Tante storie da leggere in estate

I Diritti dell'infanzia nei libri per bambini

Riconoscere e gestire le emozioni

Dalla casa al quartiere

<img alt="" src="https://admin.giuntiscuola.it/filer/sharing/1677590846/260852/" style="float:left; height:200px; margin:5px; width:156px" />L&rsquo;albo La casa perfetta di R. Antonioni e B. Sala &ndash; ed. Zoolibri &egrave; un ottimo punto di partenza per imparare a osservare e raccontare le caratteristiche della propria casa.&nbsp; Il libro mostra diverse immagini molto dettagliate di abitazioni e abitanti: procedendo per rime che enfatizzano i contrasti, il testo si presta a sollecitare l&rsquo;acquisizione della capacita di descrivere.&nbsp; I particolari delle costruzioni sono ben rappresentati con un&rsquo;ampia variet&agrave; di forme e, negli interni, troviamo tanti oggetti da denominare e a cui associare vari aggettivi. Proponiamo domande a scelta multipla, accompagnate da una buona dose di gestualit&agrave;, per aiutare anche i bambini che dispongono di poche parole ad esprimersi: &ldquo;&egrave; alta come quella della giraffa o bassina come quella del coniglio? La porta &egrave; stretta o larga, le finestre piccole o grandi? &ldquo;&nbsp;

Prendendo spunto dalle illustrazioni costruiamo il gioco delle case: su cartoncini A4 rappresentiamo abitazioni di forma diversa e con differenti particolari (scale, balconi, persiane, comignoli, ecc&hellip;). A parte riproduciamo questi oggetti su cartoncini pi&ugrave; piccoli in modo che a ciascuna casa siano collegati almeno 6 elementi diversi.&nbsp;&nbsp;

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Incolliamo ogni casa al centro di un foglio A3 lasciando uno spazio intorno per i riquadri in cui il bambino metter&agrave; le immagini dei dettagli. Utilizziamo la tombola illustrata cos&igrave; creata: mischiamo i cartoncini e invitiamo i bambini a turno a denominare ci&ograve; che vi &egrave; raffigurato, assegnandoli poi ai compagni, che li metteranno nella propria cartella di gioco, fino a completare gli spazi dei riquadri.&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Con l&rsquo; ampio ventaglio di parole acquisite, ora il bambino &egrave; pronto a descrivere la sua casa e&nbsp; a rappresentarla. Coinvolgiamo anche i genitori chiedendo di fotografare il figlio davanti all&rsquo;ingresso della propria abitazione e utilizziamo gli scatti per riprodurla fedelmente, ricordandoci che non importa che la casa sia perfetta perch&eacute;, come dice il libro, l&rsquo;importante &egrave; chi vi abita.&nbsp;&nbsp;

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Per affrontare il tema di chi una casa non ce l&rsquo;ha, possiamo proporre Casa dolce casa di F. Pirrone, ed. la Margherita: una chiocciolina rimasta senza guscio cerca ospitalit&agrave; ma si scontrer&agrave; con rifiuti e pretesti. Un libro che fa riflettere (e non solo i pi&ugrave; piccoli!) sul senso di una generosit&agrave; fatta di sole parole che fatica a trasformarsi in solidariet&agrave;.&nbsp;&nbsp;&nbsp;

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Per valorizzare il senso dell&rsquo;accoglienza proponiamo anche il libro Il topolino con la casa sulle spalle di j. Stutzman e I. Arsenault- Emme edizioni.

