La continuità educativa: come possiamo sostenerla "a distanza"? (Terza parte)

Che cosa proporre ai bambini di 5 anni? Come sostenere famgilie e bambini nel passaggio?  Di Maurizia Butturini

di Maurizia Butturini07 maggio 20208 minuti di lettura
La continuità educativa: come possiamo sostenerla "a distanza"? (Terza parte) | Giunti Scuola
 

Gli insegnanti, ma anche i genitori e i bambini, si pongono molte domande in questo periodo rispetto a tante questioni. Ve n’è una che ci pone ancor più in difficoltà nella scelta di come stare accanto ai bambini e come accompagnarli nella transizione dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria. Raccolgo qui gli scambi avvenuti tra di noi, ai quali aggiungo altre idee e considerazioni che ho maturato rileggendo i commenti.

La continuità educativa (prima parte)

La continuità educativa (seconda parte)

 

Che cosa proporre ai bambini di 5 anni?

Come si sentiranno i bambini?
Che cosa potranno immaginare del futuro che li aspetta?
A che cosa è giusto dare la priorità, alle abilità o al sentire?
Come conciliare il senso di un passaggio che avverrà attraverso una storia che si è interrotta con le competenze utili ad affrontare la nuova scuola?

Molti insegnanti stanno notando che, soprattutto per i bambini grandi, i genitori sono in ansia per la preparazione alla nuova scuola ; i pensieri sono molti, la nostra responsabilità da un lato, i possibili limiti dall'altro, come trovare modalità che possano rassicurare?

Cosa proporre come materiale utile ai bambini di 5 anni in uscita? Che percorso poter effettuare con loro in questi due mesi? Non tanto dal punto di vista delle competenze, ma dalla perdita dei rituali di passaggio che accompagnavano questo periodo.

Sosteniamo le famiglie nel passaggio

Non ci sono risposte e soluzioni preconfezionate. Dobbiamo ascoltare e accogliere le preoccupazioni dei genitori, forse alcuni pensano più alle abilità che ai vissuti profondi dei bambini… Riflettiamo insieme e pensiamo a come conciliare aspetti differenti della stessa realtà .

Dobbiamo aiutare mamme e papà a capire cosa vivono e vivranno i bambini affrontando questo passaggio, capire di che cosa hanno bisogno. Come priorità vi è il benessere dei bambini, l’accompagnarli a capire e ad affrontare con serenità quello che succederà, farsi delle aspettative positive per il futuro , essere disponibili e curiosi di imparare cose nuove . Sarebbe facile dire ai genitori: “fate questo o quello, abbiamo schede, storie e tante cose”. Ma non funzionerebbe per i bambini.

Immaginiamo prima come potrebbero reagire i bambini a questo: “Non tornerai alla scuola dell'infanzia, andrai direttamente alla primaria”. È un impatto molto forte e ormai sappiamo che sarà così. Allora è meglio pensare bene a come aiutarli, a piccoli passi, ad incamminarsi verso un passaggio che sarà diverso quest'anno.

Aiutiamo i bambini  a sentirsi grandi

In tanti pensiamo sia importante curare il passaggio dal punto di vista emotivo e delle aspettative, delle emozioni e anche delle paure che i bambini sicuramente avranno. In fondo si stanno perdendo una parte del loro percorso di crescita, il percepire attraverso le esperienze a scuola di diventare grandi .

È importante per i bambini il sentirsi grandi rispetto agli altri e fare cose da grandi. Questo è un elemento che mancherà molto ai bambini. Bisognerebbe pensare delle proposte solo per loro, specificandolo in modo che possano provare questa sensazione di essere “grandi” .

Due proposte

Cerchiamo intanto di capire bene che vi sono dei piani distinti : un conto è mettere in gioco e elaborare le aspettative verso il futuro, un altro è allenare delle abilità. Una cosa non esclude l'altra ma dobbiamo essere consapevoli e scegliere bene come agire sui due fronti.

1. Sul fronte emotivo e delle aspettative

Accompagnare al passaggio vuol dire dialogare con i bambini , farsi domande, raccogliere le proprie esperienze e aspettative, ripercorrere la propria storia educativa, conoscere e immaginare la scuola futura.

