Italiano L2: un percorso sulle abilità narrative

Un percorso di educazione linguistica in classe per tutti

di Stefania Ferrari13 settembre 20177 minuti di lettura
Italiano L2: un percorso sulle abilità narrative | Giunti Scuola
Partiamo per questo percorso da quattro task didattici mirati allo sviluppo delle competenze linguistiche di base:
  1. incoraggiare l’apprendimento collaborativo;
  2. promuovere consapevolezza rispetto al proprio modo di apprendere;
  3. favorire l’esplorazione e la scoperta promuovendo il gusto per la ricerca di nuove conoscenze;
  4. realizzare attività didattiche in forma di laboratorio.


Cominciare a piccoli passi

Come trasformare in fatti didattici questo elenco? Il modo migliore è cominciare a piccoli passi, senza porsi l’obiettivo troppo ambizioso di cambiare tutto e subito. A partire dalla sperimentazione di brevi attività, dandosi il tempo di vedere che risultati si ottengono e che risposta abbiamo, possiamo migliorare il nostro modo di lavorare, integrando alle vecchie abitudini didattiche nuove routine di lavoro. La regola è semplicemente una: provare, osservare e lasciarsi sorprendere dai risultati. 
Ecco un primo percorso, un task per esercitare le abilità narrative. La proposta è una traccia, che ciascun docente potrà adattare sulla base dell’età, dei bisogni e delle competenze dei propri allievi. L’importante è mantenere gli elementi essenziali dell’attività: da un lato il ruolo degli alunne e alunni, che prima in gruppo, poi individualmente, mettono in gioco le loro competenze, si confrontano, si valutano e integrano le loro produzioni anche attraverso la lettura di un testo letterario; dall’altro il ruolo del docente, che scandisce i ritmi e guida gli allievi nella scoperta di modalità più efficaci di narrare, aiutandoli a integrare elementi linguistici nuovi.

 

Una storia a puzzle

L’attività proposta è un task di produzione di un testo narrativo. Ciascun bambino/a ha a disposizione una parte diversa di un racconto e insieme ai compagni deve ricostruire la storia originale e dare un titolo al testo. Il task può essere dedicato allo sviluppo delle competenze narrative orali o scritte o entrambe. La scelta viene lasciata al docente. Nell’illustrare l’attività si impiega il termine testo per indicare sia la produzione scritta che orale degli allievi. Il percorso si realizza nell’arco di due-tre lezioni, la prima dedicata al task vero e proprio, quelle successive alle attività di riflessione linguistica.
Per preparare l’attività, si deve selezionare un breve racconto scritto e suddividerlo in 4-5 sezioni. La suddivisione non deve forzatamente rispettare le macro sequenze narrative, ma deve essere fatta in modo che:
- le parti siano di una lunghezza adeguata per i propri allievi, poiché una parte del compito richiederà loro di leggere, memorizzare e ripetere ai compagni il testo letto;
- non sia scontato riordinare le parti del testo.


Se il task si rivolge a bambini della classe prima, si può utilizzare una storia illustrata, richiedendo agli alunni di lavorare sulle immagini e sulla narrazione orale.
Prima di entrare in aula il docente, dopo aver scelto il testo e averlo suddiviso in 4-5 parti, dovrà fare un numero di copie sufficiente delle diverse sezioni della storia, avendo cura di riportarle su fogli separati. Nella fase di preparazione al task, a ciascun bambino viene infatti affidata una sola parte del racconto e viene richiesto di leggerla, comprenderla, memorizzarla e prepararsi per ripeterla ai compagni. Se lo ritengono utile, in questa fase gli alunni possono prendere qualche appunto o annotare le parole importanti, poiché durante il task non hanno a disposizione il testo scritto. Per lo svolgimento del task vero e proprio, la classe viene invece organizzata in gruppi costituiti da alunni che hanno letto parti diverse del racconto stimolo. Ciascun gruppo ha il compito di ricostruire oralmente o per iscritto il testo, dare un titolo al racconto e prepararsi per illustrare alla classe la propria versione della storia.
Concluso il task, i diversi gruppi presentano il loro racconto ai compagni. Durante l’esposizione orale o la proiezione dei testi scritti, la classe valuta il lavoro dei vari gruppi. È importante guidare questa fase, in modo che i bambini non si limitino a giudizi vaghi – mi piace o non mi piace –, ma provino sia a trovare punti forti nella narrazione dei compagni rispetto a elementi strutturali quali chiarezza del testo, completezza delle informazioni, ricchezza del lessico, ecc. sia a dare suggerimenti per migliorare la narrazione. Al termine dell’attività la classe sceglie il testo ritenuto più efficace e su questo l’insegnante costruisce alcune attività di riflessione linguistica da svolgere nelle lezioni successive. Se il task viene dedicato alla produzione orale, è bene registrare le narrazioni dei gruppi. Le trascrizioni del parlato possono poi essere svolte dal docente o affidate come compito a casa o in aula ai bambini.

 

Spunti per attività di riflessione linguistica

Sulla base delle produzioni realizzate dagli allievi è possibile svolgere una ricca varietà di attività di riflessione linguistica, qui ci limitiamo a indicare una delle possibilità, dedicandoci alla revisione dei testi prodotti dai gruppi.
Per questa fase è bene riorganizzare la classe in coppie. Nella prima attività, l’insegnante distribuisce alle coppie uno dei testi narrativi prodotti nel task, chiedendo ai bambini di annotare cosa potrebbero migliorare nel testo, ma senza richiederne una riscrittura. E’ bene precedere questa attività con un momento di brainstorming in cui il docente guida gli allievi a individuare gli aspetti strutturali del testo su cui portare l’attenzione. Ad esempio, l’ordine delle informazioni, la loro completezza, il lessico utilizzato, la correttezza formale, la lunghezza delle frasi e la punteggiatura. Sulla base del livello di competenza dei singoli e della classe, l’insegnante stabilisce su quanti e quali aspetti concentrare l’attività. Le proposte di revisione di ciascuna coppia sono poi condivise con la classe e l’insegnante annota alla lavagna le riflessioni interessanti che emergono. Nella seconda attività, le coppie devono invece confrontare il testo con il racconto originale, facendo un elenco delle differenze che riescono a individuare. Di nuovo l’insegnate guida i bambini a considerare a uno a uno aspetti strutturali del testo – ripartendo dagli elementi già analizzati nell’attività precedente, eventualmente aggiungendone di nuovi – evitando di concentrarsi esclusivamente sul numero e tipo di informazioni. In entrambe le attività è importante che i bambini abbiano occasione di confrontarsi liberamente con il testo, mettendo a fuoco ciò che notano, anche in modo non strutturato. Sarà poi cura del docente ricondurre di volta in volta le osservazioni spontanee sui fatti di lingua a riflessioni più strutturate, quando necessario introducendo anche il metalinguaggio necessario. Nella terza e ultima attività, a ciascun bambino viene richiesto di riscrivere (o registrare) una versione individuale della storia, cercando di tenere in considerazione le riflessioni fatte insieme durante le varie attività di riflessione linguistica. I diversi testi, eventualmente accompagnati da illustrazioni, possono essere esposti e condivisi con la classe.
Al termine del percorso, è utile riflettere con gli allievi sul lavoro svolto, invitandoli a condividere considerazioni su ciò che hanno fatto, su ciò che hanno imparato, su come sono riusciti a lavorare in gruppo e individualmente o su come possono migliorare sia rispetto alla produzione di un testo che alle loro modalità di collaborare con gli altri.

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