Millanta, filastrocche e animali a volontà!

Elogio dello zerbino

Guarda che faccia!

Lettura e relazioni, le riflessioni Marcella Dondoli

Ascoltiamo e raccontiamo

Un libro per amico

Come e perché scriviamo

• Si potrebbe organizzare lo spazio per la colazione e il pranzo da fare all’aperto, magari identificandolo con la copertura di un gazebo oppure distinguendolo tramite teli ombreggianti fermati ai rami degli alberi.• Si potrebbero organizzare gli angoli della lettura, del gioco simbolico, dei suoni, dell’orto e delle piante officinali, delle tane dove rifugiarsi a parlare fra amici, dei tavoli per appoggiarsi a pitturare, ritagliare, incollare…• Lo spazio all’aperto si rivela un tesoro in ogni stagione con nuove curiosità e sorprese da scoprire: – i giorni di vento invitano alla raccolta delle foglie per sentirne le texture, osservarne i colori, odorarne i profumi, per raccoglierle in insiemi o catalogarle nel diario delle foglie; – dopo la pioggia, le pozze esplorate con gli stivaletti, assicureranno il divertimento, ma anche le gocce rimaste sui fili d’erba, o sui petali di un fiore, potranno suscitare particolare attenzione; – la pioggia leggera può dare ai bambini la possibilità di fare una passeggiata in giardino muniti di ombrello e mantellina. Un’esperienza emotiva forte che provoca sentimento di autonomia, fiducia in sé stessi, emozioni di gioia. I bambini devono controllare la presa dell’ombrello, guardare dove mettono i piedi e, contemporaneamente, darsi la possibilità di ascoltare la pioggia che picchia sull’ombrello, vederla cadere davanti a sé e realizzare che non si stanno bagnando!•&nbsp;Il giardino e lo spazio all’aperto offrono, ogni giorno, spunti e sollecitazioni per fare cose diverse: – si utilizzano le lenti d’ingrandimento e la macchina fotografica; – si pianta e si semina con zappette e palette; – si corre e si salta, si gioca a palla, si fanno girotondi e giochi di gruppo; – ma ci sono anche momenti in cui si va lenti, come il tempo che un seme richiede per far vedere la piantina che spunta dalla terra. Si impara ad avere pazienza, ad ascoltare per sentire i bisogni delle piante, della terra e degli animali.

UN CORPO PER CONOSCEREMentre il corpo entra in relazione con gli oggetti, le cose del mondo, produce un sentire che si intreccia con la ragione generando conoscenza. I bambini, attraverso il movimento, imparano a conoscere sé stessi e le proprie possibilità legate non solo alla capacità del saper fare, ma anche a quella di sviluppare apprendimento: muovendosi indagano il mondo e se ne appropriano. Riconoscendo il ruolo prioritario che il corpo in movimento assume nella strutturazione dell’identità e nello sviluppo dei processi di apprendimento, appare necessario che la scuola dell’infanzia diventi sempre più capace di organizzare spazi e progettare percorsi di esperienza, anche all’aperto, che favoriscano l’uso del corpo e del movimento come viatico di conoscenza.

UN CORPO PER CONOSCERE


 Mentre il corpo entra in relazione con gli oggetti, le cose del mondo, produce un sentire che si intreccia con la ragione generando conoscenza.
 


 I bambini, attraverso il movimento, imparano a conoscere sé stessi e le proprie possibilità legate non solo alla capacità del saper fare, ma anche a quella di sviluppare apprendimento: muovendosi indagano il mondo e se ne appropriano.
 


 Riconoscendo il ruolo prioritario che il corpo in movimento assume nella strutturazione d

UN CORPO PER CONOSCEREMentre il corpo entra in relazione con gli oggetti, le cose del mondo, produce un sentire che si intreccia con la ragione generando conoscenza.I bambini, attraverso il movimento, imparano a conoscere sé stessi e le proprie possibilità legate non solo alla capacità del saper fare, ma anche a quella di sviluppare apprendimento: muovendosi indagano il mondo e se ne appropriano.Riconoscendo il ruolo prioritario che il corpo in movimento assume nella strutturazione dell’identità e nello sviluppo dei processi di apprendimento, appare necessario che la scuola dell’infanzia diventi sempre più capace di organizzare spazi e progettare percorsi di esperienza, anche all’aperto, che favoriscano l’uso del corpo e del movimento come viatico di conoscenza.

Un corpo in movimento costruisce conoscenza in modo interattivo

Un corpo in movimento costruisce conoscenza in modo interattivo

SE LA SEZIONE FOSSE IN GIARDINO?

EDUCAZIONE ALL’APERTOPer educazione all’aperto non si intende solo stare fuori quando si fa ricreazione, oppure uscire quando si programma una gita nei giardini vicino alla scuola, o per visitare un museo, ma intendiamo un modo per esplorare, scoprire, conoscere, imparare da quello che l’ambiente naturale del giardino della scuola offre, oppure da quello sociale e culturale della comunità dove la scuola è situata.L’educazione all’aperto potrebbe essere un cambio di sguardo verso il modo di sollecitare i bambini ad apprendere: l’insegnante indaga gli stimoli che il fuori offre, anche con lo scopo di sviluppare sentimenti di biofilia, passione per la natura, rispetto per l’ambiente, apertura e accoglimento verso tutto quello che c’è fuori dalla scuola.

A scuola per muoversi

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