Le parole con il vestito della festa

Le relazioni con le famiglie

Insieme diversi: la continuità si costruisce

La Gioia di ricominciare

Ripensiamo l'accoglienza

Ciao, finalmente!

Un esempio di raccolta di storie che vengono da lontano &egrave; stato realizzato dal Centro COME: <a href="https://caritasambrosiana.it/Public/userfiles/files/Raccontami_Dieci_storie_Ucraina_definitivo(3).pdf" target="_blank">Raccontami&hellip; Dieci storie dall&rsquo;Ucraina</a> (disponibile gratuitamente sul sito della Caritas Ambrosiana). &egrave; nato all&rsquo;interno di un progetto di accoglienza di profughi ucraini e ha coinvolto mamme e pap&agrave;, mediatrici e mediatori chiedendo loro di diventare o ridiventare per un momento narratori, portatori di storie, evocatori di racconti e di fiabe. Li ha sollecitati a ridare una voce narrante ai luoghi lasciati, alla lingua portata con s&eacute;, ai personaggi dell&rsquo;immaginario che hanno popolato la loro infanzia.

Le dieci storie raccolte sono presentate in maniera molteplice: in italiano e in lingua ucraina, attraverso testi scritti e illustrazioni e anche sotto forma di audioletture in ucraino.

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UNO STRUMENTO POTENTE E GENTILE

Le storie possono creare uno spazio accogliente e protetto per chi ha perso all&rsquo;improvviso il suo territorio personale e familiare. Esse hanno il potere di congiungere il tempo, il prima con il presente e con il futuro possibile e di lenire lo strappo e la frattura poich&eacute; possono funzionare come provvisorie e rassicuranti &ldquo;case in prestito&rdquo; per sostare, riprendere fiato e continuare a immaginare.

Tutti i bambini, e anche gli adulti, hanno bisogno di storie. O meglio, tutti i bambini hanno diritto alle storie.

Narrazioni per condividere, ricordare, imparare, immaginare. Racconti da ascoltare, da guardare, da toccare e da ri-raccontare.

Le storie danno spessore e senso alle vicende di ciascuno, le collocano dentro una cornice di riferimento e le mettono in relazione con altre storie, contemporanee o lontane nel tempo.

Le pratiche narrative, legate all&rsquo;oralit&agrave; o alla lettura, sono uno strumento potente e gentile per prevenire e riparare la povert&agrave; educativa.

I racconti stabiliscono legami tra gli individui e i mondi cultuali di appartenenza e, al tempo stesso, spalancano o socchiudono finestre sul mondo e su altri mondi. Sono come una capanna che fa da rifugio, da coperta e barriera di parole da interporre fra s&eacute; stessi e la realt&agrave;, ma che al tempo stesso fa da trampolino e ponte verso la scoperta del mondo.

Si tratta di un territorio provvisorio, diventato intimo, che pu&ograve; fare spazio alla lontananza, ad altri racconti, a nuove parole.

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RACCONTAMI&hellip; DIECI STORIE DALL&rsquo;UCRAINA

&Egrave; davvero un tempo crudele per le infanzie costrette ad attraversare confini, affrontare rischi, sentire su di s&eacute; il buio e la paura delle terre sconosciute. 
Ed &egrave; un tempo complicato anche per le bambine e i bambini, il cui numero &egrave; in forte aumento, che vivono in situazioni di povert&agrave; educativa e materiale. Ed &egrave; pensando a loro, e ai loro genitori e familiari, che il tema della narrazione deve essere al centro delle proposte educative.

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LE STORIE DI QUI E D&rsquo;ALTROVE

&ldquo;Le storie diventano casa e rifugio da abitare, diventano &agrave;ncora e zattera alle quali appoggiarsi, sassolini e briciole per ritrovare il cammino&rdquo;: cos&igrave; si legge nel manifesto elaborato per il progetto Mamma Lingua. Storie per tutti nessuno escluso (www.mammalingua.it).

Ma molte e molti sono le bambine e i bambini sprovvisti di sassolini, di tracce e segni che li accompagnino e li guidino nel loro cammino per diventare grandi: sono i piccoli che crescono con poche storie, senza libri intorno e poveri anche di racconti e di epiche familiari trasmessi oralmente.

Raccogliere storie e racconti di qui e d&rsquo;altrove e proporli in maniera diversificata, in italiano e in altre lingue, attraverso le parole, le immagini e le audioletture, sono compiti e traguardi che molte scuole perseguono da tempo.

Le raccolte di narrazioni che vengono da lontano sono un dono di genitori e mediatori ai bambini e alle bambine senza storie, ma sono anche regalo per tutti gli altri.

Diffondere storie che vengono da lontano, che hanno attraversato i confini per arricchirsi e modificarsi strada facendo, &egrave; un regalo che apre la mente e il cuore. Argina e previene gli stereotipi e impedisce che si continui a raccontare &ldquo;un&rsquo;unica storia&rdquo; negando altri mondi, paesaggi, modi di sentire, storie d&rsquo;infanzia [Ngozi Adichie, C. (2002). Il pericolo di un&rsquo;unica storia. Torino Einaudi].

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Narrazioni: un rifugio e un ponte

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