Matematica/Italiano - Problemi in cucina

Geografia/Italiano - Il fiume

Una festa di rime intrecciate

Dalle didascalie alle prime forme di racconto

Prime forme di racconto

Dal resoconto al racconto

Uno e sette

Ho conosciuto un bambino che era sette bambini. Abitava a Roma, si chiamava Paolo e suo padre era un tranviere. Per&ograve; abitava anche a Parigi, si chiamava Jean e suo padre lavorava in una fabbrica di automobili. Per&ograve; abitava anche a Berlino, e lass&ugrave; si chiamava Kurt, e suo padre era un professore di violoncello. Per&ograve; abitava anche a Mosca, si chiamava Juri, come Gagarin, e suo padre faceva il muratore e studiava matematica. Per&ograve; abitava anche a Nuova York, si chiamava Jimmy e suo padre aveva un distributore di benzina. Quanti ne ho detti? Cinque. 
Ne mancano due: uno si chiamava Ci&ugrave;, viveva a Shanghai e suo padre era un pescatore; l&rsquo;ultimo si chiamava Pablo, viveva a Buenos Aires e suo padre faceva l&rsquo;imbianchino.

Paolo, Jean, Kurt, Juri, Jimmy, Ci&ugrave; e Pablo erano sette, ma erano sempre lo stesso bambino che aveva otto anni, sapeva gi&agrave; leggere e scrivere e andava in bicicletta senza appoggiare le mani sul manubrio.

Paolo era bruno, Jean biondo, e Kurt castano, ma erano lo stesso bambino. Juri aveva la pelle bianca, Ci&ugrave; la pelle gialla, ma erano lo stesso bambino. Pablo andava al cinema in spagnolo e Jimmy in inglese, ma erano lo stesso bambino, e ridevano nella stessa lingua.

Ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno pi&ugrave; farsi la guerra, perch&eacute; tutti e sette sono un solo uomo.

Nel laboratorio di LETTURA AD ALTA VOCE scopriamo la Convenzione dei Diritti dell&rsquo;infanzia e dell&rsquo;adolescenza (ONU, 1989). Partiamo dai libri per parlare e discutere con bambine e bambini di che cosa significa, dal loro punto di vista, avere dei &ldquo;diritti&rdquo;.&nbsp;

Il 20 novembre si celebra l&rsquo;anniversario della Convenzione ed &egrave; una data importante per tutti i bambini, ma anche un momento di riflessione per gli adulti che si trovano, per lavoro e non solo, a operare con l&rsquo;infanzia.

G. Rodari, Favole al telefono

&copy; 1980, Maria Ferretti Rodari and Paola Rodari

&copy; 1991, Edizioni El S.r.l., Trieste

La strada dei diritti

A partire dalla classe seconda, proponiamo I bambini nascono per essere felici (collana &ldquo;Carte in tavola&rdquo; di Fatatrac) che, con un gioco simile a un puzzle, presenta i punti pi&ugrave; importanti della Convenzione e ne spiega il significato attraverso brevi filastrocche.

A partire dalla terza, giochiamo con Il cammino dei Diritti, realizzato in collaborazione con Amnesty International (collana &ldquo;Carte in tavola&rdquo; di Fatatrac), per scoprire le tappe principali del cammino dei diritti umani, raccontate in ogni carta con spunti per giochi e attivit&agrave;.

Con i pi&ugrave; grandi, parliamo del testo della Convenzione dei diritti dell&rsquo;infanzia e dell&rsquo;adolescenza con l&rsquo;aiuto di L&eacute;on e i diritti dei bambini, che racconta con parole semplici i 23 articoli fondamentali avvalendosi di illustrazioni di immediata comprensione. 
Tra i diritti facciamo presente che &egrave; importante quello di poter preservare la propria identit&agrave;, compresa quella culturale e linguistica. 
In queste giornate in cui si celebra la Convenzione diamo spazio a canzoni e filastrocche nelle diverse lingue parlate in classe, con l&rsquo;aiuto di bambine e bambini o coinvolgendo le loro famiglie.

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&quot;Leggimi ancora&quot;

Uno e tanti

Per finire, scopriamo come &ldquo;ogni bambino sia fatto di tanti bambini&rdquo;, leggendo insieme Gianni Rodari.

DA LEGGERE

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Il diritto al nome

Gi&agrave; dalla classe prima &egrave; importante sensibilizzare bambine e bambini sull&rsquo;importanza di avere un nome: possiamo farlo a partire da un libro, Dov&rsquo;&egrave; il regno senza nome?, una storia semplice e umoristica che aiuta a riflettere sul diritto al nome. 
Chiediamo: &ldquo;Come possiamo trovare il nome di un regno che l&rsquo;ha perso?&rdquo;.&nbsp;

CLASSI 1&ordf;-5&ordf; | FESTEGGIAMO I DIRITTI

Leggiamo ad alta voce la storia: nel racconto tutti si mettono in gioco, grandi e bambini, e ognuno si ingegna a preparare pozioni magiche per fare ricomparire il nome perduto. 
In questa storia si collabora, si fa squadra, si sperimentano giochi con le parole. 
&ldquo;E se anche noi incontrassimo un bambino o una bambina che ha perso il nome?&rdquo;: giochiamo a sceglierne uno e cerchiamo di comprenderne l&rsquo;importanza.

Obiettivi

&bull; Ascoltare storie e racconti cogliendone anche taluni significati impliciti.

&bull; Partecipare a una discussione a pi&ugrave; voci, portando valide argomentazioni a sostegno delle proprie opinioni.

Spazi e metodologia

&bull; Organizziamo lo spazio della classe per creare un clima di ascolto e permettere di giocare con i libri proposti.

&bull; Lavoriamo con il gruppo classe o a piccoli gruppi, con una metodologia attiva e coinvolgente. Stimoliamo tutti a esprimersi rispettando i tempi di ciascuno.

Storie di diritti

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