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Promuoviamo la conoscenza e il racconto di sé attraverso l’ascolto dei bambini

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IL BISOGNO DI CURA
 


 Quando una bambina o un bambino nascono, entrano nell’abbraccio di qualcuno (Luigina Mortari), ogni esistenza viene al mondo con il bisogno di svolgersi nella cura di chi si rende disponibile e attento verso la vita altrui. Cura e attenzione sono pratiche che generano risposte per i bisogni espressi dall’altro a favore della sua autenticità. “Noi abbiamo sempre bisogno di qualcosa che solo l’altro ci può dare” (Luigina Mortari).


 


 SCOPRIRE L’ALTRO
 


 L’attenzione è anche qualcosa di più di una abilità mentale: quando è interessata a un’altra person

IL BISOGNO DI CURA Quando una bambina o un bambino nascono, entrano nell’abbraccio di qualcuno (Luigina Mortari), ogni esistenza viene al mondo con il bisogno di svolgersi nella cura di chi si rende disponibile e attento verso la vita altrui. Cura e attenzione sono pratiche che generano risposte per i bisogni espressi dall’altro a favore della sua autenticità. “Noi abbiamo sempre bisogno di qualcosa che solo l’altro ci può dare” (Luigina Mortari).SCOPRIRE L’ALTRO L’attenzione è anche qualcosa di più di una abilità mentale: quando è interessata a un’altra persona, diventa uno sguardo che si dà il compito di scoprire l’altro per dargli la possibilità di conoscere sé stesso e di farsi conoscere. C’è attenzione e attenzione: • quella che chiede e quella che dà; • quella che giudica e quella che rispetta. “Dovresti essere più attento” oppure “Stai attento” sono frasi che giudicano, che fanno richieste, che possono mettere il bambino ancora più in difficoltà di quanto non sia già. L’attenzione rispettosa e appassionata verso i bambini, insieme alla comprensione del loro comportamento dovrebbe essere una pratica che caratterizza la professionalità delle insegnanti.

IL BISOGNO DI CURA Quando una bambina o un bambino nascono, entrano nell’abbraccio di qualcuno (Luigina Mortari), ogni esistenza viene al mondo con il bisogno di svolgersi nella cura di chi si rende disponibile e attento verso la vita altrui. Cura e attenzione sono pratiche che generano risposte per i bisogni espressi dall’altro a favore della sua autenticità. “Noi abbiamo sempre bisogno di qualcosa che solo l’altro ci può dare” (Luigina Mortari). SCOPRIRE L’ALTRO L’attenzione è anche qualcosa di più di una abilità mentale: quando è interessata a un’altra persona, diventa uno sguardo che si dà il compito di scoprire l’altro per dargli la possibilità di conoscere sé stesso e di farsi conoscere. C’è attenzione e attenzione: • quella che chiede e quella che dà; • quella che giudica e quella che rispetta. “Dovresti essere più attento” oppure “Stai attento” sono frasi che giudicano, che fanno richieste, che possono mettere il bambino ancora più in difficoltà di quanto non sia già. L’attenzione rispettosa e appassionata verso i bambini, insieme alla comprensione del loro comportamento dovrebbe essere una pratica che caratterizza la professionalità delle insegnanti.

COME NUTRIRE ATTENZIONE VERSO I BAMBINI• Avere consapevolezza che i bambini sono fortemente dipendenti dagli adulti. • Coltivare la disposizione ad ascoltare i loro bisogni senza esprimere giudizi. • Impegnarsi a cercare risposte giuste per le necessità espresse. • Utilizzare parole che sappiano far sentire ai bambini il rispetto che abbiamo per loro. • Disporsi a sostenere lo sviluppo della loro autostima. • Favorire azioni che promuovano un buon clima relazionale. • Essere presenti con affetto verso ogni bambino. • Saper tenere i bambini nel proprio pensiero. • Dare la possibilità ai bambini di accorgersi che fanno parte del pensiero dell’insegnante.

DARE ATTENZIONE PRIMA DI CHIEDERLAGiulio ha 5 anni, frequenta il terzo anno di scuola dell’infanzia, ma proviene da un altro istituto. Il suo arrivo ha portato un po’ di confusione all’interno della sezione. Quando è in giardino si dimostra molto contento, interagisce con i compagni, organizza giochi con loro, propone e accetta le richieste degli altri. In sezione, invece, la sua concentrazione è breve: conclude le esperienze che vengono proposte in modo veloce e poi, con gesti e suoni, richiama l’attenzione degli altri bambini che ben volentieri gli rispondono. Come reagire a questo comportamento?Le insegnanti scelgono di dare attenzione al bambino attraverso più azioni: • un colloquio con i genitori per conoscere Giulio attraverso le loro parole e aprire un confronto educativo fra scuola e famiglia; • le conversazioni fra l’insegnante e Giulio come spazio di ascolto, dove dare la possibilità al bambino di raccontarsi; • la promozione di racconti autobiografici durante l’incontro nella “piazza” da parte di ogni bambino con la trascrizione degli insegnanti. Questi momenti sollecitano interesse e attenzione da parte di ognuno di loro contribuendo a sviluppare conoscenza reciproca con arricchimento dei contenuti delle conversazioni; • la realizzazione di un diario dove raccogliere i racconti dei bambini e i loro disegni. DARE ASCOLTO AI COMPORTAMENTIL’ascolto per le manifestazioni e i comportamenti di Giulio da parte degli insegnanti, l’attenzione per i suoi bisogni con la conseguente scelta delle azioni per cercare risposte appropriate alle sue necessità, ha favorito la realizzazione di un clima relazionale più sereno fra bambini e fra questi e gli adulti. I bambini con il passare dei giorni hanno migliorato la capacità di raccontare, sia attraverso l’utilizzo di frasi sempre più ricche di vocaboli e contenuti che riguardavano la loro vita personale, sia attraverso l’espressione di proprie idee e riflessioni sui comportamenti. Si sono riconosciuti nella diversità fino a saper dire che “ogni bambino è diverso, nessuno è sbagliato” (frase di Omar, 5 anni e mezzo). Giulio, con il trascorrere del tempo, ha acquisito più sicurezza anche nello spazio della sezione, gli altri bambini si sono impegnati per aiutarlo a rimanere concentrato su quello che stanno facendo.

Dare ed educare all'attenzione

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