Star bene a scuola: l'empatia dell'insegnante

Come funziona il cervello emotivo dei bambini?

Che cosa comunica il nostro sguardo? - “Pillole” per star bene a scuola

La Gioia di ricominciare

Ciao, finalmente!

Eccoci, ci ritroviamo!

Tutto esattamente come una decina di anni fa, la scuola s’arrabatta con pochissimi soldi, tantissime idee, una burocrazia frustrante e l’ossessione di “stare nelle regole”.


 Nonostante tutto procede, coraggiosamente procede in una corsa innegabile, perché è il tempo che a scuola manca, è tutto un correre frenetico che, volente o nolente si riflette pure sui bambini, che si adeguano, subiscono, reagiscono a modo loro agli innumerevoli “Dai, veloci, ma senza correre”.


 Collaboratore scolastico, lo dice il nome che ruolo è, collaborazione, ma al primo colloquio con i capi ci hanno fatto una testa tanta sulla “sorveglianza”, che poi significa

Tutto esattamente come una decina di anni fa, la scuola s’arrabatta con pochissimi soldi, tantissime idee, una burocrazia frustrante e l’ossessione di “stare nelle regole”.
Nonostante tutto procede, coraggiosamente procede in una corsa innegabile, perché è il tempo che a scuola manca, è tutto un correre frenetico che, volente o nolente si riflette pure sui bambini, che si adeguano, subiscono, reagiscono a modo loro agli innumerevoli “Dai, veloci, ma senza correre”.
Collaboratore scolastico, lo dice il nome che ruolo è, collaborazione, ma al primo colloquio con i capi ci hanno fatto una testa tanta sulla “sorveglianza”, che poi significa controllo, così io preferisco definirmi bidella in nome di un ricordo di quando andavo io all’asilo (sì, così si chiamava ai miei tempi), dove trovavo la bidella Lisetta. Profumava di sapone di Marsiglia, era vecchia, ma si sa, da bambini pure un cinquantenne è vecchio; era dolce, aveva sempre il sorriso, le mani morbide, un parlare calmo e rassicurante e la capacità di farti sentire accudita, protetta, confortata.
Ecco, questo io vorrei essere, un ricordo di essenza di rosa, di abbraccio morbido e accogliente, di sorriso, di cura e, soprattutto, di tempo, una pausa fra il tanto correre per imparare, per crescere. Io vorrei essere il ricordo di un tempo dedicato all’istante: questo è per me essere bidella.
 


Una collaborazione di cura

Dove trovi questo contenuto