Libri e albi illustrati: testo e immagini

Libri divulgativi: animali e macchine

Esami universitari

pedagogicamente

Progetto Tullet: I.C. Pietro Mascagni, Prato (PO).

Si apprende con gli altri e dagli altri: un curricolo (esplicito) orientato alle competenze si sviluppa grazie anche a questi elementi impliciti

Esperienze didattiche a distanzaUn po’ più complicato si è rivelato poter far vivere delle esperienze “didattiche” a distanza ai bambini e dunque all’interno di un “contesto di apprendimento” (le mura domestiche), non intenzionalmente allestito a tale scopo e in ogni caso sottratto alle possibilità di intervento da parte degli insegnanti.Com’è noto, l’esperienza riveste un’importanza fondamentale all’interno dell’offerta formativa di qualsiasi scuola dell’infanzia; ma, se per esperienza intendiamo il fare in prima persona, lo sperimentare, il mettersi in gioco, l’agire e interagire con la realtà dal punto di vista fisico, emotivo e intellettivo, si tratta di considerare come questi aspetti possano trovare una traduzione in una dimensione in cui la mediazione didattica dei docenti è attenuata. Va poi tenuto presente che l’esperienza non è solo un mero fare, ma è un tornare su di essa, un riflettere su quanto fatto affinché ci sia consapevolezza da parte del bambino dei risultati raggiunti e dei processi attivati.Il curricolo esplicito della scuola trova la sua ragion d’essere in questi elementi e cerca di combinare in modo razionale e consapevole le competenze da raggiungere con i percorsi di insegnamento/apprendimento e le metodologie didattiche, avendo come punto di riferimento centrale il bambino. In che cosa è cambiato quindi il curricolo della scuola dell’infanzia?

Progetto Tullet: I.C. Pietro Mascagni, Prato (PO).

Riportare il bambino al centroOvviamente il punto di riferimento è rimasto immutato ed è rappresentato dalle Indicazioni Nazionali, ma sono sicuramente cambiate le declinazioni operative del curricolo. Un primo aspetto che è emerso riguarda l’individuazione di ciò che è davvero importante “insegnare”, quindi quali attività siano effettivamente irrinunciabili, generative di ulteriori apprendimenti significativi.Riportare al centro dell’attenzione il bambino, con le sue peculiarità e contraddizioni, vuol dire:<ul><li style="text-align: justify;">concedersi e concedere tempi più distesi e “umani”;</li><li style="text-align: justify;">ridurre la quantità di “cose” che si vogliono fare (curricolo esplicito);</li><li style="text-align: justify;">avere tempo per dare la giusta importanza educativa a quell’insieme di attività che nel loro dipanarsi e ripetersi quotidiano si possono trasformare in apprendimento significativo (curricolo implicito), soprattutto se i docenti stessi vivono queste situazioni non come momenti transeunti, ma impregnate di possibilità cognitive, relazionali, emotive.</li></ul> Nuove forme organizzativeLa contingenza pandemica ha sollecitato le scuole a sperimentare forme organizzative del tutto nuove, rivedendo i tradizionali setting: gruppi fissi, materiale esclusivo per il gruppo, poche occasioni di incontro a livello di grande gruppo. Da queste pratiche occorre estrapolare ciò che si è rivelato positivo e che si può continuare a utilizzare proficuamente.Così, per esempio, la frequenza scolastica durante la pandemia ha sollecitato adulti e bambini a definire meglio le regole dello stare insieme, con un coinvolgimento molto più diretto, attivo e partecipato da parte dei bambini.Inoltre, si è avuto modo di dedicare più tempo alla costruzione dei legami all’interno del gruppo e a incentivare l’esercizio di una maggiore autonomia nell’utilizzo di spazi e materiali. Questi elementi possono dare ulteriore linfa al curricolo implicito&nbsp; della scuola dell’infanzia. Raccordare le esperienzeUn secondo aspetto riguarda la necessità di raccordare le varie esperienze all’interno di una trama cognitiva e relazionale che sia intellegibile al bambino. Intendiamo dire che le varie attività dovrebbero essere connesse tra di loro in quanto orientate a sviluppare competenze, e dunque seguire una linea evolutiva, ma nello stesso tempo dovrebbero mirare a costruire una storia relazionale e cognitiva del gruppo, oltre che del singolo bambino. La mancanza del contatto con l’intero gruppo-sezione ha messo in evidenza l’importanza di questo aspetto.

