La mamma, su Skype

Scuola-famiglia: quale alleanza?

Tempo di adozioni. Con gli occhi dei bambini

La scatola delle curiosità

Nelle loro esplorazioni i bambini hanno l’abitudine di raccogliere e collezionare reperti di ogni tipo. Esplorare con loro la natura permette anche a noi adulti di imparare moltissime cose attraverso le loro domande e le loro osservazioni. I bambini hanno bisogno di conoscere le cose da vicino, di dare loro un nome, perché il rapporto che instaurano con la natura è un rapporto emotivo e non solo conoscitivo. Per questo motivo la tua bambina non riesce a separarsi dagli oggetti che trova, non è facile lasciare una relazione che incuriosisce e stimola. Non è importante conoscere il nome corretto di ciò che si trova, potete anche inventarlo, ma è importante dare un nome alla scoperta, al momento, alle emozioni e alle sensazioni fisiche che ne derivano. Ci sarà tempo per la classificazione scientifica. Potete invece creare insieme “la scatola dei reperti” il cui contenuto può essere esplorato in momenti successivi, magari cercando anche maggiori informazioni quando nelle giornate piovose non è possibile uscire.

Mio figlio mi fa impazzire quando passa le ore a guardare camminare le formiche o un insetto morto o anche semplicemente quando si incanta a guardare le foglie che cadono. Io vorrei passeggiare e lui si ferma in continuazione… Marco, Perugia

Nelle loro esplorazioni i bambini hanno l’abitudine di raccogliere e collezionare reperti di ogni tipo. Esplorare con loro la natura permette anche a noi adulti di imparare moltissime cose attraverso le loro d

Nelle loro esplorazioni i bambini hanno l’abitudine di raccogliere e collezionare reperti di ogni tipo. Esplorare con loro la natura permette anche a noi adulti di imparare moltissime cose attraverso le loro domande e le loro osservazioni. I bambini hanno bisogno di conoscere le cose da vicino, di dare loro un nome, perché il rapporto che instaurano con la natura è un rapporto emotivo e non solo conoscitivo. Per questo motivo la tua bambina non riesce a separarsi dagli oggetti che trova, non è facile lasciare una relazione che incuriosisce e stimola. Non è importante conoscere il nome corretto di ciò che si trova, potete anche inventarlo, ma è importante dare un nome alla scoperta, al momento, alle emozioni e alle sensazioni fisiche che ne derivano. Ci sarà tempo per la classificazione scientifica. Potete invece creare insieme “la scatola dei reperti” il cui contenuto può essere esplorato in momenti successivi, magari cercando anche maggiori informazioni quando nelle giornate piovose non è possibile uscire.

Per un ascolto autentico

Quando andiamo a fare una passeggiata mia figlia raccoglie di tutto: sassi, bastoni, foglie, fiori… insomma tutto ciò che la incuriosisce e vuole portare tutto a casa. Cerco di convincerla che non si può e che le cose vanno lasciate dove si trovano, ma ciò causa pianti interminabili. Poi mi chiede il nome di tutte le piante o erbe e io mi trovo decisamente in difficoltà nel poter rispondere. Giuditta, Monza

Quando andiamo a fare una passeggiata mia figlia raccoglie di tutto: sassi, bastoni, foglie, fiori… insomma tutto ciò che la incuriosisce e vuole portare tutto a casa. Cerco di convincerla che non si può e che le cose vanno lasciate dove si trovano, ma ciò causa pianti interminabili. Poi mi chiede il nome di tutte le piante o erbe e io mi trovo decisamente in difficoltà nel poter rispondere. Giuditta, Monza

Sono proprio i tempi diversi del bambino che possono permetterci di ritrovare la bellezza di conoscere le cose da vicino, cose a cui noi adulti non prestiamo più attenzione. Lo sguardo del bambino va il più possibile vicino alle cose per conoscerle e godere della loro bellezza. Un animale privo di vita può essere un’occasione per ascoltare i pensieri e le riflessioni del bambino, per rispondere alle sue domande e far sentire la nostra presenza. Le nozioni sulla natura si imparano grazie alla propria esperienza e la pazienza, la curiosità e la perseveranza che dimostra tuo figlio, è uno splendido esempio di come proprio i bambini ci possono aiutare a vivere con una piena presenza l’esperienza del momento. I bambini ci insegnano l’ascolto autentico della natura abbandonandosi alle sensazioni che un fiore, un albero o un panorama ci possono regalare. L’opposto di quello che viene richiesto dal mondo tecnologico che ci chiede di fare le cose velocemente, di farne tante e bene e senza renderci conto per bene di ciò che facciamo.

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

Famiglie e nido: i dubbi dei genitori

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