La mamma, su Skype

Scuola-famiglia: quale alleanza?

Tempo di adozioni. Con gli occhi dei bambini

L’IMPORTANZA DEL GIOCO LIBERO I bambini spesso utilizzano poco il gioco libero, anzi non vengono create occasioni frequenti per poterlo permettere e organizzare. Non è un caso che nel testo delle Indicazioni Nazionali, a proposito della finalità della competenza, al primo posto viene collocata l’attività del giocare. Una quindicina di anni fa probabilmente non sarebbe venuto in mente al legislatore di sottolineare la necessità dell’acquisizione di tale competenza, era scontata. LE OCCASIONI DI MOVIMENTO Ciò di cui intendo però qui segnalare l’assenza è l’utilizzo del corpo in generale e dell’allenamento del movimento in tutte le sue variabili, legate agli schemi motori dinamici più elementari. Mi riferisco per esempio al: • camminare spediti (fino a che età i genitori trasportano i bambini con il passeggino?); • correre (quante volte li portano in spazi aperti dove poter correre a perdifiato?); • saltellare in avanti e indietro (certamente in appartamento darebbero fastidio a chi abita di sotto); • arrampicarsi sugli alberi (troppo timore che si facciano male); • fare capriole sull’erba (e se si sporcano?). LA GESTIONE DEL CORPO Gli insegnanti si lamentano che alle attività riguardanti “Il corpo e il movimento” i bambini o si scatenano (senza il controllo del corpo) oppure si dimostrano impacciati. Si contrappone poi l’era digitale attuale (in cui si esercita molto solo il pollice per la funzione touch) all’era precedente, in cui il movimento-prestazione anche semplice era curato. E che dire dell’allarme lanciato dal professor Benedetto Vertecchi che, rispetto alla manifestazione critica della scrittura in corsivo, prende nota delle crescenti difficoltà dei bambini. Egli si chiede: “Che cosa si perde in fatto di autonomia, di memoria, di coordinamento percettivo-motorio, di manualità fine, di capacità verbale, sostituendo le pratiche di scrittura manuale con quelle consentite dall’uso di tecnologie digitali?”.

Spesso basterebbero una pozzanghera ed un paio di stivaletti...

Spesso basterebbero una pozzanghera ed un paio di stivaletti...

L’IMPORTANZA DEL GIOCO LIBERO
 


 I bambini spesso utilizzano poco il gioco libero, anzi non vengono create occasioni frequenti per poterlo permettere e organizzare. Non è un caso che nel testo delle Indicazioni Nazionali, a proposito della finalità della competenza, al primo posto viene collocata l’attività del giocare. Una quindicina di anni fa probabilmente non sarebbe venuto in mente al legislatore di sottolineare la necessità dell’acquisizione di tale competenza, era scontata.
 


 


 LE OCCASIONI DI MOVIMENTO
 


 Ciò di cui intendo però qui segnalare l’assenza è l’utilizzo del corpo in

L’IMPORTANZA DEL GIOCO LIBERO I bambini spesso utilizzano poco il gioco libero, anzi non vengono create occasioni frequenti per poterlo permettere e organizzare. Non è un caso che nel testo delle Indicazioni Nazionali, a proposito della finalità della competenza, al primo posto viene collocata l’attività del giocare. Una quindicina di anni fa probabilmente non sarebbe venuto in mente al legislatore di sottolineare la necessità dell’acquisizione di tale competenza, era scontata. LE OCCASIONI DI MOVIMENTO Ciò di cui intendo però qui segnalare l’assenza è l’utilizzo del corpo in generale e dell’allenamento del movimento in tutte le sue variabili, legate agli schemi motori dinamici più elementari. Mi riferisco per esempio al: • camminare spediti (fino a che età i genitori trasportano i bambini con il passeggino?); • correre (quante volte li portano in spazi aperti dove poter correre a perdifiato?); • saltellare in avanti e indietro (certamente in appartamento darebbero fastidio a chi abita di sotto);• arrampicarsi sugli alberi (troppo timore che si facciano male); • fare capriole sull’erba (e se si sporcano?). LA GESTIONE DEL CORPO Gli insegnanti si lamentano che alle attività riguardanti “Il corpo e il movimento” i bambini o si scatenano (senza il controllo del corpo) oppure si dimostrano impacciati. Si contrappone poi l’era digitale attuale (in cui si esercita molto solo il pollice per la funzione touch) all’era precedente, in cui il movimento-prestazione anche semplice era curato. E che dire dell’allarme lanciato dal professor Benedetto Vertecchi che, rispetto alla manifestazione critica della scrittura in corsivo, prende nota delle crescenti difficoltà dei bambini. Egli si chiede: “Che cosa si perde in fatto di autonomia, di memoria, di coordinamento percettivo-motorio, di manualità fine, di capacità verbale, sostituendo le pratiche di scrittura manuale con quelle consentite dall’uso di tecnologie digitali?”.

FAQ 15. La famiglia può chiedere di tenere nascosto il disturbo e applicare solo forme di tutela che non siano visibili o riconoscibili come tali dai compagni? (ed. PLUS)

Valorizzare il corpo

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