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In classe: gli oggetti e le azioni a scuola

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All’inizio di un anno scolastico, soprattutto dopo un evento imprevedibile qual è stata la pandemia Covid-19, questo interrogativo deve essere centrale e prioritario. Una serie di interessanti indicazioni possono venire dalla lettura dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Dall’Agenda 2030 I vari obiettivi previsti riguardano ambiti come la riduzione delle disuguaglianze, la costruzione di comunità sostenibili, la promozione della salute e del benessere, il consumo responsabile, la pace e la giustizia ecc., ossia i pilastri di una reale e concreta educazione alla cittadinanza. In particolare, l’obiettivo 4.7 recita: <blockquote>“Garantire entro il 2030 che tutti i discenti acquisiscano la conoscenza e le competenze necessarie a promuovere lo sviluppo sostenibile, anche tramite un’educazione volta a uno sviluppo e uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e non violenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”. </blockquote>Il perseguimento di quei traguardi così ambiziosi deve passare attraverso una profonda riflessione su quale possa essere l’architrave di questo percorso: è evidente, infatti, che quegli obiettivi a lungo termine sono raggiungibili solamente se siamo in grado di anteporli nelle nostre scelte quotidiane a obiettivi a breve termine. È questo l’estrinsecarci di una grande competenza autoregolativa, propria della persona consapevole dei bisogni propri e altrui e capace di regolare la propria condotta complessiva in vista di obiettivi a lungo termine, inibendo tutte le possibili interferenze, i distrattori e la ricerca di gratificazioni immediate. La competenza autoregolativa La competenza autoregolativaè quella che deve mostrare il bambino quando, in vista della preparazione per una verifica importante, riesce a organizzare il proprio studio su periodi di tempo progressivamente più lunghi, inibendo tutti i distrattori a breve termine (dalla Playstation alla televisione). Ma è anche quella del bambino che deve saper regolare le sue emozioni di paura o rabbia durante un gioco con i compagni, per evitare che esplodano in comportamenti aggressivi e dirompenti. Ed è ancora quella del bambino che deve regolare il proprio modo di relazionarsi in base ai differenti interlocutori. È da questi atti autoregolativi che i bambini, gradualmente, sviluppano la capacità di autoregolazione emotiva e comportamentale, in modo parallelo allo sviluppo di quelle aree cerebrali che sostengono tali competenze. Tre componenti fondamentaliAllora, è essenziale che si lavori progressivamente per costruire quelle componenti fondamentali della competenza autoregolativa e precisamente: 1. la consapevolezza del proprio modo di essere e di agire nel momento attuale, ma anche dei bisogni propri e altrui (al fine di evitare atteggiamenti aggressivi o passivi); 2. l’inibizione cognitiva ed emotiva, necessaria per controllare gratificazioni immediate in vista di obiettivi più distanziati nel tempo; 3. la flessibilità comportamentale, fondamentale per promuovere approcci flessibili e non rigidi a situazioni (cognitive, sociali, ecc.) di crescente complessità nel corso dello sviluppo, ma anche utile per comprendere punti di vista differenti rispetto al proprio; 4. infine, la persistenza, ossia la capacità di sopportare lo sforzo in vista di obiettivi progressivamente distanziati a lungo termine.&nbsp;

Quale futuro per i bambini?

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