Il passaggio dei saperi: il ricambio generazionale degli educatori

Un’esperienza sul corpo

Il contesto che aiuta

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

I fase: Lettura e drammatizzazioneLeggiamo il libro e facciamo ipotesi sulla storia: “Perché Orso si è perso? Quali animali incontra? Chi sono? Da dove vengono? Quanto sono grandi?”. Giochiamo a drammatizzare la storia e percorriamo la strada di Orso sulle linee colorate del pavimento della sezione, sui tavoli. Sul muro sui fogli piccoli, con cere o pastelli, tracciamo le strade percorse.

II fase: La storia continuaOrso ha voglia di un gelato: realizziamo le tavole del libro con tecniche differenti per permettere ai bambini di sperimentare la motricità fine, trovare e ricercare strategie per organizzare lo spazio del foglio. Inventiamo una nuova storia: “Dove va Orso? Come suona questa strada?”. Creiamo la strada e tracciamola con il dito.

I libri occupano quotidianamente lo spazio della sezione, prima di essere “giocati” nella didattica, sono un’esperienza ludica di ascolto e narrazione quotidiana, letti e ripetuti in forme e modi differenti.Quando scegliamo un testo per realizzare insieme un percorso didattico i bambini spesso lo conoscono già, forse lo hanno portato a casa con loro, per leggerlo insieme ai genitori, i fratelli e le sorelle, i nonni. Creare insieme un percorso condiviso di scoperta del libro diventa un dare vita al suo immaginario.Orso Buco! (di Nicola Grassi edito da Minibombo) ci ha permesso di giocare con il corpo, i segni e le parole: l’attività didattica proposta ai bambini di 4 e 5 anni, ha condotto a interrogarsi e a ricercare i segni grafici, i suoni della lingua e le storie.

Laboratorio dei libri

Quando un bambino piccolo prende in mano un libro lo osserva, lo afferra, lo stringe, lo annusa, lo porta alla bocca, lo manipola con tutto il corpo, vive un’esperienza con tutti i sensi. A tre anni, la visione delle immagini e dei segni grafici, suscita già un interesse verso la parola scritta. Se il bambino ha vissuto l’esperienza della lettura ad alta voce, il libro diventa molto più di un oggetto da manipolare, è un importante legame relazionale e affettivo. La pedagogia della lettura L’idea della biblioteca nasce dai libri che portavo a scuola e lasciavo a disposizione durante l’accoglienza, le attività di sezione, i momenti di pausa e gioco libero. A volte alcuni bambini mi chiedevano di poterne portare uno a casa. La pedagogia della lettura, se così si può chiamare, ha bisogno che il libro, letto e giocato, venga portato a casa creando un ponte tra scuola e famiglia. Il libro viene letto dall’insegnante, dai bambini e dai genitori: la relazione di accoglienza si costruisce attraverso il passaggio di testimone della lettura ad alta voce del libro. Le pagine sono sfogliate, stropicciate, manipolate da adulti e bambini e contaminano l’immaginario di tutti, invitando alla lentezza, alla sosta, alla narrazione e all’ascolto chi si avvicina. Nasce in questo modo il linguaggio condiviso e la scoperta delle parole.

III fase: Giochiamo con le linee Creiamo nuovi pregrafismi liberi, realizziamo il libro delle linee e dei segni e giochiamo con le strisce delle linee.

Storie per crescere

Dove trovi questo contenuto