Geografia/Italiano - Il fiume

La civiltà egizia

La mamma, su Skype

Nell’ultimo anno&nbsp;il sistema scolastico è stato investito da un fenomeno che ha portato le scuole di tutti i Paesi europei a sospendere le tradizionali modalità di erogazione del servizio scolastico. Ma che cosa abbiamo imparato? &nbsp;1.Competenza digitale&nbsp;In tutti questi mesi abbiamo appreso che i livelli di competenza digitale di insegnanti, studenti e famiglie non sempre sono adeguati rispetto alle sfide del presente. La competenza digitale, entrata a pieno titolo nel quadro europeo delle competenze di base dal 2006 (Ferrari, 2013), non consiste nella capacità di un uso meramente tecnico dei dispositivi né nella familiarità spinta con alcune applicazioni di uso comune.&nbsp;Questa competenza richiede la capacità di un uso critico, consapevole e creativo delle tecnologie digitali per svolgere attività legate ai vari ambiti della vita. I cosiddetti nativi digitali hanno evidenziato una scarsa abitudine a utilizzare consapevolmente le tecnologie per attività di studio e approfondimento, mentre gli “immigrati digitali”, in particolare gli insegnanti, hanno di fatto seguito una sorta di corso accelerato di nuove tecnologie. Oltre a formare studenti e famiglie, il passaggio da fare per gli insegnanti riguarda a questo punto l’applicazione delle tecnologie alla didattica.&nbsp;2. Progettazione flessibile&nbsp;Passando alla pratica didattica, che riguarda non solo lo strumento ma il disegno complessivo dell’esperienza educativa, la parola chiave è: progettazione, o meglio ri-progettazione! Insegnare a distanza o in modalità mista richiede un ripensamento del progetto didattico: cambia il setting, lo spazio si dilata, il tempo assume traiettorie non lineari (tra attività sincrone e asincrone), la comunicazione non può far leva sul contatto diretto… L’intervento didattico va progettato tenendo conto di queste specificità e non limitandosi a replicare a distanza ciò che si fa in presenza.&nbsp;Se la prospettiva della distanza sarà auspicabilmente superata, quella dell’integrazione tra didattica d’aula e didattica digitale costituisce invece una opportunità per costruire una classe aumentata. Nella classe aumentata, il valore dei due setting può essere ottimizzato sia attraverso attività in presenza in cui il corpo gioca un ruolo fondamentale (per esempio laboratori, istruzione professionale) sia attraverso attività online per didattiche che richiedono tempi di rielaborazione non sempre possibili in presenza. &nbsp;3. Autonomia&nbsp;Uno dei principali doveri della scuola e degli adulti nei riguardi dei più giovani è senz’altro quello di favorirne l’autonomia. Eppure, siamo sicuri di fare abbastanza a questo riguardo?&nbsp;La didattica a distanza e la didattica mista richiedono una certa autonomia da parte degli studenti. Per questa ragione, non è una didattica che può adattarsi a tutte le situazioni in riferimento all’età e a particolari fragilità. L’autonomia, da questo punto di vista, è una condizione. Ma c’è di più. L’autonomia è una condizione che dobbiamo favorire ma in certi casi non lo facciamo a sufficienza. “Ho imparato a studiare da solo” è la risposta che più studenti di una scuola primaria hanno dato alla domanda: “Che cosa hai imparato durante il lockdown?”. Pertanto, se è vero che l’autonomia è una condizione per certe forme di didattica, è anche vero che certe forme di didattica possano offrire alla scuola l’opportunità di lavorare maggiormente sullo sviluppo dell’autonomia dei propri studenti, accompagnandoli attraverso supporti e strumenti adeguati come le autobiografie cognitive (per esempio <a data-cke-saved-href="http://www.istitutocomprensivosarzana.edu.it/didattica-online/" target="_blank" href="http://www.istitutocomprensivosarzana.edu.it/didattica-online/">www.istitutocomprensivosarzana.edu.it/didattica-online/</a>).4. Interazione e feedback&nbsp;Didattica a distanza, didattica mista e didattica digitale non vogliono dire trasmettere dei contenuti online. Al centro di una buona didattica, che sia in presenza o a distanza, c’è la qualità dell’interazione tra docente e studente, e tra studenti.&nbsp;Le tecnologie per la didattica vanno selezionate e utilizzate nell’ottica di valorizzare l’interazione e il feedback (Hattie, 2009), soprattutto considerando quelle situazioni completamente a distanza in cui l’insegnante rischia di ritrovarsi davanti a delle classi senza volti. Ambienti e scenari d’uso da privilegiare sono quelli che consentono il dialogo, lo scambio di idee, la discussione, come per esempio un forum a supporto della comunicazione asincrona o delle stanze virtuali per piccoli gruppi a sostegno della comunicazione asincrona.&nbsp;Ulteriori dispositivi utili a questo riguardo sono anche gli Student Response System per attivare le preconoscenze, raccogliere impressioni a caldo, tenere alta l’attenzione: in una parola, assicurare un feedback nella duplice direzione docente-studente/ studente-docente.&nbsp;

Nell’ultimo anno il sistema scolastico è stato investito da un fenomeno che ha portato le scuole di tutti i Paesi europei a sospendere le tradizionali modalità di erogazione del servizio scolastico. Ma che cosa abbiamo imparato?


