Impariamo a rilassarci

Tutti insieme nel gruppo classe

Alleniamo la concentrazione

Star bene sempre | Laboratori

Il telefono senza fili

Condividiamo<ul><li style="text-align: justify;">Chiediamo ai bambini: “Che cosa hai sperimentato nel corso dell’esperienza?”.</li><li style="text-align: justify;">Stimoliamo la riflessione sull’esperienza appena fatta e sui collegamenti tra l’importanza dell’impegno individuale, il lavoro di gruppo e l’essere squadra.</li></ul>

<blockquote>Ogni comunicazione ha due aspetti: 1. il contenuto che trasmette i dati della comunicazione; 2. la relazione che definisce il modo in cui si comunica il messaggio, quindi il suo effettivo significato per l’altro. Non sempre è facile riportare le comunicazioni così come sono avvenute, a volte, distratti da noi stessi e dalle nostre mappe mentali, influenziamo i feedback e contribuiamo a causare fraintendimenti. Poniamo anche l’attenzione sull’importanza della comunicazione non verbale e stimoliamo le capacità di osservazione e ascolto dell’altro e di sé stessi”.</blockquote>

Attività 1

PSICOLOGIA E SCUOLA

Andare all’origine della fonte comunicativa è un modo intelligente per capire ciò che accade nella comunicazione tra esseri umani. Mostriamo ai bambini la facilità con cui è possibile travisare il messaggio che viene comunicato in situazioni in cui non sia possibile approfondire direttamente con la fonte originaria il messaggio stesso o in condizioni di stress. Riflettiamo insieme sull’importanza di poter scambiare con gli altri le proprie opinioni in modo diretto tutte le volte che è possibile: ciò evita equivoci e aiuta a instaurare relazioni sincere e amichevoli all’interno della classe.

La fiducia richiede conoscenza di sé, osservazione e ascolto dell’altro. Quando ciò avviene si crea tra le persone un campo di forze che consente di affrontare le difficoltà e di superarle. Riflettiamo sull’importanza di avere fiducia nella capacità di affidarsi alla propria esperienza sensoriale e corporea per prendere decisioni, rispettando lo “spazio” degli altri e raggiungendo gli obiettivi di gruppo.

Condividiamo<ul><li style="text-align: justify;">Chiediamo quali riflessioni sulla comunicazione sollecita questa esperienza.</li><li style="text-align: justify;">Riflettiamo: “È stato facile ricordare il messaggio ricevuto? E noi che cosa facciamo quando ci viene riferito un pettegolezzo?”.</li></ul>

Attività 2

Lavoriamo in gruppo 1.&nbsp;Chiediamo l’aiuto di un collega per controllare l’aula e usciamo portando con noi uno dei bambini della classe. 2.&nbsp;All’esterno prepariamo due sedie distanziate per sederci uno di fronte all’altro e leggiamo una sola volta un messaggio scritto ed elaborato in precedenza (una breve storia che sia di impatto emotivo e in cui ci siano dei personaggi) al bambino che è con noi, che non potrà fare domande né chiedere spiegazioni o chiarimenti sul messaggio. 3.&nbsp;Chiamiamo fuori un secondo bambino e cediamogli il nostro posto a sedere: da quel momento saremo solo spettatori dello scambio comunicativo tra gli allievi e ricorderemo solo le regole ai partecipanti che man mano si alterneranno. Il primo bambino riferisce una sola volta il messaggio così come lo ricorda al nuovo arrivato, senza che lui possa intervenire. 4.&nbsp;Rimandiamo in classe il primo bambino e facciamone uscire un terzo per ascoltare il messaggio. Chi&nbsp;torna in aula non può riferire ciò che è avvenuto o quale sia il messaggio. Proseguiamo così fino a che non abbiano partecipato tutti i bambini al gioco. 5.&nbsp;L’ultimo dei partecipanti, dopo aver ascoltato il messaggio, rientra in aula e ripete ad alta voce il testo, così come lo ricorda. 6.&nbsp;Infine, leggiamo il messaggio originario e confrontiamo le due versioni.

Insieme sulla zattera

Lavoriamo in gruppo 1. Disponiamoci liberamente nella stanza in piedi e immaginiamo di essere naufraghi su una zattera in mezzo al mare. Ma attenzione, se sulla zattera si creano dei vuoti e il peso non è egualmente distribuito, la zattera si può capovolgere e noi ritrovarci in mare. 2.&nbsp;Giriamo liberamente nella stanza e allo stop ognuno si deve fermare nella posizione in cui si trova:&nbsp;inevitabilmente si creeranno degli “spazi vuoti” tra i bambini, che possono dislocarsi per esempio tutti da un lato o dall’altro, o tutti sui bordi (se immaginiamo di essere su una zattera, nella realtà questo causerebbe uno squilibrio e quindi un affondamento della zattera stessa, mentre per tenerla a galla bisogna che il peso sia egualmente distribuito).&nbsp; 3.&nbsp;Man mano che i bambini prendono coscienza di questo il gioco riuscirà. Se il gruppo è coeso, già in prima battuta i bambini si disporranno al primo stop in modo equilibrato e uniforme sullo spazio a disposizione non lasciando aree della zattera completamente sfornite. 4.&nbsp;Svolgiamo l’attività prima a occhi aperti, finché non riesce, e poi a occhi chiusi finché non verrà portata a termine anche in questa modalità.

Le attività di questa lezione sono a cura della rivista “Psicologia e scuola”.&nbsp;

<ol><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att1" href="#att1">Il telefono senza fili</a></li><li class="heading5"><a data-cke-saved-href="#att2" href="#att2">Insieme sulla zattera</a></li></ol>

laboratori

Comunichiamo: ascolto e fiducia

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