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Il British Museum contiene pi&ugrave; di 100.000 reperti del mondo greco-romano tra i quali le statue e i fregi provenienti dal Partenone di Atene. Da tempo il governo greco chiede la restituzione dei marmi, ma fino ad ora il Museo ha respinto la richiesta rivendicando l&rsquo;acquisto e il possesso legittimo dei marmi. Solo recentemente sembra si sia manifestata la disponibilit&agrave; a discuterne.

Proponiamo agli alunni la scheda didattica allegata che, in modo semplificato, presenta la vicenda dei marmi e le posizioni del governo greco, del Museo e dell&rsquo;UNESCO. Chiarite quali sono le posizioni e gli argomenti, organizziamo l&rsquo;attivit&agrave; come fosse un dibattito alla ricerca di un potenziale accordo. Il dibattito pu&ograve; essere proposto in diverse forme, a seconda dell&rsquo;et&agrave; e degli alunni, come attivit&agrave; collettiva o a piccoli gruppi, come simulazione, role play o come riflessione guidata.

Da tutto il mondo fino a Londra

Il codice di Hamurrabi si trova al Louvre di Parigi, il busto di Nefertiti a Berlino, i musei di tutto il mondo vantano numerose e notevoli opere del Rinascimento italiano. I marmi del Partenone sono infatti solo uno dei tanti casi di importanti opere d&rsquo;arte e reperti archeologici lontani dai luoghi di origine.

Che dire allora della Stele di Rosetta, sempre al British Museum, ritrovata dai soldati napoleonici in Egitto e poi conquistata dagli inglesi che sconfissero le truppe francesi. Oppure, per venire a vicende italiane, di chi sono i cavalli di bronzo che sormontano la Basilica di San Marco? Portati a Parigi per essere collocati sull&rsquo;arco di trionfo di Napoleone, furono restituiti all&rsquo;Italia dopo il Congresso di Vienna, ma la loro storia viene da molto pi&ugrave; lontano, poich&eacute; a Venezia arrivarono come bottino di guerra con la conquista crociata di Costantinopoli.

E, sempre in Italia, come mai il pi&ugrave; importante museo dedicato all&rsquo;Egitto, dopo quello del Cairo, &egrave; proprio il Museo Egizio di Torino? Di queste e altre storie, e del loro utilizzo in attivit&agrave; didattiche interculturali, se ne parler&agrave; un&rsquo;altra volta.

I marmi del Partenone

Per l&rsquo;attivit&agrave; didattica, partiamo esplorando virtualmente il British Museum di Londra: <a href="https://www.britishmuseum.org/" target="_blank">www.britishmuseum.org</a> ​​​​​.

Troviamo <a href="https://www.britishmuseum.org/visit/family-visits/museum-explorer-trails" target="_blank">alcuni percorsi tematici</a> (Grecia, Egitto, Africa&hellip;) pensati per le famiglie con bambini e ragazzi. Allo stesso link troviamo la possibilit&agrave; di esplorare virtualmente le sale del museo alla ricerca degli oggetti illustrati nei percorsi tematici.

Il passo successivo pu&ograve; essere proprio quello di proporre domande come le seguenti:

<ul>
	<li>Di chi sono questi oggetti?</li>
	<li>Di chi erano prima di essere esposti negli spazi del museo?</li>
	<li>Come sono arrivati da tutto il mondo fino a Londra?</li>
</ul>

Presentiamo in seguito la storia e il viaggio di alcuni tra i pi&ugrave; famosi reperti ora in possesso del museo: i marmi del Partenone.

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Di chi sono gli oggetti esposti nei musei? Una domanda apparentemente semplice, la cui risposta &egrave; per&ograve; complessa e talvolta non definitiva. Partiamo da questo interrogativo e, attraverso l&rsquo;analisi di casi concreti, esploriamo un tema che intreccia diversi aspetti, sollecita il pensiero critico, richiama il senso di giustizia e spinge verso la ricerca di soluzioni. Un tema ampio, dunque, che ci permette di organizzare coinvolgenti attivit&agrave; di dibattito in classe e di attivare cos&igrave; quelle competenze interculturali che si esercitano nell&rsquo;ascoltare e comprendere le ragioni di altri e nel negoziare accordi tra parti distanti.

La proposta didattica presuppone alcune conoscenze di tipo storico e geografico ed &egrave; quindi rivolta ai pi&ugrave; grandi della scuola primaria e alle classi della scuola secondaria.

In tutti i grandi musei ci sono reperti archeologici e opere d&rsquo;arte che provengono da luoghi molto lontani. Sono oggetti arrivati al museo tramite acquisizione o donazione, talvolta anche come &ldquo;bottino di guerra&rdquo;, in particolare quando il museo &egrave; quello di un paese con un passato di conquiste coloniali.

Da tempo, e sempre con maggior forza, i paesi ex colonie chiedono la restituzione dei reperti rivendicandone la legittima propriet&agrave;. D&rsquo;altra parte, c&rsquo;&egrave; chi sottolinea come tali oggetti molte volte siano stati salvati da incuria e distruzione, restaurati e messi a disposizione di un vasto numero di studiosi e pubblico proprio portandoli via dal territorio di origine, da luoghi dove magari erano misconosciuti e in stato di degrado. Intorno a questo tema si sviluppa un confronto che coinvolge da anni studiosi, governi e organismi sovranazionali.

<a href="https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/tutta-la-storia-dei-marmi-del-partenone" target="_blank">Tutta la storia dei marmi del Partenone: dall&#39;asportazione inglese al dibattito odierno</a>: un articolo che ricostruisce la vicenda dei marmi del Partenone (per i docenti).

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