I contesti generativi

Intrecci, fasi, inciampi

Il dialogo con i bambini

Un aspetto pedagogico (strepitoso) differenzia il nido e la scuola dell’infanzia dai gradi di istruzione successivi: non ci sono “pagelle formali” da compilare alla fine di un anno scolastico o del ciclo.


 Questa non valutazione formale
 
 
 fa dibattere a volte gli studiosi e anche qualche politico, perché dentro a questa libertà valutativa potrebbe anche nascondersi un pregiudizio sul peso formativo delle realtà educative per la prima infanzia. Alcuni pensano che una scuola senza “pagella” non può chiamarsi scuola davvero, con i suoi poteri potenti di decidere il valore di un bambino.


 L’oggetto valutazione nel passaggio di scuola rimane una

Un aspetto pedagogico (strepitoso) differenzia il nido e la scuola dell’infanzia dai gradi di istruzione successivi: non ci sono “pagelle formali” da compilare alla fine di un anno scolastico o del ciclo.
Questa non valutazione formale fa dibattere a volte gli studiosi e anche qualche politico, perché dentro a questa libertà valutativa potrebbe anche nascondersi un pregiudizio sul peso formativo delle realtà educative per la prima infanzia. Alcuni pensano che una scuola senza “pagella” non può chiamarsi scuola davvero, con i suoi poteri potenti di decidere il valore di un bambino.
L’oggetto valutazione nel passaggio di scuola rimane una prassi necessaria, ma per fortuna non si configura come atto formalistico. Nel dare sostanza alla comunicazione tra i docenti di diverso ciclo, si affida loro il metodo giusto, che sia libero, di poca burocrazia e molta pedagogia. Ebbene, lo ammetto: io sono felice che la “valutazione” di ogni bambino/a sia presente come atto pedagogico normale, ma senza pagelle e atti burocratici uguali per tutti con scale e scalette formalistiche.
 


Quando bambine e bambini ci lasciano per crescere

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