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Didattica inclusiva con le fiabe

L’uso della fiaba a scuola, oltre a permettere una sinergia fra didattica generale e personalizzata, può favorire l’integrazione dei ragazzi con Bisogni Educativi Speciali.

di Francesca Zanon19 aprile 20211 minuto di lettura
Didattica inclusiva con le fiabe | Giunti Scuola


Con la collaborazione di Giulia Battistella e Francesca Provenzano (IC Spilimbergo) 

Spesso a scuola si leggono fiabe senza prendere consapevolezza che sono un ottimo strumento sia cognitivo che etico-sociale, che arrivano a tutti e sono per tutti. 

L’aspetto cognitivo del bambino è sviluppato attraverso l’arricchimento della conoscenza, l’ampliamento degli orizzonti intellettuali e culturali, l’esercizio di pensiero, stimolando la formazione di idee, sollecitando le facoltà logiche, affinando lo spirito critico e l’autonomia di giudizio e potenziando le capacità linguistiche ed espressive. 

L’aspetto affettivo è potenziato grazie al fatto che le fiabe sviluppano e risvegliano emozioni e sentimenti, arricchiscono la fantasia e sollecitano l’immaginazione. 

L’aspetto etico-valoriale è impreziosito dall’attivazione di processi di identificazione essenziali per l’interiorizzazione di modelli, norme e valori nonché per l’acquisizione di adeguate norme comportamentali. 

L’uso delle fiabe dunque riporta a un apprendimento attivo, in grado di stimolare il senso critico e di aprire la mente all’accoglienza di tutte le discipline. L’uso della fiaba a scuola, oltre a permettere una sinergia fra didattica generale e personalizzata, può favorire l’integrazione dei ragazzi con Bisogni Educativi Speciali. 

Una proposta operativa  

Per monitorare gli effetti anche sugli aspetti cognitivi e sociali si utilizza una didattica che associa la metodologia dell’EAS (Episodi di apprendimento situato) (Rivoltella, 2013) a quella dell’AI (apprendimento intervallato) (Kelley, 2012), applicata allo studio delle diverse favole. Si progetta un’unità di apprendimento e, all’interno di ogni unità, ciascuna lezione viene suddivisa nei tre moduli operativi (preparatorio, operativo ristrutturativa) e due attività intervallate. È importante, anche sottolineare che l’inclusione trova in questa modalità un luogo di esplicitazione sia attraverso l’esperienza del montaggio di oggetti culturali (Rivoltella, 2013), sia valorizzando lo sviluppo di narrazioni con le quali i bambini possono rappresentare la propria identità. 



Con la collaborazione di Giulia Battistella e Francesca Provenzano (IC Spilimbergo) 

A cura di GIUNTI EDU

Scuola primaria