Se concepiamo il curricolo come un insieme organizzato e intenzionale di esperienze di apprendimento che una scuola mette in atto per far conseguire ai bambini delle mete ritenute significative ai fini della loro crescita, dobbiamo assumere che le condizioni in cui si realizza l’allestimento di tali esperienze rivestono un’importanza fondamentale. Relazioni a distanzaCredo che la pandemia ci abbia fatto riscoprire il valore della cura della relazione che costituisce uno dei punti cardine del curricolo implicito della scuola dell’infanzia, ma che spesso per abitudine lo si dà per scontato o non gli si assegna l’importanza che merita.&nbsp;Le nuove tecnologie, sotto questo profilo, garantiscono un certo livello di continuità nei rapporti con i bambini, soprattutto nei momenti più drammatici, e nel contempo dilatano i confini spazio-temporali del contesto educativo di apprendimento.Nelle situazioni scolastiche ordinarie i docenti possono tenere insieme il gruppo-sezione per svolgere determinate attività (discussione, informazione, lettura o racconto di storie, scambi di esperienze ecc.), avendo un pieno controllo della situazione e potendo contare su un costante contatto oculare sui singoli bambini. Nelle situazioni virtuali questi aspetti appaiono di più difficile gestione e richiedono forme organizzative diverse, privilegiando per esempio gli incontri in piccolo gruppo, all’interno del quale è più facile coinvolgere tutti i bambini e la gestione anche tecnologica della situazione risulta più agevole.&nbsp;Appare, poi, fondamentale decidere su cosa puntare l’attenzione in questi momenti di contatto virtuale, in modo che, per quanto possibile, si crei una continuità tra un incontro e l’altro. <img filer_id="233477" src="/d/filer/sharing/1620981304/233477/" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="" height="">

Se concepiamo il curricolo come un insieme organizzato e intenzionale di esperienze di apprendimento che una scuola mette in atto per far conseguire ai bambini delle mete ritenute significative ai fini della loro crescita, dobbiamo assumere che le condizioni in cui si realizza l’allestimento di tali esperienze rivestono un’importanza fondamentale.


 


 Relazioni a distanza


 Credo che la pandemia ci abbia fatto riscoprire il
 
 valore della cura della relazione
 
 che costituisce uno dei punti cardine del curricolo implicito della scuola dell’infanzia, ma che spesso per abitudine lo si dà per scontato o

Se concepiamo il curricolo come un insieme organizzato e intenzionale di esperienze di apprendimento che una scuola mette in atto per far conseguire ai bambini delle mete ritenute significative ai fini della loro crescita, dobbiamo assumere che le condizioni in cui si realizza l’allestimento di tali esperienze rivestono un’importanza fondamentale.Relazioni a distanzaCredo che la pandemia ci abbia fatto riscoprire il valore della cura della relazione che costituisce uno dei punti cardine del curricolo implicito della scuola dell’infanzia, ma che spesso per abitudine lo si dà per scontato o non gli si assegna l’importanza che merita. Le nuove tecnologie, sotto questo profilo, garantiscono un certo livello di continuità nei rapporti con i bambini, soprattutto nei momenti più drammatici, e nel contempo dilatano i confini spazio-temporali del contesto educativo di apprendimento.Nelle situazioni scolastiche ordinarie i docenti possono tenere insieme il gruppo-sezione per svolgere determinate attività (discussione, informazione, lettura o racconto di storie, scambi di esperienze ecc.), avendo un pieno controllo della situazione e potendo contare su un costante contatto oculare sui singoli bambini. Nelle situazioni virtuali questi aspetti appaiono di più difficile gestione e richiedono forme organizzative diverse, privilegiando per esempio gli incontri in piccolo gruppo, all’interno del quale è più facile coinvolgere tutti i bambini e la gestione anche tecnologica della situazione risulta più agevole. Appare, poi, fondamentale decidere su cosa puntare l’attenzione in questi momenti di contatto virtuale, in modo che, per quanto possibile, si crei una continuità tra un incontro e l’altro.

Ripartire dal curricolo

Dove trovi questo contenuto