L'anniversario dei 150 anni dall'Unità: materiali utili

Cicale, formiche e Costituzione

Scuola e terremoti

A scuola di rispetto

Ogni disciplina rimanda a strumenti di pensiero che fanno dell’ambiente scolastico un luogo privilegiato per maturare saldamente conoscenze, abilità e competenze essenziali per interpretare il mondo circostante e partecipare alla vita sociale. Alla luce di varie forme di alfabetizzazione indispensabili per orientarsi nella complessità dell’ambiente in cui viviamo, crediamo tuttavia che, ai fini di una significativa educazione alla cittadinanza, la Storia offra spunti efficaci e inediti per scoprire tematiche universali affrontate nel tempo da uomini di culture diverse: risposte differenti date a quesiti esistenziali e sociali comuni, domande ‘intriganti’ a cui offrire risposte plurime. Con queste premesse, abbiamo sviluppato un percorso proposto ad una classe quarta di scuola primaria. Un'attività: “I fili del tempo”&nbsp;Prima di iniziare l’esperienza, è stato importante ricordare ai bambini che cos’è un quadro di civiltà. Si definisce Quadro di Civiltà “la descrizione dei tratti caratterizzanti la vita collettiva di gruppi umani in un ambiente e in un periodo ben delimitati” (Mattozzi, 2007).&nbsp;La prima attività proposta agli alunni è stata quindi quella di ragionare sulle caratteristiche della società contemporanea. Durante una discussione a grande gruppo, è stato chiesto loro di elencare elementi e caratteristiche della vita quotidiana e della società, in modo da estrapolare possibili ‘indicatori di civiltà' quali: il tempo; il luogo; l’ambiente; l’alimentazione; l’organizzazione sociale; il governo; la religione; le abitazioni; le attività economiche e molti altri che contraddistinguono trasversalmente la nostra vita come quella di altri popoli.&nbsp; Fase 1: il quadro della civiltà occidentale contemporanea&nbsp; Durante il primo incontro, durato un paio di ore, abbiamo disposto i bambini in cerchio e abbiamo collocato al centro un cartellone bianco. Insieme, abbiamo analizzato tutti gli indicatori di civiltà identificati e abbiamo poi invitato i bambini ad esporre le caratteristiche che questi assumono nella società contemporanea, in base alla loro esperienza diretta.&nbsp;Ad esempio, analizzando l’indicatore ‘Alimentazione' abbiamo sollecitato una discussione guidata.&nbsp; Esempio di domande stimolo per la discussione: Che cosa mangiamo oggi? Come cuciniamo? Da dove vengono i nostri cibi? Quali sono oggi i problemi connessi all’alimentazione? Chi soffre, nel mondo attuale, per carenza di cibo?&nbsp;Abbiamo poi formato delle coppie di lavoro e ad ognuna è stato assegnato un indicatore. Come compito, abbiamo chiesto a ciascuna coppia di scrivere una breve descrizione relativa al proprio indicatore, contestualizzandolo nella società italiana contemporanea. Ogni coppia ha anche riportato un paio di immagini per illustrare quanto scritto.&nbsp; In seguito abbiamo suddiviso il grande cartellone in specifiche aree tematiche legate a quanto sopra descritto, in modo che ciascuna coppia di bambini avesse un proprio spazio sul quale riportare le riflessioni. Durante la lezione successiva, i bambini hanno autonomamente completato il cartellone. Abbiamo così ottenuto il Quadro della civiltà occidentale contemporanea, fatto di elementi, simboli e figure significative diverse.