La scuola è #partecipazione

La scuola è #uguaglianza

La scuola è #creatività

Manifesto "La scuola è... #essenziale"

In un suo testo del 1999, intitolato per l’appunto La testa ben fatta, Edgar Morin ricordava l’affermazione di Michel de Montaigne (1533-1592), l’autore dei celebri Essais, secondo cui&nbsp;«è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena».Montaigne e Morin volevano&nbsp;in questo modo sottolineare che l’obiettivo educativo fondamentale deve prescindere dalla quantità di informazioni fornite e rivolgersi alla formazione intellettiva generale. Nel 1892, nel suo testo sui geni, Galton scriveva:<blockquote>“Faccio fatica a sopportare l’ipotesi di tanto in tanto proposta, specialmente in storie scritte per insegnare ai bambini a essere buoni, che si nasce tutti fatti allo stesso modo e che le sole modalità per distinguersi sono la costanza e lo sforzo morale”.</blockquote>Galton obiettava che questa posizione, apparentemente democratica, misconosceva invece l’importanza di riconoscere e valorizzare le diversità. La scuola deve contribuire a questo scopo, rinunciando a creare alunni omologati che sono imbottiti di tante e uguali informazioni, sanno fare le stesse cose e allo stesso modo. La scuola è intelligenza perché favorisce la crescita cognitiva, perché valorizza le varie forme della mente, perché non blocca il libero sbocciare e manifestarsi dei talenti, perché lascia alla motivata autodeterminazione la possibilità di scegliere come usare la propria intelligenza, perché guida le abilità del bambino verso obiettivi fondamentali di conoscenza. La scuola è intelligenza perché i suoi protagonisti adulti, insegnanti e altre persone coinvolte, fanno un uso ottimale della loro intelligenza, riservando anche a se stessi le cure e gli stimoli che devono rivolgere ai loro alunni. La scuola è intelligenza perché anche chi ha responsabilità politiche e organizzative usa la propria intelligenza e le proprie conoscenze, piuttosto che cedere agli allettamenti del potere e del consenso guadagnato a poco prezzo. Riusciremo tutti a usare al meglio la nostra intelligenza e potenziarla al massimo grado?

In un suo testo del 1999, intitolato per l’appunto
 
 La testa ben fatta,
 
 Edgar Morin ricordava l’affermazione di Michel de Montaigne (1533-1592), l’autore dei celebri
 
 Essais
 
 , secondo cui «è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena».


 Montaigne e Morin volevano in questo modo sottolineare che l’obiettivo educativo fondamentale deve prescindere dalla quantità di informazioni fornite e rivolgersi alla formazione intellettiva generale.
 
 Nel 1892, nel suo testo sui geni, Galton scriveva:

<blockquote>
 
 “Faccio fatica a sopportare l’ipotesi di tanto in tanto proposta, specialmente in storie scritte per insegnare ai bambini a essere buoni, che si nasce tut
 
</blockquote>

In un suo testo del 1999, intitolato per l’appunto La testa ben fatta, Edgar Morin ricordava l’affermazione di Michel de Montaigne (1533-1592), l’autore dei celebri Essais, secondo cui «è meglio una testa ben fatta che una testa ben piena».Montaigne e Morin volevano in questo modo sottolineare che l’obiettivo educativo fondamentale deve prescindere dalla quantità di informazioni fornite e rivolgersi alla formazione intellettiva generale.Nel 1892, nel suo testo sui geni, Galton scriveva:“Faccio fatica a sopportare l’ipotesi di tanto in tanto proposta, specialmente in storie scritte per insegnare ai bambini a essere buoni, che si nasce tutti fatti allo stesso modo e che le sole modalità per distinguersi sono la costanza e lo sforzo morale”.Galton obiettava che questa posizione, apparentemente democratica, misconosceva invece l’importanza di riconoscere e valorizzare le diversità. La scuola deve contribuire a questo scopo, rinunciando a creare alunni omologati che sono imbottiti di tante e uguali informazioni, sanno fare le stesse cose e allo stesso modo. La scuola è intelligenza perché favorisce la crescita cognitiva, perché valorizza le varie forme della mente, perché non blocca il libero sbocciare e manifestarsi dei talenti, perché lascia alla motivata autodeterminazione la possibilità di scegliere come usare la propria intelligenza, perché guida le abilità del bambino verso obiettivi fondamentali di conoscenza. La scuola è intelligenza perché i suoi protagonisti adulti, insegnanti e altre persone coinvolte, fanno un uso ottimale della loro intelligenza, riservando anche a se stessi le cure e gli stimoli che devono rivolgere ai loro alunni. La scuola è intelligenza perché anche chi ha responsabilità politiche e organizzative usa la propria intelligenza e le proprie conoscenze, piuttosto che cedere agli allettamenti del potere e del consenso guadagnato a poco prezzo.Riusciremo tutti a usare al meglio la nostra intelligenza e potenziarla al massimo grado?

La scuola è #intelligenza

Dove trovi questo contenuto