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Il tempo fra le pagine: libri e silent book per bambine e bambini
Per introdurre il concetto di sequenza temporale e ciclicità del tempo, rinforzare le competenze sul piano logico... E per affrontare insieme il passaggio alla scuola primaria

Per introdurre il concetto di sequenza temporale e rinforzare le competenze sul piano logico si possono proporre le illustrazioni di due silent book adatti anche ai più piccoli. Con il libro Prima dopo di A. Ramstein e M. Arengui, edizioni Ippocampo, il bambino può osservare gli effetti del tempo sugli oggetti e su elementi naturali. Confrontando due immagini giochiamo ad indovinare cosa o chi è intervenuto a produrre il cambiamento e facciamo associazioni di causa-effetto.
Per approcciarci alla ciclicità del tempo cominciamo con l’ osservare e registrare i segni che nella natura indicano il variare delle stagioni. Come stimolo possiamo proporre Il cappello, di Paolo Ventura, edizioni Topipittori: la storia di un pupazzo di neve che gradualmente si scioglie lasciando che le sue parti vengano usate da altri esseri viventi per scopi nobili.
La posizione del pupazzo nelle pagine resta invariata e ciò aiuta a dare un senso di continuità, nonostante le trasformazioni che gli agenti atmosferici e il passaggio di uomini e animali portano alla sua immagine. Come con tutti i silent-book, il linguaggio della narrazione può essere modulato su livelli crescenti di complessità in base alle competenze di chi lo ascolta, lasciando spazio alla possibilità di costruire testi personalizzati. Ai bambini più piccoli offriamo tutti gli elementi che compongono il pupazzo (rami, noci, carota, sciarpa, bottoni, cappello e magari anche ghiaccio) da osservare, manipolare e denominare. Con i più grandi ricreiamo le immagini del libro, con vari materiali, partendo dal pupazzo di neve con tutte le sue parti fino a quello completamente sciolto. Ricostruiamo poi la sequenza delle pagine dall’inizio alla fine della storia per stimolare la capacità di disporre in ordine spazio-temporale gli eventi.
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Un tempo imprevisto
Nel libro Non mi aspettavo, di A. Mozzillo e F. Faccia, edizioni Terre di mezzo, il tempo è invece foriero di emozioni inattese. Con illustrazioni che ritraggono spaccati di vita in ambienti e paesi diversi, l’albo ci induce a riflettere su quello che, nello scorrere del tempo, non si può calcolare ossia l’imprevisto. Un testo semplice, in rima, per ricordarci che, quando meno ce lo aspettiamo, possono accadere piccoli e grandi eventi che cambiano il “colore” delle nostre giornate.
Questo invito a osservare e an essere aperti ad accogliere le novità può essere occasione per far nascere conversazioni con domande-stimolo come: “cosa mi è successo di nuovo oggi/ieri?” “cosa ha reso unica la mia giornata?”.
I racconti e gli scambi autobiografici che ne nascono si prestano non solo a interventi metalinguistici, per stimolare l’uso dei tempi verbali e la costruzione di frasi sempre più articolate, ma anche a parlare di stati d’animo, piacevoli e spiacevoli, proprio come gli eventi della vita.
Il tempo di lasciarci: ultimo anno di scuola
Per i bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, riflettere sul tempo che passa può rendere meno imprevedibile ed emotivamente più sereno il passaggio alla scuola primaria. Per affrontare insieme questo cambiamento, che ci permette anche di avvicinarci alla comprensione dell’irreversibilità del tempo, possiamo utilizzare delle fotografie.
Paragonare, infatti, immagini scattate durante l’ambientamento con fotografie recenti, permette di rievocare ciò che è passato e non tornerà e di fantasticare sul futuro con i timori e gli interrogativi che può generare.
Per rispondere a questi ultimi proponiamo il bel testo Che cos’è la scuola? di L. Tortolini e M. Somà, edizioni Terre di mezzo, che descrive il contesto scolastico come luogo in cui imparare, sognare e dove tessere relazioni positive: insomma una Scuola come ci auguriamo possa sempre essere!
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