&nbsp; Fase 2: realizziamo i quadri delle civiltà antiche&nbsp;Utilizzando gli stessi indicatori individuati per la società contemporanea abbiamo iniziato lo studio delle civiltà antiche del Mediterraneo: sumera, babilonese, assira, ittita, egizia e fenicia. Terminato lo studio di ciascuna civiltà, i bambini hanno completato la relativa “mappa concettuale” messa a disposizione dal sussidiario. Abbiamo così progressivamente ottenuto, in modo parallelo, i quadri di civiltà relativi ai diversi popoli studiati. Abbiamo poi raccolto le mappe concettuali realizzate e le abbiamo appese circolarmente intorno al grande cartellone del quadro di civiltà contemporaneo, per favorire la successiva opera di confronto fra elementi storici del presente e del passato. <img filer_id="233566" src="/d/filer/sharing/1621498998/233566/" title="" align="" thumb_option="" original_image="false" width="" height="">&nbsp; Fase 3: confrontiamo i nostri quadri utilizzando un artefatto cognitivo&nbsp;Durante la lezione successiva, ci siamo riuniti con i bambini a semicerchio di fronte al cartellone e a ciascuno sono state consegnate due matasse di filo di lana: una rossa e l’altra nera. Quindi, abbiamo avviato una discussione a grande gruppo, cercando di richiamare i vari argomenti studiati. Abbiamo invitato i bambini a osservare attentamente il cartellone e le diverse mappe, cercando di individuare somiglianze e differenze tra le caratteristiche delle diverse civiltà considerate, in particolare tra le civiltà antiche e la società contemporanea. Quasi tutti i bambini hanno saputo proporre un confronto, argomentandolo.&nbsp;Una volta individuate sulla parete le due caratteristiche da confrontare, il bambino le ha collegate tra loro con il filo di lana rosso se vi era somiglianza (es: alcuni alimenti antichi vengono consumati ancora oggi; il grattacielo denominato ‘Bosco Verticale’ a Milano assomiglia ai giardini pensili di Babilonia), oppure attraverso il filo di lana nero, se vi era differenza (es: la condizione delle donne oggi e in passato era molto diversa; la monarchia egizia differisce dalla nostra Repubblica italiana).&nbsp; Al termine della lezione, la parete si presentava come nella figura iniziale: ricca di collegamenti mentali resi visibili dai fili di lana, che in questa esperienza hanno svolto la funzione di artefatti cognitivi, ovvero hanno rappresentato visivamente e materialmente i pensieri dei bambini.&nbsp; Fase 4: stesura di un testo descrittivo di carattere storico&nbsp;Durante una successiva lezione, abbiamo proposto ai bambini di riprendere i confronti sviluppati e raccolti precedentemente per scrivere un breve ed elementare testo descrittivo a partire da questi. Durante questa attività, abbiamo potuto verificare quanto la scelta del filo di lana come artefatto cognitivo abbia consentito a tutti i bambini di ripercorrere i ragionamenti fatti anche a livello motorio, scorrendo con la mano da un concetto all’altro lungo il filo. Questa attività ci ha permesso inoltre di ripassare alcuni concetti emersi durante l’attività dei fili e, soprattutto, di verbalizzare i pensieri degli alunni, traducendoli ‘a voce alta’ e producendo così, al pari dei veri storici, brevi e semplici testi descrittivi per comunicare le scoperte fatte.&nbsp;Concludendo, possiamo dire che questa attività ha permesso di integrare lo studio delle civiltà antiche con le questioni sollevate dal presente, sollecitando e sviluppando nei bambini competenze trasversali quali quelle del confronto e della valutazione, evidenziate nelle Indicazioni Nazionali (2012). I bambini, infatti, hanno potuto rendersi conto di quante continuità e discontinuità ci siano fra il presente e il passato esercitando abilità di analisi, sintesi e generalizzazione.&nbsp; Hanno compreso che alcune invenzioni molto antiche, come i mattoni e la moneta, vengono utilizzate ancora oggi; che altre sono state progressivamente trasformate e meccanizzate nel corso dei secoli, per rendere più produttivo ed efficiente il lavoro, come nel caso dell’aratro, inizialmente spinto manualmente dall’uomo e poi trainato dal trattore. Anche nelle differenze rilevate, i bambini sono stati in grado di sviluppare un iniziale ed elementare concetto di ‘alternativa di vita possibile’ (Bevilacqua, 2007), riconoscendo che, in passato, il rapporto tra uomo e ambiente permetteva, senza che fossero antitetiche, sia la costruzione di grandi città, sia il rispetto delle caratteristiche del territorio; in altri casi hanno potuto ragionare sui profondi cambiamenti che sono avvenuti nel corso della Storia, come l’evoluzione della condizione delle donne.