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Nel testo non si parla di casa in senso fisico ma come rappresentazione simbolica della disponibilit&agrave; a &ldquo;fare spazio agli altri nella propria vita&rdquo;: il topolino apre la sua porta a tanti animaletti bisognosi e perfino ad un grande orso che sembrava troppo grande per entrarci. L&rsquo;atteggiamento dei protagonisti &egrave; un invito a parlare di amicizia e generosit&agrave;, e a riflettere sui gesti che possiamo attuare in sezione per imparare a condividere.&nbsp;

Anche la scuola, come una grande casa, pu&ograve; farsi promotrice del valore dell&rsquo;accoglienza: in occasione della Giornata Internazionale della lingua madre invitiamo le famiglie in classe per presentare qualche tradizione vissuta tra le mura domestiche. Raccogliamo e conserviamo i racconti dei momenti di &ldquo;apertura&rdquo; della casa agli altri, che siano di festa o gesti di solidariet&agrave;: confrontiamo le esperienze e scopriamo differenze e analogie tra usanze e rituali.&nbsp;

L&rsquo;abitazione per un bambino &egrave; il nido in cui compiere le prime esperienze affettive e acquisire le prime competenze. Dare spazio a scuola ai racconti della propria casa &egrave; quindi una modalit&agrave; concreta per far vivere&nbsp; al bambino il senso di continuit&agrave; nelle sue esperienze di vita, dando valore al suo vissuto passato e presente.&nbsp;&nbsp;

La parola casa &egrave; tra le prime pronunciate dal bambino nell&rsquo;ambiente scolastico: evocata nel corso dell&rsquo;inserimento come luogo in cui desidera tornare, ricomparir&agrave; spesso nei racconti durante l&rsquo;anno scolastico, quando avr&agrave; a disposizione abbastanza vocaboli per narrare di s&eacute;. Per tutti &egrave; il luogo legato agli affetti, per alcuni &egrave; associato a vissuti di cambiamento, per traslochi o migrazioni.&nbsp; Un tema da trattare con delicatezza quando in classe vi sono bambini che una casa l&rsquo;avevano ed ora non pi&ugrave;, per eventi traumatici di origine naturale o sociale.&nbsp;

Il valore affettivo di cui &egrave; investita, ha portato a considerare il disegno della casa come strumento di indagine della sfera pi&ugrave; intima del bambino: la forma che essa assume pu&ograve; raccontare di come sta costruendo la sua identit&agrave;, perch&eacute; rappresenta simbolicamente la modalit&agrave; con cui stabilisce un confine tra il mondo esterno e la sua persona.&nbsp;

Con l&rsquo;ausilio di albi illustrati offriamo spunti per parlare della casa, fornendo ai bambini occasioni per accrescere il bagaglio lessicale e per riflettere intorno a temi quali la solidariet&agrave; e l&rsquo;accoglienza, contribuendo cos&igrave;&nbsp; alla loro crescita emotiva e sociale.

<img alt="" src="https://admin.giuntiscuola.it/filer/sharing/1677590858/260854/" style="float:left; height:200px; margin:5px; width:287px" />Dov&rsquo;&egrave; la tua casa? Da questa semplice domanda pu&ograve; nascere un percorso didattico che sconfina oltre il cancello della scuola. Organizziamo un&rsquo;uscita nel quartiere e andiamo a scoprire dove sono ubicate le case dei compagni. Invitiamo poi ciascun bambino a costruire con materiali vari la propria abitazione e realizziamo una mappa del territorio in cui collocarle. Nel realizzare questo plastico si possono raggiungere svariati obiettivi: dalle competenze linguistiche a quelle&nbsp; topologiche, dallo sviluppo del senso civico alle prime forme di cittadinanza attiva.&nbsp;

Proponiamo l&rsquo;ascolto del libro Intorno a casa mia, di F. Sharafeddine e R. Luciani- ed. Gallucci Kalimat, con testo bilingue, magari precedentemente narrato a pi&ugrave; voci, per guidare i bambini a scoprire negozi e servizi del proprio paese o quartiere, da riprodurre poi a completamento del plastico.&nbsp;

Partendo dalla traduzione arabo-italiano del testo, stimoliamo un confronto sulle parole che rappresentano luoghi ed edifici nei diversi idiomi parlati in sezione.&nbsp;&nbsp;

Casa, luogo d&#39;accoglienza

Parole che cercano casa

Storie di casa in casa

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