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Intelligenza artificiale alla primaria: si può? E come fare? Daniele Barca, dirigente scolastico dell’IC3 Modena, in una puntata del podcast "Scuola Contemporanea" che conduce per Giunti Scuola, lo ha chiesto a Pietro Monari, fisico, ex docente, progettista educativo STEM, specializzato proprio in AI.

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Daniele Barca: "Pietro Monari è con noi perché è un fisico, ha fatto l'insegnante, ha lavorato nelle superiori, però fa tanta formazione sulla primaria e ha sviluppato anche tanti progetti sull'intelligenza artificiale. È un grande tema, tenendo presente anche che il Garante della Privacy ha detto che non dobbiamo cedere l'identità degli studenti, figurarsi dei bambini dai 6 ai 10 anni. Però questa realtà è sempre più presente, anche nei nostri cellulari, in WhatsApp ad esempio. Un bambino alla Prima Comunione oggi riceve spesso in regalo lo smartphone. E allora, ecco la prima domanda: perché un docente di scuola primaria, dovrebbe interessarsi dell'intelligenza artificiale a scuola?”.

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Pietro Monari: "Il primo punto è quello che hai toccato, ovvero l'integrazione dell'intelligenza artificiale nella nostra vita quotidiana, e di ognuno di noi, grandi e piccini. E questo tema della pervasività è da considerare connesso alla semplicità d'uso. Prima parlavi di dell'intelligenza artificiale recentemente inserita all'interno di WhatsApp. C'è anche, per esempio, il tema della modalità vocale: ultimamente noi mandiamo più vocali rispetto a messaggi di testo.

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Le ultime versioni della modalità vocale di ChatGPT, Gemini e altre, in realtà sono molto performanti e quindi i nostri bambini e bambine interagiscono in un modo molto semplice, molto diretto con sistemi di intelligenza artificiale anche solo attraverso la parola. E a questo proposito sono rimasto molto colpito da un episodio: eravamo a casa di amici che avevano Alexa e mio figlio di tre anni aveva capito che bastava dire "Alexa, riproduci …" con il titolo del brano musicale e Alexa avrebbe eseguito l'ordine; lui provava, ma essendo piccolino aveva un difetto di pronuncia, non riusciva a farla partire e si arrabbiava. Ecco, è talmente semplice utilizzare questi sistemi con il linguaggio, con la voce, che in un qualche modo il gradino di accesso è molto basso, quindi i bambini e le bambine sicuramente la utilizzeranno. Poi c'è tutto il tema del fascino: non sai perché funziona, però in un qualche modo è una percezione magica della tecnologia, Questa "smartness" e semplicità di utilizzo diventa effettivamente un ingaggio emotivo, se così possiamo chiamarlo”.

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Barca: "Questa rubrica è seguita soprattutto da insegnanti del primo ciclo, magari ci ascoltano in macchina, poi arrivano a scuola alle 8:00, entrano in classe e… ci racconti qualcosa che l’insegnante potrebbe fare subito?”

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Monari: "Un esperimento velocissimo, semplicissimo, che funziona sempre è Quickdraw. È un'applicazione web realizzata da Google, completamente gratuita, online.

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Il sistema ti chiede di disegnare alcuni oggetti e mentre tu fai un tratto dopo tratto, tenta di indovinare cosa stai disegnando. Ti chiede di disegnare, per esempio, una paperella e poi, mentre la disegni, prova a indovinare con il sistema di intelligenza artificiale cosa stai disegnando. E per capire cosa è successo bisogna guardare al termine della sessione di disegno, vedere effettivamente come il sistema ha fatto a riconoscere o no i disegni che noi abbiamo realizzato. È molto coinvolgente, si può fare su tablet, su LIM, su un computer”.

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Barca: "In questa rubrica che si chiama Scuola Contemporanea ci doni una parola di futuro?

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Monari: "Ho pensato tanto a questa parola e ho scelto pace. Nel significato dell'unione che, ovvero, anche la sfida attuale di doverci impegnare tutte e tutti nell'utilizzo delle delle tecnologie, soprattutto dell'intelligenza artificiale, a favore dell'inclusione, del dialogo. Quando penso, diciamo, negli ultimi anni di lavoro su Lucy, ecco, e su proprio i temi di formazione dell'intelligenza artificiale come disciplina ma anche come strumento eh per aumentare la nostra dimensione di lavoro, ehm, una frase che mi risuona sempre in testa è una scuola di tutti e di ciascuno. Ecco, io spero proprio che la pace che noi possiamo portare all'interno delle nostre organizzazioni possa creare veramente un livello di connessione tra noi e di unione”.

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RISORSE PODCAST

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• https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/policies/regulatory-framework-ai

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• https://quickdraw.withgoogle.com/

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La domanda che non ti ho fatto: IA a scuola si può?

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Daniele Barca incontra Pietro Monari (Progettista educativo esperto di intelligenza artificiale)

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Ascolta la puntata completa

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Intelligenza artificiale alla primaria: si può fare?