Come valutare? 

Sarà l’anno della (auto)valutazione?

Arrivano i nostri (valutatori)

A conclusione del primo quadrimestre si può fare un esame più sereno del nuovo sistema di valutazione introdotto nella scuola primaria con DL 22/2020, per sottolinearne alcuni aspetti peculiari. La norma fa una precisa scelta di campo, ossia quella di considerare la valutazione come un processo dinamico strettamente connesso alla sua funzione formativa. I livelli di apprendimento (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione) indicano una sorta di linea evolutiva di conseguimento degli obiettivi. &nbsp; Le quattro dimensioni del giudizio&nbsp;Ma c’è un altro aspetto che va rimarcato e che avvalora quanto stiamo dicendo: le Linee Guida allegate all’OM 172/2020 collegano i quattro livelli di apprendimento ad altrettante dimensioni che sono alla base della formulazione di un giudizio descrittivo. Queste quattro dimensioni costituiscono delle caratterizzazioni di ogni singolo allievo nel processo di apprendimento e si riferiscono a:1. livello di autonomia che l’alunno dimostra nel conseguimento dei vari obiettivi;2. alla sua capacità di apprendere in situazioni note o nuove;3. alla mobilitazione di risorse personali o all’utilizzo di risorse fornite dall’insegnante per apprendere;4. al livello di stabilità con il quale si manifesta un apprendimento.&nbsp;Una realtà dinamica e in continua evoluzione&nbsp;L’insieme di questi aspetti sembra rendere più complesso questo approccio alla valutazione rispetto al sistema dei voti decimali, come hanno lamentato non pochi docenti al momento dell’emanazione che regolamenta questo sistema di valutazione degli apprendimenti. C’è in tutto ciò un fondamento di verità, però non si considera che, a ben vedere, è l’atto valutativo in sé che presenta una sua intrinseca complessità in quanto è come voler fare una sorta di fermo immagine di una realtà (l’alunno) che per definizione è in continua evoluzione, soprattutto nella scuola primaria. Il giudizio descrittivo cerca di recuperare questi aspetti processuali, dando conto non solo dei livelli di apprendimento raggiunti ma anche delle condizioni in cui si sono sviluppati.&nbsp;La funzione formativa della valutazione&nbsp;Una delle caratteristiche di fondo di questo approccio è quella di ancorare la valutazione ad una conoscenza dinamica dell’alunno. Tale approccio esalta in modo più deciso “la preminente funzione formativa della valutazione, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo”, come affermano le Indicazioni Nazionali 2012.&nbsp;

A conclusione del primo quadrimestre si può fare un esame più sereno del nuovo sistema di valutazione introdotto nella scuola primaria con DL 22/2020, per sottolinearne alcuni aspetti peculiari. La norma fa una precisa scelta di campo, ossia quella di considerare la valutazione come un processo dinamico strettamente connesso alla sua funzione formativa. I livelli di apprendimento (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione) indicano una sorta di linea evolutiva di conseguimento degli obiettivi.


 


 Le quattro dimensioni del giudizio


 Ma c’è un altro aspetto che va rimarcato e che avvalora quanto stiamo dicendo: le Linee Guida a

A conclusione del primo quadrimestre si può fare un esame più sereno del nuovo sistema di valutazione introdotto nella scuola primaria con DL 22/2020, per sottolinearne alcuni aspetti peculiari. La norma fa una precisa scelta di campo, ossia quella di considerare la valutazione come un processo dinamico strettamente connesso alla sua funzione formativa. I livelli di apprendimento (avanzato, intermedio, base, in via di prima acquisizione) indicano una sorta di linea evolutiva di conseguimento degli obiettivi.  Le quattro dimensioni del giudizio Ma c’è un altro aspetto che va rimarcato e che avvalora quanto stiamo dicendo: le Linee Guida allegate all’OM 172/2020 collegano i quattro livelli di apprendimento ad altrettante dimensioni che sono alla base della formulazione di un giudizio descrittivo. Queste quattro dimensioni costituiscono delle caratterizzazioni di ogni singolo allievo nel processo di apprendimento e si riferiscono a:1. livello di autonomia che l’alunno dimostra nel conseguimento dei vari obiettivi;2. alla sua capacità di apprendere in situazioni note o nuove;3. alla mobilitazione di risorse personali o all’utilizzo di risorse fornite dall’insegnante per apprendere;4. al livello di stabilità con il quale si manifesta un apprendimento. Una realtà dinamica e in continua evoluzione L’insieme di questi aspetti sembra rendere più complesso questo approccio alla valutazione rispetto al sistema dei voti decimali, come hanno lamentato non pochi docenti al momento dell’emanazione che regolamenta questo sistema di valutazione degli apprendimenti. C’è in tutto ciò un fondamento di verità, però non si considera che, a ben vedere, è l’atto valutativo in sé che presenta una sua intrinseca complessità in quanto è come voler fare una sorta di fermo immagine di una realtà (l’alunno) che per definizione è in continua evoluzione, soprattutto nella scuola primaria. Il giudizio descrittivo cerca di recuperare questi aspetti processuali, dando conto non solo dei livelli di apprendimento raggiunti ma anche delle condizioni in cui si sono sviluppati. La funzione formativa della valutazione Una delle caratteristiche di fondo di questo approccio è quella di ancorare la valutazione ad una conoscenza dinamica dell’alunno. Tale approccio esalta in modo più deciso “la preminente funzione formativa della valutazione, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo”, come affermano le Indicazioni Nazionali 2012. 

FAQ 18. Si possono somministrare prove di valutazione diverse da quelle dei compagni (facilitate, semplificate, abbreviate...) nelle normali prove di verifica durante l'anno e nelle prove INVALSI? (ed. PLUS)

La valutazione come processo

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