&nbsp; Espansione dell’attività: dai fili storici all’Articolo 1 della Costituzione italiana&nbsp;L’attività sopra documentata si presta a varie espansioni didattiche ed apre a ulteriori scenari per l’educazione civica, per esempio lo studio dell’Articolo 1 della Costituzione italiana.&nbsp; Se, infatti, il quadro di civiltà altro non è che la carta d’identità di un gruppo di persone che si riconoscono come popolo, possiamo dire che l’Articolo 1 della Costituzione contenga la presentazione di cosa sia, nei tratti essenziali, lo Stato italiano.&nbsp;Abbiamo perciò deciso di concludere questo percorso, scrivendo integralmente sulla LIM l’Articolo 1, così come enunciato dalla Costituzione, e di leggerlo attentamente con i nostri alunni, analizzando le caratteristiche del quadro di civiltà contemporanea che si nasconde dietro quelle parole. Abbiamo poi riportato sulla lavagna le riflessioni dei bambini, le domande e le questioni aperte. In questo caso, raccomandiamo ai docenti di non preoccuparsi se queste porteranno a interrogativi ai quali nemmeno noi adulti sappiamo rispondere in modo esauriente, ma di considerare questi quesiti imprevisti come occasioni di ricerca insieme ai bambini.&nbsp; Ecco alcuni spunti di possibile conversazione, partendo dalle parole fedeli dell’Articolo considerato, a cui seguono domande mirate riportate in corsivo:&nbsp;L'Italia è una Repubblica Democratica: cos’è una Repubblica? Perché si definisce democratica? Quali altri Stati che conosciamo sono una Repubblica? Che differenza c’è tra un governo repubblicano e quello che faceva capo al Faraone? Perché gli italiani hanno scelto di essere una Repubblica? Cosa c’era prima? Chi sono le persone importanti della Repubblica?&nbsp;Fondata sul lavoro: che cosa significa “fondata”? Perché il lavoro è una base che unisce gli uomini? Sai in cosa consiste il lavoro dei tuoi genitori? I tuoi nonni svolgevano un lavoro più o meno duro di quelli della contemporaneità? (In questa sede si può proporre ai bambini di fare un’intervista ai genitori ed eventualmente ai nonni sul lavoro che svolgono). Sai cosa significa il termine ‘disoccupato’? Perché questa condizione è molto difficile e dolorosa? In quali altre parti del mondo i bambini, anche piccoli, lavorano? Cfr. Colombo, G. (2020).&nbsp;La sovranità appartiene al Popolo: che cos’è la sovranità? Chi aveva la sovranità in Egitto/Mesopotamia? Cosa/chi è il popolo e chi ne fa parte? Chi non appartiene al popolo? I bambini fanno parte del popolo?&nbsp; Che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione: siccome il popolo è troppo numeroso per prendere decisioni dirette, sai chi lo rappresenta? Come fa il popolo a esprimere le proprie idee e a compiere delle scelte? Che cos’è la Costituzione? Quale Costituzione si potrebbe scrivere per la vostra classe? Quali sono alcuni articoli che non potrebbero assolutamente mancare? Chi potrebbe garantire, in classe, il rispetto di questo documento sottoscritto da tutti?&nbsp;

Bevilacqua, P. (2007). L’utilità della storia. Il passato e gli altri mondi possibili. Roma: Donzelli Editore.&nbsp; Colombo, G. (2020). Anche per giocare servono le regole. Come diventare cittadini. Chiarelettere.&nbsp; Mattozzi, I. (2007). Un sapere storico universale è possibile nella scuola primaria? L’insegnamento della storia con i “quadri di civiltà” in “I quaderni di Clio ’92”, n. 7, febbraio 2007.

Educazione civica, una proposta a partire dalla storia e dai Quadri di Civiltà