Avanguardia didattica in pratica: flipped classroom e integrazione CDD/libri di testo

Nuovi spazi educativi tra pedagogia e architettura

Intessere trame: l'ambiente di apprendimento

Facciamo un disegno?

La creatività è alla base dell’innovazione, un pilastro della crescita dei nostri

La creatività è alla base dell’innovazione, un pilastro della crescita dei nostri bambini, uno strumento strategico di primaria importanza da inserire in tutte le attività, dalle esperienze grosso-motorio, a quelle sensoriali e alle attività ludico-grafiche.Proponiamo l’arte non per trasformare i bambini in tanti piccoli Van Gogh o Kandinskij, ma per far sì che guardino davvero, per farli stupire, meravigliare, sognare, osservare, trovare soluzioni, apprendere oltre ai segni, forme, macchie, colore…I bambini sono dei grandi creativi, tocca a noi insegnanti rispettarne il pensiero divergente, stimolandolo e rafforzandolo attraverso l’elaborazione di chiare e nuove tecniche didattiche.

Per approcciare all’arte e catalizzare l’attenzione del bambino, occorre trovare e proporre situazioni in cui possa interagire direttamente, attraverso l’esperienza, con tecniche che permettano di trasformare l’attività grafica in una creazione unica, risultato del caso, al quale noi l’abbiamo condotto.Sarà per il bambino un piacere conoscere tecniche, apprendere l’utilizzo di strumenti e materiali che lo condurranno all’arte senza accorgersene.Ben vengano gli artelier dove prendere in prestito l’action painting di Pollock, il colore blu delle tele di Mirò, il collage di Matisse, i mobiles di Calder, i paesaggi di Klee, Van Gogh o dei contemporanei Karla Gerard e Carolina Coto e i visi di Chaissac; ma sempre senza farne una copia, per quella esiste la fotocopiatrice.Le tecniche didattiche grafico-pittoriche da proporre non devono avere la pretesa di completare lo scenario teorico-costruttivista e nemmeno di gettare le fondamenta di una metodologia viva e attiva nel panorama grafico sempre in movimento; vogliono essere informazioni e conoscenze finalizzate a far sperimentare concrete attività che il bambino possa far proprie, rielaborare e organizzare sul foglio/spazio, in modo per lui stimolante, giocoso, creativo, gratificante, produttivo e armonico, fruibile dal punto di vista estetico anche da chi osserva i disegni.

Lavoriamo sull’autonomia, sulla responsabilità del bambino, sul come dare un ordine logico alle sue azioni, sulla coordinazione dei suoi movimenti, sulla possibilità di esprimersi

La creatività è alla base dell’innovazione, un pilastro della crescita dei nostri bambini, uno strumento strategico di primaria importanza da inserire in tutte le attività, dalle esperienze grosso-motorio, a quelle sensoriali e alle attività ludico-grafiche.Proponiamo l’arte non per trasformare i bambini in tanti piccoli Van Gogh o Kandinskij, ma per far sì che guardino davvero, per farli stupire, meravigliare, sognare, osservare, trovare soluzioni, apprendere oltre ai segni, forme, macchie, colore…I bambini sono dei grandi creativi, tocca a noi insegnanti rispettarne il pensiero divergente, stimolandolo e rafforzandolo attraverso l’elaborazione di chiare e nuove tecniche didattiche.

Preserviamo la personalità e individualità del bambino, diamogli l’opportunità di fare a modo suo, non imponiamo come realizzare l’artefatto

Preserviamo la personalità e individualità del bambino, diamogli l’opportunità di fare a modo suo, non imponiamo come realizzare l’artefatto

PRESERVARE LA LIBERTÀ D’AZIONE

NON IMPORRE COME FARE

INTERAGIRE CON L’ARTE

Il primo “errore” che generalmente commettiamo è distribuire il foglio da disegno, proponendolo sul piano in posizione orizzontale o verticale: in questo modo stiamo obbligando il bambino a realizzare il disegno come noi l’abbiamo pensato.Stessa cosa per i colori da utilizzare: oggi tutti disegniamo con le tempere e disponiamo nel contenitore i colori che noi abbiamo in mente. Il corretto modo di operare è mettere a disposizione le tempere in piccoli contenitori, per favorire l’autonomia nella scelta del colore e nell’uso del mezzo grafico.So già che cosa pensano molti insegnanti: impossibile con trenta bambini. Se iniziamo ad abituarli ad agire liberamente fin dal loro ingresso alla scuola dell’infanzia, in breve tempo i bambini apprenderanno il corretto uso, diventando indipendenti.Certo, occorre insegnare loro tutti i passaggi perché conquistino conoscenze e dimestichezza di materiali e strumenti. Inoltre, affinché la semplice conoscenza dell’uso diventi competenza, cioè abilità manuale e di scelta, serve ripetere esperienze e concetti più volte partendo dalle nozioni più semplici per arrivare alle più complesse.Il tempo impiegato per questo, per quanto sia, non è tempo perso: stiamo portando avanti un percorso attraverso la possibilità di agire all’interno dell’ambiente scuola.Arriviamo con il bambino in maniera graduale verso una presa di coscienza di sé, parte integrante e sostanziale per la strutturazione e il consolidamento della personalità e per far emergere il suo personale stile cognitivo e espressivo, affinché lo sappia riutilizzare anche in contesti extra scolastici attraverso strumenti interpretativi individuali.

Ogni atelier diventa uno spazio dove soffermarsi sui dettagli, dove c’è libertà d’azione, possibilità di osservare, di agire, di scoprire, dove le opere d’arte si trasformano prendendo nuovi significati, ricchi, fantasiosi, aperti per fare, disfare, esplorare, creare, errare, provare e riprovare, inventare, re-immaginare, per continuare a sviluppare progetti didattici concatenati gli uni agli altri.Se dobbiamo soffermarci sui dettagli, per dare libertà d’azione, non dobbiamo far riprodurre un’opera, ma farci ispirare, emozionare da essa, per far sì che attraverso una serie di input sequenziali e tecniche il bambino entri, senza saperlo, senza mai averla vista, nell’opera, diventando interprete di un segno/immagine a lui estraneo.

APPROCCI, RELAZIONI E TECNICHE

Se mettiamo in simbiosi il pensiero critico con il pensiero creativo, ognuno di noi è in grado di trovare lo stimolo, l’ispirazione per ampliare, migliorare le proprie idee sviluppandone di nuove unendole a una propria tecnica, alle proprie capacità, alla propria realtà.Non dobbiamo modificare il modo di lavorare radicalmente ma, gradualmente, sperimentare, proiettarci in avanti senza farci influenzare, provare giorno dopo giorno alcune attività in maniera non convenzionale sia da sole, sia insieme ai bambini e comprendere che cosa funziona e cosa non, che cosa piace e cosa non.Se iniziamo a sperimentare e a provare, il pensiero creativo, assopito, riemerge e lavorare impiegando le opere di artisti e albi per proporre segni, simboli, forme, macchie, colori… sarà il primo passo verso il cambiamento.

Artelier: uno spazio per l’arte

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