Una festa di rime intrecciate

Un uovo di cioccolato per fare poesia

Libri per il secondo (e non solo) giorno di scuola

Lettura e life skills

La lettura dialogica

La lettura narrativa

Lettura è, per chi insegna, una scelta didattica: significa dedicare del tempo alle persone e aprirsi a
 
 un mare di scelte, le scelte delle storie.


 A livello personale, la prospettiva di diventare lettrici e lettori durante tutto l’arco della vita può essere considerata una scelta: scegliere le proprie letture diventa anche il riconoscimento e la scoperta di interessi e bisogni.


 Le storie, poi, con le scelte hanno a che fare in molti altri sensi: le facilitano, le consentono, ci forniscono moltissimi esempi di personaggi che si trovano a fronteggiare scelte di vario tipo e che, in diverso modo, le affrontano.




 Lettrici e lettori per il f

Lettura è, per chi insegna, una scelta didattica: significa dedicare del tempo alle persone e aprirsi a
un mare di scelte, le scelte delle storie.
A livello personale, la prospettiva di diventare lettrici e lettori durante tutto l’arco della vita può essere considerata una scelta: scegliere le proprie letture diventa anche il riconoscimento e la scoperta di interessi e bisogni.
Le storie, poi, con le scelte hanno a che fare in molti altri sensi: le facilitano, le consentono, ci forniscono moltissimi esempi di personaggi che si trovano a fronteggiare scelte di vario tipo e che, in diverso modo, le affrontano.
 
Lettrici e lettori per il futuro
Le storie ci preparano al futuro e le narrazioni di cui fruiamo costituiscono un materiale da costruzione: alimentano il processo attraverso il quale produciamo significati, facciamo scelte, immaginiamo il futuro, pensiamo agli altri e li giudichiamo, ci relazioniamo con loro.
Che cosa ci riserverà il futuro prossimo? Come si esercita un controllo se non sappiamo che cosa ci accadrà? Come si convive con l’ansia per l’attesa di qualcosa?
Leggere o ascoltare storie consente di prefigurare un’ampia gamma di situazioni sociali e personali, e in qualche modo di sperimentare momenti decisivi, pericoli, opportunità indirettamente, eliminando il rischio reale e potendosi permettere di “sbagliare” senza subirne le conseguenze.
Le storie, inoltre, per la loro organizzazione che si basa su una disposizione nel tempo, allenano a prefigurare situazioni: quando ascoltiamo, immaginiamo che cosa accadrà dopo, in un processo di continuo riaggiustamento. Questo è lo stesso procedimento che dovremmo utilizzare nella nostra vita, che richiede ridefinizioni continue dei nostri progetti e dei nostri obiettivi in relazione a ciò che ci accade e a come cambiamo.
Crescere nell’ascolto continuativo di storie diverse offre la possibilità di sviluppare competenze di scelta e di auto-orientamento vitali per il futuro, e può gettare le basi per formare persone che, oggi e domani, sceglieranno di leggere libri per aumentare le proprie chiavi di… “lettura” della realtà.
 
Scegliere è sempre una buona idea
Fare delle scelte, progettare il proprio futuro e tentare di mettere in opera delle azioni che lo rendano più vicino possibile ai nostri desideri (tentando di allontanare ciò che speriamo non accada), gestire ogni giornata del nostro quotidiano, con i suoi imprevisti e con le sue difficoltà, è un esercizio complesso: il compito più complesso al quale siamo chiamati e anche, probabilmente, il più affascinante.
Nella maggior parte dei casi, questo processo avviene in modo inconsapevole, con l’illusione, però, della consapevolezza: nelle nostre decisioni siamo, inconsapevolmente, soggetti ai significati e ai ruoli che le narrazioni per noi socialmente disponibili consentono. Se mi credo uno studente fallimentare difficilmente sceglierò una scuola secondaria ritenuta difficile, se penso che “i maschi non siano adatti ai lavori di cura” non penserò di dedicarmi a un’attività che mi attrae per timore che il significato della mia scelta sia equivocato.
 
Imparare ad agire
Scegliere è un modo per imprimere una direzione e un significato alla nostra vita attraverso l’azione. Spesso si dice che sono proprio le nostre decisioni a definirci, attraverso le nostre scelte, ci presentiamo agli altri e rispondiamo a noi stessi.
Allenarsi a scegliere in contesti protetti come l’immersione nelle storie, e attraverso la condivisione (socializzazione) con la classe, è una strategia efficace per costruire consapevolezza sui nostri e altrui funzionamenti, per creare una cultura delle scelte come identità, per realizzare pienamente, le diversità che ci rendono unici e che fanno essere ciascuno di noi una ricchezza indispensabile per la comunità.
 
Leggersi nel futuro…
Quando proponiamo una storia, specie se i protagonisti della storia mettono in scena i prossimi compiti di sviluppo che il gruppo con cui lavoriamo si troverà ad affrontare, in qualche modo stiamo immaginandoci in quella situazione, stiamo prefigurando le nostre azioni, gli scenari in cui si dipaneranno e immaginando le reazioni degli altri, stiamo ipotizzando gli ostacoli interni ed esterni che potremmo incontrare, stiamo, cioè, allenandoci al futuro.
Oggi, per la prima volta nella storia, le generazioni successive sono più povere delle precedenti, hanno meno sicurezze, non possono dunque attingere all’esperienza di vita precedenti come esempi e guide: l’accorciamento dei tempi e la velocizzazione dei processi di cambiamento fa sì che si riesca con difficoltà a tracciare traiettorie per il proprio futuro che abbiano ragionevoli gradi di certezza. Le nuove tecnologie accorciano distanze e tempi e dilatano l’esperienza individuale: ogni previsione è difficile.
Le storie ci collocano in un futuro possibile, in tanti futuri possibili, rendendoci capaci di navigare nell’incertezza esistenziale. In ogni storia, in qualche modo, si rispecchia un noi al futuro. Quale futuro? Lo scopriremo… leggendolo, e, quindi, vivendolo.
 


Letture e scelte

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