 1.Competenza digitale


 In tutti questi mesi abbiamo appreso che
 
 i livelli di competenza digitale
 
 di insegnanti, studenti e famiglie non sempre sono adeguati rispetto alle sfide del presente. La competenza digitale, entrata a pieno titolo nel quadro europeo delle competenze di base dal 2006 (Ferrari, 2013), non consiste nella capacità di un uso meramente tecnico dei dispositivi né nella familiarità spinta con alcu

Nell’ultimo anno il sistema scolastico è stato investito da un fenomeno che ha portato le scuole di tutti i Paesi europei a sospendere le tradizionali modalità di erogazione del servizio scolastico. Ma che cosa abbiamo imparato?  1.Competenza digitale In tutti questi mesi abbiamo appreso che i livelli di competenza digitale di insegnanti, studenti e famiglie non sempre sono adeguati rispetto alle sfide del presente. La competenza digitale, entrata a pieno titolo nel quadro europeo delle competenze di base dal 2006 (Ferrari, 2013), non consiste nella capacità di un uso meramente tecnico dei dispositivi né nella familiarità spinta con alcune applicazioni di uso comune. Questa competenza richiede la capacità di un uso critico, consapevole e creativo delle tecnologie digitali per svolgere attività legate ai vari ambiti della vita. I cosiddetti nativi digitali hanno evidenziato una scarsa abitudine a utilizzare consapevolmente le tecnologie per attività di studio e approfondimento, mentre gli “immigrati digitali”, in particolare gli insegnanti, hanno di fatto seguito una sorta di corso accelerato di nuove tecnologie. Oltre a formare studenti e famiglie, il passaggio da fare per gli insegnanti riguarda a questo punto l’applicazione delle tecnologie alla didattica. 2. Progettazione flessibile Passando alla pratica didattica, che riguarda non solo lo strumento ma il disegno complessivo dell’esperienza educativa, la parola chiave è: progettazione, o meglio ri-progettazione! Insegnare a distanza o in modalità mista richiede un ripensamento del progetto didattico: cambia il setting, lo spazio si dilata, il tempo assume traiettorie non lineari (tra attività sincrone e asincrone), la comunicazione non può far leva sul contatto diretto… L’intervento didattico va progettato tenendo conto di queste specificità e non limitandosi a replicare a distanza ciò che si fa in presenza. Se la prospettiva della distanza sarà auspicabilmente superata, quella dell’integrazione tra didattica d’aula e didattica digitale costituisce invece una opportunità per costruire una classe aumentata. Nella classe aumentata, il valore dei due setting può essere ottimizzato sia attraverso attività in presenza in cui il corpo gioca un ruolo fondamentale (per esempio laboratori, istruzione professionale) sia attraverso attività online per didattiche che richiedono tempi di rielaborazione non sempre possibili in presenza.  3. Autonomia Uno dei principali doveri della scuola e degli adulti nei riguardi dei più giovani è senz’altro quello di favorirne l’autonomia. Eppure, siamo sicuri di fare abbastanza a questo riguardo? La didattica a distanza e la didattica mista richiedono una certa autonomia da parte degli studenti. Per questa ragione, non è una didattica che può adattarsi a tutte le situazioni in riferimento all’età e a particolari fragilità. L’autonomia, da questo punto di vista, è una condizione. Ma c’è di più. L’autonomia è una condizione che dobbiamo favorire ma in certi casi non lo facciamo a sufficienza. “Ho imparato a studiare da solo” è la risposta che più studenti di una scuola primaria hanno dato alla domanda: “Che cosa hai imparato durante il lockdown?”. Pertanto, se è vero che l’autonomia è una condizione per certe forme di didattica, è anche vero che certe forme di didattica possano offrire alla scuola l’opportunità di lavorare maggiormente sullo sviluppo dell’autonomia dei propri studenti, accompagnandoli attraverso supporti e strumenti adeguati come le autobiografie cognitive (per esempio www.istitutocomprensivosarzana.edu.it/didattica-online/).4. Interazione e feedback Didattica a distanza, didattica mista e didattica digitale non vogliono dire trasmettere dei contenuti online. Al centro di una buona didattica, che sia in presenza o a distanza, c’è la qualità dell’interazione tra docente e studente, e tra studenti. Le tecnologie per la didattica vanno selezionate e utilizzate nell’ottica di valorizzare l’interazione e il feedback (Hattie, 2009), soprattutto considerando quelle situazioni completamente a distanza in cui l’insegnante rischia di ritrovarsi davanti a delle classi senza volti. Ambienti e scenari d’uso da privilegiare sono quelli che consentono il dialogo, lo scambio di idee, la discussione, come per esempio un forum a supporto della comunicazione asincrona o delle stanze virtuali per piccoli gruppi a sostegno della comunicazione asincrona. Ulteriori dispositivi utili a questo riguardo sono anche gli Student Response System per attivare le preconoscenze, raccogliere impressioni a caldo, tenere alta l’attenzione: in una parola, assicurare un feedback nella duplice direzione docente-studente/ studente-docente. 

<ul><li>Carretero Gomez, S., […] Ranieri, M., et al. (2021). What did we learn from schooling practices during the COVID-19 lockdown. Luxembourg: EUR 30559 EN, Publications Office of the European Union. </li><li>&nbsp;Ferrari, A. (2013). DIGCOMP: a framework for developing and understanding digital competence in Europe, European Commission. Joint Research Centre. Institute for Prospective Technological Studies. </li><li>• Hattie, J. (2009). Visible Learning. A Synthesis of over 800 meta-analyses relating to achievement. London-New York: Routledge.&nbsp;</li></ul>

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