Quando i docenti fanno lezione a se stessi, si rivolgono alla lavagna

Il gioco e le abilità cognitive

Tempo di riflessione

La Gioia di ricominciare

Muoviamo i primi passi

Ciao, finalmente!

La continuità con la famiglia è un obiettivo ricorrente nella scuola dell’infanzia. Molte sono le occasioni di apertura in momenti programmati dell’orario scolastico, frequentemente a genitori, ma anche a zii e nonni. Degli incontri con questi ultimi, e dell’anziano in genere, è stata sottolineata la valenza psicopedagogica, in quanto vettori di affettività e occasione di relazionalità con caratteristiche diverse da quella con genitori e insegnanti. Portare il proprio nonno in classe è inoltre un momento inclusivo per il bambino disabile o con difficoltà, che può mostrare una parte del proprio mondo alla pari con gli

La continuità con la famiglia è un obiettivo ricorrente nella scuola dell’infanzia. Molte sono le occasioni di apertura in momenti programmati dell’orario scolastico, frequentemente a genitori, ma anche a zii e nonni. Degli incontri con questi ultimi, e dell’anziano in genere, è stata sottolineata la valenza psicopedagogica, in quanto vettori di affettività e occasione di relazionalità con caratteristiche diverse da quella con genitori e insegnanti. Portare il proprio nonno in classe è inoltre un momento inclusivo per il bambino disabile o con difficoltà, che può mostrare una parte del proprio mondo alla pari con gli altri.
Questa apertura transgenerazionale trova però un limite in possibili indisponibilità: o perché i nonni sono venuti a mancare, o perché impossibilitati, o residenti lontano (come accade con gli immigrati di prima generazione).
Per non perdere questa occasione di arricchimento proponiamo, in alternativa, la sperimentazione di apertura a figure non parentali di anziani, proveniente dal territorio.
 


I NONNI COME RISORSA

Nonni e nonne “di quartiere”

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