att6">LABORATORIO Dialoghi di tutti i giorni</a></li></ul>

Obiettivi di apprendimento

Attività

<ul><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#scheda1" href="#scheda1">SCHEDA Parole per rifiutare</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#scheda2" href="#scheda2">SCHEDA Dialogare senza litigare</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#scheda3" href="#scheda3">ARTICOLO&nbsp;Riflettere sulla (s)cortesia alla scuola primaria. Un percorso di formazione e sperimentazione educativa dedicato alla pragmatica linguistica</a></li></ul>

SCHEDE E ARTICOLI |&nbsp;DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA -&nbsp;DDI<ul></ul><ul></ul><ul></ul><ul></ul>

Capita di non essere gentili

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