Ci vuole un percorso in cui preparare quello che ci può aiutare a vivere questo: attraverso un dialogo tra noi insegnanti, l’ascolto dei bambini e dei genitori, poi rappresentarsi insieme delle possibilità, trovare risposte di accoglienza con i colleghi della primaria. Preparare la valigia questa volta è più difficile. La storia educativa si è "interrotta", dobbiamo aiutare a rammendare questo strappo nel modo migliore possibile , alimentando con sensibilità la loro fiducia di poter continuare il viaggio.

Per la parte più delicata e indispensabile, dobbiamo dunque accogliere l'emozione, il timore, la curiosità verso il futuro, magari condividendo una storia che ci permetta di comprendere quello che sentiamo, tante domande che recuperino esperienze, idee e pensieri, alcune prospettive concrete di intervento accordate anche con i colleghi della primaria.

In alcune scuole il progetto di continuità era già iniziato, dunque è possibile portarlo avanti con delle modifiche, adattandolo alla nuova situazione che stiamo vivendo; se invece non era ancora cominciato un percorso per il passaggio, possiamo decidere di partire dalla storia dei bambini, da quello che immaginano e conoscono per dare loro alcune rassicurazioni per il futuro. Tutti dovremo impegnarci ad immaginare come cambiare o inventare i riti di passaggio , senza rinunciarvi; c’è già chi si sta accordando con i colleghi e il Dirigente per un incontro ad inizio anno, per salutarsi e farsi un augurio ; c’è chi pensa ad utilizzare poesie o lettere personalizzate da inviare ad ogni bambino e al gruppo ; chi immagina come segno tangibile della storia vissuta assieme ad un video o ad un collage di ricordi ; dare la possibilità con incontri virtuali in piccolo gruppo, di riconoscersi come i bambini grandi della scuola , condividere la stessa storia e gli stessi passi per il futuro forse fa sentire meglio, alcuni sanno anche che potranno ritrovarsi… oppure darsi un appuntamento a settembre presso la scuola primaria per salutarsi e rendere tangibile un rito di passaggio e l’augurio per il futuro, lasciando magari un ricordo concreto (una foto, un simbolo, un oggetto utile…); sarebbe bene anche progettare un colloquio personale con ogni singola famiglia per uno scambio conclusivo sul percorso vissuto col loro bambino.

L’importante è ascoltare, parlare assieme e trovare una possibilità di concludere anche da lontano, in modo sincero, affettuoso e significativo, il percorso alla scuola dell'infanzia.

2. Abilità e competenze da allenare

Scegliamo attività a distanza con i bambini che andranno alla primaria, senza cadere nell'errore dell’"anticipazione forzata" . Percepire e tracciare segni grafici, giocare con numeri e lettere può essere molto interessante per i bambini se tutto questo parte dal quotidiano e dal gioco . Ricordiamo che stiamo lavorando con i genitori, sono loro il nostro "tramite" per raggiungere i bambini. Un lavoro manipolativo e creativo può essere facile da seguire, un percorso di letto scrittura che rispetti l'età e i bisogni del bambino può esser più complesso. Molti genitori preoccupati di "preparare i figli per la classe prima", autonomamente hanno scaricato schede per l'avvio alla scrittura e lettura e non sappiamo come e quanto queste proposte agiscano sui bambini.

Ragioniamo dunque con i genitori e condividiamo con loro delle motivazioni , sapendo che sono più importanti i vissuti, le aspettative, ciò che i bambini immaginano, temono, desiderano... Ascoltiamo le loro preoccupazioni e facciamo capire che cosa è importante per i bambini. Se possibile manteniamo una continuità, un filo con la nostra storia educativa e gestiamo il patto di alleanza con i genitori in modo equilibrato e sensibile , per non danneggiare i bambini, già provati da questa situazione, con un carico di lavoro fatto solo di esercizi e schede.

Vi sono attività ludiche, giochi creativi, cose da fare piacevoli che al tempo stesso allenano in modo coinvolgente e leggero determinate abilità come la coordinazione fine motoria e grafomotoria, la percezione visiva e il riconoscimento di segni e simboli, l’approccio alla lettura e alla scrittura.

In rete ci sono tanti esempi interessanti e creativi, come ad esempio il Progetto infanzia di Micol Blanchard, con attività creative che mettono in gioco abilità specifiche. È importante che le proposte siano contestualizzate e motivanti per i bambini, non una mera esecuzione di compiti.

La parola continuità quest’anno ha uno strano suono, ha detto qualcuna di voi… Ma la cosa che più ci sta a cuore è come poter accompagnare i bambini in questo delicato passaggio. Continuiamo il nostro lavoro, è importante.

 
 
 
 
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